Zagabria, l'Onu nasconde un segreto

Zagabria, l'Onu nasconde un segreto EX JUGOSLAVIA Avrà 350 addetti, non sembra proporzionato all'attuale numero di Caschi Blu Zagabria, l'Onu nasconde un segreto Mega ospedale Usa rilancia le voci di intervento ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Si chiamerà M.A.S.H. (Mobile Army Surgical Hospital) l'ospedale militare mobile che gli americani stanno innalzando a Pleso, aeroporto della capitale croata Zagabria, nonché una delle basi logistiche delle forze di pace delle Nazioni Unite stazionate nell'ex Jugoslavia. L'attrezzatissimo ospedale da campo, con 350 persone di servizio, e dove in un primo tempo ci saranno 80 posti letto, ma ne sono previsti in tutto 200, si prenderà cura dei caschi blu feriti negli scontri armati che infuriano in Bosnia. Ad annunciare la costruzione della tendopoli ospedaliera è stato il portavoce della neoambasciata americana a Zagabria. George Bush di persona ha dato l'ordine al comando delle forze armate americane dell'Europa di organizzare la nuova unità sanitaria per l'Unprofor. La decisione è stata presa lo scorso settembre per via degli incidenti sempre più frequenti di cui sono vittime i caschi blu. M.A.S.H. è giunto a Zagabria in 660 casse che pesano circa 23 tonnellate. Sotto le tende sorgeranno un'unità chirurgica, un centro per la sterilizzazione, un laboratorio, una stanza per le radiografie, la farmacia e la cucina. Oltre ai camion e ai mezzi di trasporto, l'ospedale militare avrà a disposizione due elicotteri sanitari che collegheranno l'aeroporto di Butmir, a Sarajevo, con la base aerea di Zagabria. A bordo personale specializzato pronto a intervenire nei casi di emergenza. Due o tre infermieri e un medico che hanno l'attrezzatura necessaria per tenere in vita anche i feriti più gravi. Secondo i calcoli americani, con la nuova tecnologia sanitaria nell'ospedale militare di Zagabria i caschi blu, anche nei casi più drammatici, avranno dieci possibilità contro una di sopravvivere. In 16 ore di lavoro una sola équipe chirurgica può infatti prendersi cura di 16 pazienti gravissimi, di 24 con ferite di secondo grado o di 48 con ferite meno gravi. A detta dei medici militari americani, in Bosnia ci sono stati troppi casi in cui i feriti sono morti per mancata assistenza medica nei primi minuti dopo il ferimento. Gli elicotteri americani del tipo Bell UH-1, a cui in un secondo tempo potrebbero aggiungersi anche gli aerei sanitari del tipo Nightingal C-9A (che possono trasportare 70 feriti), salverebbero così centinaia di vite. Sorti all'epoca della guerra in Corea, resi noti da quella del Vietnam, i M.A.S.H. accompagnano i soldati americani in tutti i conflitti in cui sono coinvolti gli Stati Uniti. Questa volta invece l'ospedale da campo sarà al servizio dell'Unprofor, le forze di pace dell'Orni, anche se non c'è un solo soldato americano tra le truppe mandate nell'ex Jugoslavia. Non solo, ma i caschi blu, almeno per il momento, non hanno il mandato di partecipare agli scontri armati. Ecco perché il sorgere dell'ospedale militare america¬ no a Zagabria ha fatto crescere dei sospetti che qualcosa si stia preparando nell'ex Jugoslavia. Il numero dei caschi blu che finora hanno perso la vita o sono stati feriti nel conflitto bosniaco, ma anche nelle zone protette della Croazia, non sembra infatti giustificare il sofisticato impianto sanitario alle porte di Zagabria, tanto più che a Sarajevo esiste un ospedale militare francese che cura i soldati dell'Unprofor. Mentre nella base aerea dell'aeroporto croato è di servizio l'unità medica britannica. Altri indizi avvalorerebbero l'ipotesi di una soluzione militare. A Grobnicko Polje, nell'entroterra di Fiume, sono stazionati centinaia di carri armati e mezzi blindati dell'Unprofor, attrezzati di cannoni e armi varie. Inoltre un mese fa tutti i soldati delle forze di pace hanno fatto gli esami per l'accertamento del gruppo sanguigno. Sono in molti a chiedersi come mai proprio adesso. Ingrid Badurina

Persone citate: George Bush, Ingrid Badurina, Mega