Pascoli americani per la Piemontese

Pascoli americani per la Piemontese La super-razza in mostra a Cuneo, Club di allevatori in Canada e Usa Pascoli americani per la Piemontese Poco colesterolo nella carne e qualità garantita CUNEO. Senza arrivare a dire con Verlaine «la carne è santa, dev'essere venerata», un certo senso di ammirazione e, perché no, di acquolina in bocca, lo si prova sicuramente aggirandosi, al Foro boario di Cuneo, tra gli stand dove è esposta la Piemontese e nel grande ristorante-tenda dove i cuochi del Coalvi preparano con maestria arrosti e braciole, spezzatini e bolliti. E la gente viene a visitare questa mostra, che si chiuderà stasera, con soddisfazione per la cinquantina di allevatori che hanno esposto oltre 400 ammali. Gli italiani finalmente apprezzano l'agricoltura nazionale; anche perché all'estero lo fanno già da tempo. E così in Germania, nelle prove di progenie in incrocio, il toro piemontese Minolo si è dimostrato il migliore, anche se comparato con tori di ottime razze, quali la Bianca blu belga, la Limousine, la Blonde d'Acquitaine. Qualche altro esempio? Il grande interesse negli Stati Uniti per i bovini di Piemontese ha portato alla nascita d'una apposita associazione, la Paus, appunto Associazione allevatori Usa di Piemontese. Perché questo grande interesse americano per una carne italiana? Tutto è nato qualche anno fa, quando negli Usa hanno fatto delle ricerche comparate sui componenti della carne, ed hanno scoperto quanto poco colesterolo contenessero i lombi dei nostri vitelli. Ed ancora, io Canada pochi mesi fa è sorta, promotrici le Apa, la «Montese Farms Inc.», allo scopo di promuovere la carne di Piemontese. Quest'associazione ha impostato la campagna pubblicitaria sulla qualità della carne, in special modo sul basso contenuto in grassi. Ed è stato subito combinato anche un grosso «affare», come spiega il direttore dell'Anaborapi (Associazione allevatori di bovini di razza piemontese) Vittorio Faroppa: attraverso la «Montese» è stata ordinata una fornitura di 1000 embrioni di Piemontese, la più grande commessa di embrioni italiani per l'estero. «Questi successi all'estero ci inducono a ben sperare - dice Faroppa - anche perché c'è una timida ripresa del mercato». E infatti al mercato di Cuneo i vitelloni sono stati pagati 6 mila lire il chilogrammo. Aggiunge l'assessore regionale all'Agricoltura Emilio Lombardi: «Noi la qualità, in fatto di carni, l'abbiamo in casa: la produciamo realmente nelle nostre stalle e non con subdole campagne pubblicitarie; nessuno è in grado di creare nel breve periodo un sistema di garanzie come fa invece il Coalvi per la razza Piemontese. Dobbiamo quindi mettere a frutto questa "ricchetza", imparando a conoscere e linei prelare meglio le esigenze del consumatore». Gianni Stornello

Persone citate: Emilio Lombardi, Faroppa, Gianni Stornello, Verlaine, Vittorio Faroppa