La rivincita di Corini

La rivincita di Corini La rivincita di Corini «Nella Juve ero un incompreso ma adesso potrei far comodo» FIRENZE. La fuga da Torino, l'addio alla Juve, l'arrivo a Genova, questa estate, nella squadra rivoluzionata e ringiovanita di Mantovani. Mentre Gianluca Vialli abbracciava la Signora, Eugenio Corini, 22 anni, si apprestava a scalare la Samp. Inizio difficile però: molta panchina, qualche problema ad assimilare le lezioni del professor Eriksson, la tentazione di rifare le valigie in cerca di una squadra (magari l'Inter) dove finalmente trovare spazio. Ma poi anche Corini trova la sua lampada di Aladino: il centrocampista conquista Eriksson e un posto in squadra. E oggi, eccolo in Nazionale, quarantanovesimo convocato dell'era di Sacchi. Corini si stropiccia gli occhi. «E' un sogno?» chiede guardandosi attorno. Sala-bar di Coverciano: il piccolo Eugenio pare Alice nel paese delle meraviglie. Telecamere e taccuini a contenderselo, nella hit-parade dei più ricercati lo supera solo Baresi. «No, mi sto rendendo conto che non è un sogno. Sapevo che Sacchi mi stava seguendo ma non pensavo che la convocazione sarebbe arrivata così presto». Dall'azzurro dell'under 21, dove è stato capitano, campione d'Europa, a quello dell'Olimpica e adesso della nazionale maggiore. «Questo è il coronamento di un sogno. Una maglia da titolare? Via, non esageriamo. Ho ancora tanto da imparare, per adesso siodero umiltà ed entusiasmo». Ancelotti è il suo maestro, il gioco a zona il mezzo «ideale» per esaltare le sue qualità, la Juve il grande tradimento: «Non so se un Corini così gli avrebbe ora fatto comodo, dico solo che sono contento di averla lasciata. Ero un incompreso». Prima il benvenuto a Corini, poi la tiratina d'orecchi a Beppe Signori. Arrigo Sacchi ha «confessato» per venti minuti il centravanti laziale: «Domenica non mi sei piaciuto, ti voglio più agile, scattante, veloce». Signori ha promesso che gli ubbidirà. Proteste infine in casa azzurra: tutta la squadra si schiera contro la decisione di trasmettere il match in differita: «Qui si fa come i gamberi» mormorano. Nella speranza che la cosa non si verifichi anche a Glasgow. Brunella Ciullini

Luoghi citati: Coverciano, Europa, Firenze, Genova, Glasgow, Torino