Quote latte
Quote latte Quote latte Un passo avanti Ce la legge ROMA. La regolamentazione della produzione del latte in Italia è quasi legge. Anche la Camera, però con alcune modifiche che comportano un ritorno del prowedimento al Senato, ha approvato la proposta. In sostanza la legge ha deciso il superamento del bacino unico nazionale (quota unica gestita da Unalat) per passare la gestione delle quote all'Amia che le assegnerà ai produttori con riguardo alle attribuzioni fatte. Ci sarà una quota «A» uguale alla produzione 1988-89 e una quota «B» uguale alla differenza tra la produzione 88-89 e la produzione 90-91. Questa differenza comunque sarà commisurata alle disponibilità conseguenti l'aumento della quota nazionale in discussione a Bruxelles. Le produzioni che non rientrano in questa assegnazione comporteranno nuovi programmi nazionali di ritiro della produzione che potranno essere indennizzati per i soggetti storici e senza erogazioni di indennizzo per chi non ha titoli di produzione. I piani di abbattimento saranno predisposti dal Ministero, sentito il parere della Conferenza delle Regioni. Ci saranno attenzioni e riguardi per non smobilitare gli allevamenti da latte delle zone svantaggiate e quindi della montagna. Alle Regioni viene demandato il controllo e la vigilanza sul rispetto delle quote. Viene istituzionalizzato l'affitto delle quote anche per aree omogenee a dimensioni sottoregionali (province, comunità, ecc.) con limitazione del carico produttivo a 300 quintali per ettaro di coltura, escludendo dal computo le aree non foraggere. Le Associazioni produttori regionali e provinciali e le cooperative possono sostituirsi ai singoli produttori nella gestione delle quote, nelle compensazioni e nella riscossione del prelievo. La titolarità delle quote, nel caso di contratti agrari, resta al conduttore, salvo accordi diversi sottoscritti dalle parti. II ministro Fontana ha espresso soddisfazione per il risultato conseguito. La dura condizione posta da Bruxelles per accordare l'adeguamento della quota nazionale di almeno 9,9 milioni di quintali è stata raggiunta. Ogni ulteriore dilazione della Commissione, ora, non è più giustificabile, non solo perché verrebbe messa in dubbio la documentata dimostrazione presentata ma suonerebbe offesa per l'Italia, che si vedrebbe destinare un trattamento che non è stato inflitto agli altri Paesi. Fortunato Tirelli
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