Israele, sos dal Mar Rosso di Aldo Baquis

Israele, sos dal Mar Rosso Raid di elicotteri, la barca si era incagliata nel Paese nemico Israele, sos dal Mar Rosso Salvati 10 ebrei dallo yacht in Sudan TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO I passeggeri di uno yacht israeliano, incagliatosi al largo della costa sudanese, sono stati tratti in salvo domenica con una complessa operazione militare ordinata dal primo ministro Yitzhak Rabin e che ha ricordato la famosa operazione Entebbe del 1976. Poche ore dopo aver ricevuto via satellite a Tel Aviv l'Sos del comandante del «Fantasy», una lussuosa imbarcazione lunga 32 metri che batte bandiera panamense, due elicotteri «Sikorsky» dell'aviazione militare israeliana si sono diretti a gran velocità verso il luogo dell'incidente, 800 chilometri a Sud di Eilat, accompagnati da un aereo cisterna per i rifornimenti in volo. La task force ha fatto ritorno in patria con dieci passeggeri (in gran parte cittadini israeliani), mentre i rimanenti otto hanno preferito restare a bordo, in attesa che un rimorchiatore d'altura - già partito da Israele - li conduca in un porto amico. Doveva essere una crociera oltremodo distensiva: dopo una tappa a Gibuti, il Fantasy contava di raggiungere le isole Seychelles (nell'Oceano Indiano) dove i suoi passeggeri avrebbero trascorso i mesi invernali in continue immersioni subac¬ quee. Ma giunti vicini all'arcipelago Suakin, a Sud di Port Sudan, l'imbarcazione si è incagliata e nella chiglia si è aperta una falla. Le prime richieste di soccorso - lanciate sabato sera - non sono state raccolte da una portaerei statunitense vicina. Per i passeggeri - tra cui vi era il milionario americano Marv Goldman, ex marito della nota presentatrice televisiva Barbara Walters - sono cominciate ore di angoscia, nel timore che la falla si allargasse e che dal Sudan (uno dei Paesi arabi più contrari a Israele) sopraggiun¬ gessero imbarcazioni ostili. Non avendo altra scelta, il comandante del Fantasy ha dato l'allarme alle autorità di difesa israeliane. Nella notte tra sabato e domenica, dopo una breve consultazione tra Rabin e il capo di stato maggiore, il generale Ehud Barak, i due elicotteri dell'aviazione militare si sono lanciati al salvataggio dei gitanti, nonostante le avverse condizioni climatiche. «Abbiamo dovuto superare tempeste e bufere, e così il volo si è protratto per oltre sette ore» ha detto ieri Yanki Galanti, un corrispondente militare israeliano che era a bordo di uno dei velivoli. Giunti finalmente sopra allo yacht - che si trovava in acque intemazionali - due militari si sono calati con un cavo per spiegare ai passeggeri le modalità del salvataggio. «Non ho mai visto in vita mia gente così sbalordita», ha aggiunto Galanti. «Si aspettavano di ricevere qualche soccorso, ma l'improvvisa apparizione dei due elicotteri li ha lasciati letteralmente a bocca aperta». E' cominciata così la parte più delicata dell'operazione, quella in cui dieci turisti sono stati caricati, uno alla volta, a bordo degli elicotteri che si mantenevano a un'altezza prudenziale per non sollevare ondate che avrebbero scosso e danneggiato ulteriormente l'imbarcazione. Il capitano e i sette uomini dell'equipaggio si sono rifiutati di abbandonare il Fantasy e sono restati a bordo in attesa di ulteriori aiuti. Il salvataggio dei turisti israeliani ha dominato ieri le prime pagine dei quotidiani locali. A molti l'episodio ha ricordato lo spericolato salvataggio dei passeggeri israeliani di un aereo dirottato in Uganda nel 1976: anche allora il primo ministro era Yitzhak Rabin. Aldo Baquis

Persone citate: Barbara Walters, Ehud Barak, Galanti, Marv Goldman, Port Sudan, Rabin, Yitzhak Rabin

Luoghi citati: Gibuti, Israele, Sudan, Tel Aviv