In guerra con l'aeroporto

In guerra con l'aeroporto Comincia il processo in pretura per il rumore a Caselle In guerra con l'aeroporto // Comune: si deve chiudere una pista La causa sostenuta da un comitato Prende il via in pretura a Ciriè la battaglia legale del Comune di Caselle contro l'aeroporto, accusato di rendere impossibile la vita dei cittadini con il frastuono di attcrraggi e decolli a pochi metri dall'abitato. Una guerra senza precedenti, poiché nella giurisprudenza nazionale non sembrano essere mai state pronunciate sentenze al riguardo, nella quale l'amministrazione comunale avanza richieste che potrebbero, se accolte, paralizzare lo scalo torinese. Il piccolo Comune di 12 mila abitanti chiama in giudizio la Sagat, l'Alenia, l'Azienda autonoma di assistenza al volo e il ministro dei Trasporti. Al pretore, il legale del Comune e di 25 casellesi che si sono associati al ricorso chiede «un provvedimento urgente - spiega Paolo Scaparone - con il quale vogliamo ottenere la chiusura della pista 18, dalla quale gli aerei decollano in direzione dell'abitato, il divieto dei voli nelle ore notturne, lo stop alle acrobazie sulla città da parte dei velivoli militari e un piano di bonifica acustica per ridurre i rumori molesti». Le richieste lasciano Maurizio Bordon, presidente della Sagat, l'azienda che gestisce lo scalo torinese, «a dir poco esterrefatto Non siamo noi a scegliere quali decolli debbano sorvolare il centro abitato: lo decidono i piloti e i controllori di volo in base alle condizioni atmosferiche. Ma abbiamo solo due piste, e chiudere la 18 significherebbe abolire quella di sicurezza». «Quanto ai voli notturni - prosegue - si tratta unicamente di convogli postali: non si può bloccare la corrispondenza aerea». Il provvedimento urgente del quale è chiamato a giudicare il pretore Antonio Malagnino è un atto preliminare, in attesa di discutere presso il tribunale civile una richiesta di risarcimento dei danni da parte del Comune e dei 25 cittadini. Il sindaco, Federico Zavatteri: «Al passaggio dei voli si aprono crepe nei muri, e crollano tegole e intonaci. Voghamo un contributo per insonorizzare gli edifici, ma lottiamo soprattutto contro il rumore e la paura di un disastro: più volte al giorno, 12 mila persone si tappano le orecchie per proteggersi dal frastuono, un'indagine dell'Usi ha misurato livelli insopportabili di inquinamento acustico. Non voghamo danneggiare l'aeroporto, ma temiamo che prima o poi un aereo si sfracelli sulle case». Gli avvocati Romolo Tosetto e Marco Weigmann difendono rispettivamente l'Alenia e la Sagat: «I voli di prova degli aerei militari - dice Tosetto - avvengono una sola volta la settimana e non arrecano gran disturbo. Quanto alle presunte acrobazie, si tratta di verifiche della manovrabilità degli aerei, una sola volta l'anno e lontano dalle case». I legali contesteranno l'incompetenza del pretore a decidere: «La Sagat - dice Weigmann - non risponde né della rumorosità dei velivoli né della scelta delle piste». L'azienda autonoma di assistenza al volo e il ministro dei Trasporti sono difesi dall'Avvocatura di Stato: per Francesco Argan «le contestazioni del Comune andrebbero risolte con una legge, e non in pretura». La discussione è prevista, in un'udienza privata, venerdì mattina. Giovanna Favro La Sagat replica: «Non spetta a noi fissare gli orari dei voli e i sorvoli dell'abitato» In pretura a Ciriè si discuterà una causa inusuale, per la chiusura della pista 18, il divieto di voli notturni e di acrobazie sulla città

Persone citate: Antonio Malagnino, Federico Zavatteri, Francesco Argan, Giovanna Favro, Marco Weigmann, Maurizio Bordon, Paolo Scaparone, Romolo Tosetto, Tosetto, Weigmann

Luoghi citati: Ciriè, Comune Di Caselle