Boccacci? Antiquato

Boccacci? Antiquato Boccacci? Antiquato Fioravanti racconta l'ex amico leader skin ROMA. I naziskin? «Non hanno più nessuno che gli spara contro ed ora si possono dedicare ad altro, sono ghettizzati dalla loro stessa stupidità». Antisemitismo, ma anche la sentenza della Cassazione su processo a Sofri, la vicenda di Franceschini ed una analisi della loro esperienza di terroristi neri. Valerio Fioravanti e Francesca Mambro sono intervenuti in collegamento dal carcere di Rebibbia, dove stanno scontando l'ergastolo, alla presentazione alla Luiss a Roma del libro di Giovanni Bianconi «A mano armata» alla quale hanno partecipato anche i direttori di «Corriere della sera», «L'Unità» e «Il Giorno», rispettivamente, Paolo Mieli, Walter Veltroni e Paolo Liguori. Valerio Fioravanti era compagno di scuola di Maurizio Boccacci, il leader dei naziskin romani. «Eravamo sei fascisti: due sono stati uccisi, due, tra cui io, sono stati feriti, uno si è fatto dieci anni di carcere. Il sesto era Boccacci. Era antiquato già 15 anni fa. Non aveva capito nulla. Noi facevamo un discorso 100 miglia avanti. Certo quando dovevamo fare a botte lui era dalla nostra stessa parte». Ma Fioravanti dice di comprenderli. «Il fascista è sempre stato ghettizzato, è un po' l'ebreo dell'Italia». Ed ora «nel ghetto vorrebbe metterci qualcun altro». Ma per l'ex terrorista «il problema non è serio»: i naziskin «non faranno grossi guai», il loro è un fenomeno «da stadio». In compenso, Fioravanti giudica l'atteggiamento della comunità ebraica «eroico ed intelligente». |And-Kronos] Valerio Fioravanti è in carcere a Rebibbia

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