Alla Magistratura circa la disonestà come valore essenziale per lo sviluppo

Alla Magistratura circa la disonestà come valore essenziale per lo sviluppo Alla Magistratura circa la disonestà come valore essenziale per lo sviluppo (tratto dal libro "La storia di Aids") Non in nomedella tanto banalizzata onestà, ma elei vostri slessi interessi, vi prego innanzitutto, amici Magistrati, di non cercare di fermarmi.di non impedire, o ostacolare - come a volte è accaduto - la diffusione di questo loglio, ne l'armi oggetto della vostra recriminazione esercitando con facilità il vostro potere contro di me. Se e pur vero, infatti, che proprio in voi. privilegiati fra tutti, non può che essere più forte la paura di perdere, o vedere attenuati i privilegi con i quali da sempre il sistema vi compensa per il vostro sostegno, d'altro canto nemmeno voi potete avere più interesse alla continuazione di questo slato di cose, che comunque ci condurrebbe in breve - e condurrebbe anche il sistema, che noi vogliamo cambiare e non certo distruggere - ad una definitiva rovina. Quanto all'onestà poi. colgo l'occasione per dire che è importante, importantissimo, ai fini della formulazione di una nuova morale, che ci si liberi dal preconcetto che l'onestà sia. o sia mai stata un valore. Ciò perche è invece un valore la volontà di prevaricazione, e dunque la disonestà, la quale e funzionale all'attuazione del piano esistenziale di ciascuno in base alle pulsioni fondamentali che governano la vita addirittura dell'universo: volontà di sopravvivere.svilupparsi, riconoscere.essere riconosciuti, raggiungere il massimo risultato con il minimo dell'impegno. Solo la contrapposta "disonestà" di tutti ha infalli la forza di rendere dinamici quei meccanismi che danno luogo allo sviluppo. Poi. quando quesia disonestà crea l'esigenza di una regola, odi una nuova regola, come oggi, gli individui si "accordano", e pervengono ad una morale che consenta a ciascuno di raggiungere più facilmente i suoi obiettivi. Una morale che quindi riuscirà ad affermarsi solo nella misura in cui risullerà essere più vantaggiosa della disonestà, e che in ogni caso verrà meno nel momento stesso in cui verrà meno il controllo. Un controllo che nello Sialo di diritto - ed eccoci a noi - non potrà che essere il controllo dell'Autorità Giudiziaria: ovvero quel controllo che voi dovreste esercitare, ed avete invece esercitalo solo e sempre mediandolo eccessivamente con in vostri interessi individuali e di casta. Ragion per cui innanzitutto dovete consentirci di liberarci da questo improbo obbligo, che ci rende impari anche in ciò si configura uno dei vostri privilegi - di continuare a parlarvi come se invece la vostra onestà giuridica fosse un valore daio per scornalo in ogni caso. Cosa che. fra l'altro, significherebbe negarvi di essere parte della fisica, e di essere dunque - così come ogni altra entità che vive, come ogni ciottolo che rotola sulla riva del mare - anche voi impegnali nella lolla per garantirvi i vostri vantaggi e. se possibile, per accrescerli. L'uomo però, per quanto assoggettalo per molti versi alle stesse regole, non è un ciottolo del mare, ne un animale, ma è invece l'unico essere dotalo di intelligenza: quella qualità di pensiero rivolta a realizzare il proprio sviluppo passando attraverso lo sviluppo degli altri. Per cui ciò che voi avete (radilo non è l'onestà, vana parola fino a quando la nuova regola morale non si sarà affermata, bensì l'intelligenza. E dico voi. non perché non sappia che esiste una minoranza di Magistrati - destinata a diventare presto maggioranza - che dissente seriamente rispello al sistema, ma perche questa minoranza non riesce per il momento a spingere la giustizia nell'alveo che con fatica sta tracciando. li motivo per il quale avete tradito l'intelligenza.comunque.è innanzitutto che non vi siete resi conto che la paura di perdere il vostro potere è infondata, perché il potere è una condizione naturale in chi ha la prerogativa di giudicare gli altri. Quindi vi e sfuggito che il sistema che stavate proteggendo è crollato non in Italia, e né tanto meno in seguito alle elezioni, ma nel mondo intero, ed in seguilo alla ben più grave motivazione di aver distrutto le ragioni stesse della vita, e forse la vita slessa del pianeta. Il risultalo è che ora vi siele dovuti arroccare, perché e chiaro che la sconfina del sistema è la vostra stessa sconfina, dato che lo avete sostenuto con ogni arma, e con le più sottili, e le più sofisticale fra esse. Il sistema infalli si è organizzalo in una maniera radicalmente illegittima, e voi. in uno qualunque dei vostri giorni, avreste pollilo formalizzare nei vostri provvedimenti questa iIlegittimità,e non solo non lo avete mai fatto, ma anzi vi siete opposti con lune le vostre forze a che altri ci riuscissero. Ma lasciamo ora queste generiche analisi, dato che i problemi di oggi sono complessi, e chi li attacca nella loro generica globalità sia spesso facendo, scientemente o inconsapevolmente, il gioco di chi non vuole cambiare. Ciò che dunque vogliamo indagare è il perché analitico di questo essere schierati con il sistema, e quali siano esattamente i mezzi con i quali riuscite a parargli i colpi, senza però riuscire a realizzarne una protezione coerente da ciò che e male, e che infatti lo ha permeato in unii gli sitati. Qucsioperchéènotoaiutti: il sistema ha creato una condizione per cui i Magistrati sono la classe più privilegiata fra quelle che vogliono semplicemente limitarsi a fare il proprio lavoro, vivere la propria vita, senza correre alcuna alca, non inseguire nessun sogno, nessuna chimera. Fra costoro, e stiamo parlando del la stragrande maggioranza degli uomini, voi siete coloro ai quali il sistema più che ad ogni altro ha elargito tulio quello che ha potuto: se sei un Magistrato, a qualunque livello ed in qualunque occasione - dalla drogheria alle più alle sedi istituzionali - senza nemmeno aver bisogno di ricordare chi tu sia, senza la necessità di doverli compromettere nemmeno con uno sguardo, senza la necessità di dover nemmeno fare un'allusione di cattivo gusto, ebbene tu avrai il meglio, e lo avrai prima, in una misura più abbondante, più economica, senza nessuna recriminazione, e con vero piacere. E tulio ciò senza neanche che questi privilegi la Magistratura se li sia dovuti conquistare: essi infalli le sono slati elargiti, perché ciò serviva a guadagnarsi la sua adesione viscerale al sistema: un sistema nel quale è staio predisposto che si trovasse benissimo, affinché mai potesse desiderare di volerlo cambiare. E basti solo l'esempio del mio "Atto di citazione già pronto per ogni correntista che voglia far causa alla sua banca". Voi. amici Magistrati, non potrete mai fare una di quelle eause, perché quelle cose che ancor oggi nessun cittadino riesce ad avere da una banca, le avete invece da sempre! E noi. noi avvocali, da sempre, dobbiamo subire il ruolo umiliate di adoperarci per "spiegarvele", quando invece da sempre ne usufruite, e trovate legittimo e corretto che se ne usufruisca. Ora però questo deve finire: devono finire cioè non i vostri privilegi perché ripeto che. magari in un modo più democratico, li avrete sempre, e nessuno ve li potrà mai togliere - mail fatto che per il timore infondalo di perderli non vi decidete a giudicare il sistema. E veniamo al secondo punto: al come fate cioè a fai' in modo che, pur in tanto adoperarsi, la giustizia non funzioni. Ebbene, amici Magistrali, vi risulta forse che ci siano oggi contadini che, con una zappa in mano, dimentichi dell'esistenza dei mezzi forniti dalla tecnologia, si disperino dinanzi ad un vasto campo da zappare? O vi risulla che ci siano aziende che non impieghino la metà del loro tempo nell'impegno costante di razionalizzare, programmare, ottimizzare, meccanizzare il loro lavoro? E cosa fate allora armali delle vosire penne dielro le montagne di carie da dirimere? O dovremmo essere così ingenui da credere alla vostra ingenuità? Come potremmo mai credere che voi non sappiate che la giustizia va meccanizzata, e che poi. con il tempo, attraverso una programmazione sempre più raffinala, tutti i fasci di pratiche che oggi vi celano alla nostra vista potrebbero dileguarsi? Naturalmente c'è una parte del vostro lavoro che almeno per il momento non può essere meccanizzata, ma non è proprio questa la parte che oggi siete tanto impegnati da non potere fare, e che invece, una volta che fossero stali meccanizzati lutti gli aspetti ripetitivi, materiali, potreste finalmente fare? E se questo non bastasse - ma la vostra disorganizzazione è così clamorosa che la meccan izzazione avrebbe su di essa un effetto taumaturgico - quale difficoltà ci sarebbe allora ad aumentare gli organici anche fino a 25.000, 30.000 unità? Come mai in un paese in cui sono un milione quelli che "lavorano" per la politica, un milione e mezzo gli addetti alla scuola, c comunque milioni gli operai e gli impiegati addetti a questa o quella cosa, i Magistrati invece - da decenni - sono solo sei settemila? Come mai il sistema è così parco proprio con la categoria fondamentale per avviare la riforma del paese? Un paese che ha certo bisogno di nuove leggi. ma che soprattutto ha bisogno di una Magistraiura che faccia applicare quelle che ci sono già, ed in tempi brevissimi, perché il tempo è l'elcmenlo essenziale del diritto, e le cause vanno rinviate di giorni e non di mesi. O credete forse che sia passato inosservato alla società, o a noi avvocali, che il sacerdozio della dilazione serve ad annientare il diritto.e sta rendendo l'avvocatura sempre più depressa, e meno determinata nell 'affrontare il suo ruolo istituzionale? O dovremmo credere che non ab¬ biate il potere di intervenire: voi che avete il potere di fare esattamente quello che volete? Il vero motivo di tanta apparentemetile poca intelligenza operativa è invece che voi avete paura: paura di far funzionare la giustizia, perché sapete che l'attuazione della giustizia sarebbe dirompente, e renderebbe finalmente trasparente il sistema ed i legami geneliei che avete con esso. Ed inoltre qui non c'è solo un problema di dilazioni. Non siete infatti voi soli a possedere le lame potenti capaci di tagliare il muro di gomma? Quel muro di gomma tanto noto a tulli, fuorché a voi, da essere diventato un luogo comune che esista e che nessuno - e cioè nemmeno voi che siete i soli a poterlo fare - ha nessuna intenzione di tagliarlo? Possibile che le vosire orecchie non sentano che il paese urla furibondo fin nei dettagli le innumerevoli illegittimità della Pubblica Amministrazione? Possibile che non sappiate che lì si commettono reati ai,danni di milioni di uomini durante ogni ora del giorno e della notte? Possibile che non sappiale che voi potreste interromperli in qualunque momento se solo prendeste l'abitudine di una passeggiata settimanale - ma con in pugno i simboli del vostro potere - in quei siti dove il diritto, per disperata acclamazione universale, è la più improbabile delle entità? Possibile che sia impossibile scalfire la vostra parzialità e l'clusione dei vostri no anche quando l'evidenza della pervicacia elusiva di questa parzialità sia così scopcrtada far arrossire finanche chi vi sta contrastando? O forse siele troppo occupali a difendere gladio da quegli iniqui a giudizio dei quali, quand'anche - così come non pare proprio che sia - non avesse mai fatto altro che esistere sarebbe comunque ovviamente illegale? O a cercare gli autori delle stragi di regime, scritti a chiare lettere, da decenni, nelle pagine di Pasolini? ..Sì Pasolini, ricordate? Quell'omosessuale - massima espressione della cultura moderna nel mondo - tanto indebolito dall'accanimento dei vostri esecrandi processi e dal silenzio astioso del sistema, che lui accusava e voi difendevate processando lui, che persino un misero marchettaro non ebbe timore a farne sce m pi o sol t ole ruote del la sua carretta? O pensavate che i decenni diversivi di televisione di regime, pur essa illegale perché inaccessibile a chiunque non sia funzionale ali'annientamento della mente collettiva (o la mia sparizione dai video della falsa informazione sarebbe dovuta a qualcos'altro?), fossero riuscili a far dimenticare? O che ormai non avesse più importanza? E lutto ciò per far che? Non sentite sulla vostra spalla sostenitrice che il muro di gomma è teso fino allo spasimo? Che sta per esplodere? E di cosa credete che vi ritrovcrcic ricoperti il giorno in cui esploderà? Non vi votate dunque al dio dell'attesa di chissà quale nuovo ipotetico governo risolutore, perché questo nuovo governo non ha più che governare, ma rendetevi conto quantomeno un po' prima degli altri, ve ne prego, che la politica percome è stala concepita finora è finita: i motivi per i quali la nostra società non funziona sono ormai insuscettibili di soluzioni "politiche": si traila di fatti di disfunzione, di abuso, e di disimpegno meramente illegali. Tutto infatti è sialo già deciso e stabilito da decenni nelle leggi, che appunto sono la cristallizzazione in norme della volontà politica dei popoli: è stato già affermalo ciò che è bene e ciò che e male, ed è superata la lotta di classe, perché essa aveva un senso solo quando era ancora da stabilire chi aveva torloc chi aveva ragione, mentre oggi lo si sa benissimo. E se il mio discorso è per certi versi eccessivo, perché invece ci sono ancora delle cose da stabilire, ebbene esse non saranno stabilite attraverso la lolla "politica" - perché ciò che è difficile da capire non può essere capilo percuotendosi reciprocamente - ma sólo attraverso le analisi: la società di oggi è cioè una società in cui - per la soluzione degli intricatissimi problemi - possono ormai intervenire solo gli acuti e gli organizzatóri esperti: e rifuggo dalla parola tecnici in onore alla genericità del mio uomo generico ed al suo umanesimo. Piovale ad immaginare infatti il ridicolo.in ipotesi, di una assessorato alla nettezza urbana! A che serve? La pulizia delle città non si realizza semplicemente scopando? E quello di scopare non è semplicemente un lavoro? E non è ridicolo che lo stabilire il numero di uomini e di macchine, o il modo di adoperarli, possa essere un problema politico? E non è evidente allora che la politica in questi settori - ma questo è vero in lutti i settori - è solo diventata strumento di bande inferocite che si sbranano per strapparsi a forza vantaggi le une dalle altre? Lolle, privilegi, e brogli che se voi funzionaste non poneste che dichiarare - in base a leggi ormai tanto vecchie da essere decrepile - immediatamente illegittimi. 14.4.92 Alfonso Litici Marra Dedicato ai migliori perchè imparino a difendersi innanzitutto da se stessi La storia di Aids In edicola e in libreria entro il 1993 AKIM srl Editrice Centro Direzionale, G1 80143 Napoli tel. 081/7879166 - fax 081/7879005 Alfonso Luigi Marra

Persone citate: Alfonso Litici Marra, Alfonso Luigi Marra, Magistrali, Magistrati, Pasolini

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