Spettacolo: 30 miliardi, ma a chi? di Armando Caruso

Spettacolo: 30 miliardi, ma a chi? Il sovrintendente del Regio Elda Tessore: «Utile recupero, ma spero non serva a ripianare il deficit degli enti spendaccioni. Mi dimetterei subito» Spettacolo: 30 miliardi, ma a chi? «Esclarmonde», regolare apertura a Torino, sciopero il 19 TORINO. Elda Tessore spara a zero sul ministero Turismo e Spettacolo, sui tagli imposti dal governo alla cultura, minaccia di dimettersi qualora i 30 miliardi recuperati al Fondo Unico Spettacolo non vengano ridistribuiti agli enti lirici, si tiene in quotidiano contatto con Sergio Escobar, sovrintendente del Comunale di Bologna con cui studia da tempo una strategia comune. Dialoga persino con i sindacati elogiando il loro «senso, di responsabilità», evita lo sciopero proclamato il 17 novembre per l'inaugurazione della stagione con l'«Esclarmonde» di Massenet, ma nulla può per evitare che la protesta si attui egualmente nel Turno B, il 19. Se un merito va ascritto alla battagliera sovrintendente del Regio, questo riguarda la fermezza, il desiderio di rendere trasparente ogni azione amministrativa dell'ente lirico: «Siamo disposti a qualunque controllo da parte del ministero. Siamo puliti, abbiamo risanato il deficit, lavorato bene, il bilancio di previsione per il '93 non è gonfiato come fanno generalmente altri amministratori. Pretendiamo però che non vengano premiati coloro che sperperano miliardi (l'allusione all'Opera di Roma, per la quale il sovrintendente Gian Paolo Cresci invoca una legge speciale, è chiarissima) e penalizzati gli enti lirici più corretti. Io stessa ho scritto una lettera al ministro Boniver perché vigili sui bilanci. Se ciò non dovesse avvenire, darò le dimissioni e solleverò la questione in tutte le sedi competenti». Perché questa ulteriore levata di scudi contro il ministero? La Commissione Bilancio della Camera il 6 novembre ha approvato un emendamento che reintegra 30 miliardi per il Fondo Unico, dopo che questo aveva subito un taglio di ben 60 miliardi. Una postilla, assai ambigua, però, preoccupa la Tessore: «130 miliardi sono destinati al finanziamento di esigenze prioritarie e di progetti straordinari individuati dalla Presidenza del Consiglio d'intesa col ministro del Turismo. Non vorrei - sottolinea con forza - che si ripianassero paurosi deficit di altri teatri». E il pensiero corre ancora all'Opera di Roma e al Carlo Felice di Genova. Ma questo la Tessore non lo dice. La Tessore non dice neppure, e forse pochissimi lo pensano, che i trenta miliardi potrebbero però essere utilizzali per le Manifestazioni goldoniane del '93 a cui il ministro Boniver tiene molto e che comunque sono una tappa obbligata per il teatro italiano. «Chi soffre maggiormente di questa crisi sono proprio i 13 enti lirici italiani che, meglio d'altri, esprimono l'alto livello della nostra arte teatrale. E questo - si badi bene, chiarisce Elda Tessore non è soltanto il "grido di dolore" del Teatro Regio». Dai tagli allo scongiurato sciopero della «prima», legato alla Finanziaria e alla situazione in cui si trovano i musicisti delle orchestre liriche e sinfoniche. Sindacato Nazionale Musicisti e FialsCisal chiedono che i professori d'orchestra possano svolgere anche attività concertistica e didattica, per ora precluse. «Perché altrimenti chi insegnerà nei conservatori, docenti che non hanno mai tenuto in mano un violino?». I sindacati vogliono che non sia soltanto il sovrintendente a stabilire la loro idoneità professionale per ritenere valido il rapporto di lavoro. E qui la battaglia, dopo il «fair play» di questi giorni, s'inasprirà. Non è tutto: a causa dell'exploit del dollaro, della svalutazione e degli alti costi di allestimento, il Regio ha tagliato l'atteso «Any- thing Goes» di Cole Porter. Dice il direttore Mayer: «"Anything Goes" costava troppo. L'abbiamo sostituita con "Il Pipistrello", operetta di Strauss figlio, stabilmente inserita sin dal 1894 nel filone operistico tedesco. L'allestimento è del Grand Théàtre de Genève, la regìa di Jerome Savary, le scene di Michel Lebois, i costumi di Jacques Schimdt. L'edizione è quella originale, con sopratitoli per la traduzione italiana». Il calendario delle recite è an- cora da stabilire, ma si conoscono i nomi dei protagonisti: Patrick Raftery, Sona Gazarian, Trudelise Schmidt. E le altre novità? ((Per il balletto, com'è noto, faremo "Giselle", con Alessandra Ferri; abbiamo pensato al "Concerto di Natale" diretto da Bruno Campanella; siamo stati costretti a cancellare il primo concerto di Marilyn Home, che ha subito un intervento operatorio alle gambe. Il recital sarà recuperato in giugno». «Per ciò che riguarda il balletto - osserva la Tessore - dal prossimo anno, forse, Torino-Danza si svolgerà in collaborazione con il Regio. In questa direzione stiamo lavorando». Si dice che il progetto riguardi alcune recite (800 milioni?) del «Lago dei Cigni» di Ciaikovski con il Royal Ballet. Neppure i sindacati stanno a guardare: al Regio organizzeranno un concerto, ma di protesta. Armando Caruso Alberto Cupido e Alexandria Pendatchanska il giovane soprano protagonista dell'opera di Jules Massenet che apre la stagione 1992-93

Luoghi citati: Bologna, Genova, Roma, Torino