Boni torna a giocare in attesa di giudizio di Giorgio Macchiavello

Boni torna a giocare in attesa di giudizio Accolto in appello il ricorso deU'hockeysta Boni torna a giocare in attesa di giudizio AOSTA. Jimmy Boni torna sui campi di hockey su ghiaccio. Il capitano del Courmayeur Aosta, sotto inchiesta per la tragica morte del giocatore gardenese Miran Schrott, colpito dalla sua mazza in una fase di gioco, disputa stasera la partita di serie Bl contro il Merano. Boni era stato sospeso dalla Commissione di disciplina della Federazione sport ghiaccio il 9 ottobre scorso, a poche ore dall'inizio della prima partita di campionato. Ieri la Commissione d'appello della Federazione del Ghiaccio ha accolto il ricorso, precisando tra l'altro che «non paiono sussistere circostanze giustificanti provvedimenti cautelari. La pendenza del procedimento penale non può essere pregiudizievole stante il basilare principio di presunzione favorevole e in ogni caso è irrilevante ai fini che in questa sede interessano». Il provvedimento è subito esecutivo e Boni può riprendere immediatamente l'attività ufficiale. «E' in forma - dice Rober- to Zumofen, direttore sportivo dei valdostani - e malgrado la sospensione non ha perso un allenamento». Jimmy Boni ha accolto la notizia quasi con sorpresa: «Non mi aspettavo una decisione così rapida - dice Comunque sono pronto, curioso di vedere quale sarà la mia reazione in campo». Stasera Boni giocherà la sua prima partita ufficiale da quella sera del 14 gennaio, quando Miran Schrott, colpito al petto dal bastone, si accasciò e morì poche ore più tardi, all'ospedale di Chamonix per «choc cardiaco». Boni fu sospeso una prima volta dalla Federghiaccio, ma il provvedimento venne revocato dopo poche settimane. Tuttavia non tornò in campo per le ultime partite di campionato, ma riprese la preparazione soltanto in estate. Poi arrivò la seconda sospensione. «Ho anche pensato che volessero radiarmi - aggiunge Boni -. Non so come avrei reagito al verdetto, perché l'hockey è la mia vita». C'è stata naturalmente gran- de soddisfazione nella società valdostana. «Contavamo su una decisione del genere - spiega il diesse Zumofen - anche se pensavamo che ci volesse più tempo. Per Jimmy significa molto dal punto di vista umano, è come la fine di un incubo». Ha aggiunto Zumofen: «Devo ringraziare tutti i giocatori d'Italia, l'associazione giocatori e quanti hanno contribuito a farci uscire da una situazione che, oltre a danneggiare Boni e la nostra società, si stava ripercuotendo negativamente su tutto il mondo dell'hockey». I giocatori, per protestare contro la sospensione di Boni ritenuta ingiusta, avevano messo in atto uno sciopero che ritardava l'inizio delle partite. Per Jimmy Boni resta comunque sempre in sospeso la vicenda giudiziaria. Nei suoi confronti viene ipotizzato il reato di omicidio preterintenzionale: sarà il procuratore Luigi Schiavone a decidere se rinviarlo o meno a giudizio. Giorgio Macchiavello Dopo la tragica fine del gardenese Schrott era stato sospeso dalla Federghiaccio Jimmy Boni aveva colpito col bastone l'avversario Miran Schrott, poi deceduto per «choc cardiaco»

Persone citate: Boni, Jimmy Boni, Luigi Schiavone, Miran Schrott, Schrott

Luoghi citati: Aosta, Courmayeur, Italia