Sul video la follia di «Batman» nella vita siamo tutti pipistrelli? di Stefano Reggiani

Sul video la follia di «Batman» nella vita siamo tutti pipistrelli? TIVÙ'* TIVÙ' Sul video la follia di «Batman» nella vita siamo tutti pipistrelli? EVENTO: il primo «Batman» di Tim Burton va in onda stasera alle 20,30 su Raidue, mentre il secondo, «Batman-Il ritorno», è nei cinema. Questo fantastico raffinatissimo film è stato l'ultimo recensito prima della morte (avvenuta il 22 ottobre 1989) da Stefano Reggiani, indimenticato critico cinematografico de «La Stampa»: riproponiamo qui parte di quel suo articolo. «Ecco, finalmente, Batman. Ecco l'uomo-pipistrello che vola per i cieli notturni della metropoli cercando vendetta sui criminali, secondo le immagini create nel 1939 dal disegnatore di fumetti Bob Kane. Munito di corde metalliche e di molti rampini, Batman si allontana sempre a bordo d'un aereo a forma di pipistrello, lasciando nel cielo quel simbolo di un uccello con le ali spalancate che sembra anche una bocca sdentata e protesa. Riprendendo un eroe di fumetto della fine degli Anni Trenta, il giovane regista Tim Burton ("Beetlejuice") ha voluto riproporre un incubo infantile... E' la scheggia di un video sarcastico-demenziale, caduto nel buio di Gotham City, patria del¬ l'uomo pipistrello; è un ritratto della violenza e della stupidità metropolitane. Si sente che Tim Burton non è un patito dei fumetti, gli stanno più a cuore i sussulti contemporanei di ogni anima ferita e non gli importa nulla delle speranze assolute e astratte che sorgevano alla fine degli Anni Trenta. Certo, c'è l'ambiente, sul quale si gioca il confronto di Burton col passato, quel neogotico freddo e gigantesco che racchiude il sogno, presto fallito, di una civiltà vivibile. Nell'ambiente Burton mette qualcosa dei suoi furori e forse un barlume di speranza, come se "Biade Runner" fosse contagiato da "Metropolis". «Il vero protagonista di questa riscoperta dell'uomo pipistrello è Jack Nicholson nella parte del Joker, un bandito che sta per prendere il potere assoluto sulla città e che un ghigno scuote periodicamente da quando il chirurgo plastico si è sbagliato a rifargli la faccia. Evocazione de "L'uomo che ride" di Victor Hugo, Nicholson ha il suo regno sui tetti dell'infelice città: è stato lui a uccidere, quasi per gioco, i genitori del miliardario Bruce Wayne (copertura onesta dell'altro grande pazzo, Bat¬ man)? «Nel film, una bellissima Kim Basinger cerca di sottrarre Wayne-Batman alla sua pazzia: invano, egli in qualche modo preferisce il confronto con il genio del male Nicholson. Sulla più alta guglia della cattedrale di Gotham City si combatte l'ultima battaglia tra due opposte incarnazioni della vendetta. Le strutture rimandano ai rilievi della chiesa di Notre Dame e il vuoto si apre come un pozzo invitante: non si cade, si viene risucchiati. Da ultimo il corrotto capo della polizia sta per salvare il Joker, quando Batman con una sua fune d'acciaio lo àncora alla guglia più alta. Resta il mistero di un'accoglienza al film tanto fervida da far pensare ad una concelebrazione in termini positivi del mito. Invece, se togli il vago sapore di clip sarcastico-demenziale, non c'è rapporto tra il successo e l'operazione di rilettura tentata da Tim Burton. A meno che la gente non si veda proprio come nei toni cupi e suggestivi catturati da Roger Pratt. Tutti appesi come tanti pipistrelli al ramo della pazzia quotidiana». Stefano Reggiani an^J