Le sorprese dell'uomo silenzioso

Le sorprese dell'uomo silenzioso Vertice Confagricoltura Le sorprese dell'uomo silenzioso GIUSEPPE Gioia fa rullare i tamburi. Per la Confagricoltura è tempo di convention e quella dei quadri dirigenti che comincerà giovedì a Fiuggi promette di essere piena di sorprese. La prima, già svelata, è la presenza del Presidente della Repubblica, che inaugura un rapporto, per così dire, «alla Mitterrand» con l'agricoltura. Che cosa diranno gli imprenditori a Scalfaro? Semplicemente una pesante verità: che il deficit agroalimentare italiano, quest'anno, ha toccato i diciannovemila miliardi e sta diventando una faccenda troppo grave per essere gestita dai soli agricoltori. E'un problema che riguarda tutto il Paese ed è tutto il Paese che deve intervenire per risolverla, prima che esploda una bomba simile a quella del deficit dello Stato. Tantopiù che l'elezione di Clinton alla presidenza degli Usa dà più corpo a fantasmi protezionistici che già da tempo aleggiano tra America e Europa. Che cosa realmente gli imprenditori agricoli si aspettino dallo Stato resta una sorpresa, che uscirà giovedì dai fogli del discorso di Gioia, ma, già ora, si sa che non ci saranno solo richieste. La Confagricoltura vuol dimostrare di sapere qual è la sua parte, di non «navigare a vista» e, per dimostrarlo, ha un programma di pochi punti concreti da svolgere in un semestre. Su questo progetto chiamerà il settore a «vedere», come in una partita di poker, se è attendibile o meno. Cosa vuol fare Gioia? Per ora si sa che vuole un ministero dell'agricoltura più agile e un nuovo statuto per la confederazione, che gli consenta di «smontare» l'attuale struttura romana per ricollocarla a Bruxelles e nelle regioni italiane. Insomma, l'uomo silenzioso ha deciso di aprire le finestre di palazzo Della Valle per far sentire la sua voce e far entrare aria nuova. In tempi come questi, in cui la contestazione ruggisce contro tutto ciò che è «ancien regime» il sospetto di una svolta tattica è legittimo, ma Gioia pare non temere questo dubbio e rimanda a tra sei mesi chi lo vorrà giudicare. Certo è che di preoccupazioni in casa Confagli ce ne sono almeno due. E belle grosse. La prima è il vento di fronda che soffia dal triangolo Brescia-PiacenzaAlessandna e da qualche altra Unione del Nord, un vento che porta echi leghisti con il quale ci sarà da fare i conti. Ma, si dice a palazzo Della Valle, questo vento non ha mai soffiato direttamente contro la politica confederale e poi, si aggiunge, le Leghe hanno usato come scala gli scandali della corruzione, mentre nei campi «Tangentopoli» non ne sono state costruite. Comunque sia il match è in cartellone. L'altro cruccio viene dal silenzio del Centro-Sud, un tacere che, con ogni probabilità, alla fine sarà consenso, ma che non si riesce a capire se sia il silenzio di chi aspetta di vedere cosa succede o il mutismo rassegnato di chi è convinto che, parole o non parole, tanto non cambia niente. Vanni Cornerò

Persone citate: Clinton, Della Valle, Mitterrand, Scalfaro, Vanni Cornerò, Vertice Confagricoltura

Luoghi citati: America, Brescia, Bruxelles, Europa, Fiuggi, Usa