IL CUORE DELL'ANTICO REGIME

IL CUORE DELL'ANTICO REGIME IL CUORE DELL'ANTICO REGIME TROYA ha da sempre coerentemente, istintivamente, agito sotto il segno del Misto. Dunque non c'è mai reale soluzione di continuità tra ciò che è suo e ciò che è pubblico». Direste mai che questa descrizione impeccabile del boiardo di Stato, questa analisi stringata del sistema e della prassi italiana delle Partecipazioni statali sia contenuta nel libro postumo di Pier Paolo Pasolini, che tanto scandalo ha suscitato, a torto, soltanto per la sua lubricità? Invece è proprio così. Troya, in «Petrolio», altri non è che il vicepresidente dell'Eni, l'ente di Stato assunto come topos del potere. E lungo tutte le quasi 600 pagine del libro, tra rapporti omosessuali con-, sumati in squallide periferie romane, corre una stupefacente descrizione del mondo dell'impresa pubblica e del suo naturale amplesso con la politica. I personaggi, gli stili, gli abiti, persino i luoghi d'incontro dei boiardi, sono narrati con precisione chirurgica (valga, per tutte, la descrizione straordinaria del ristorante El Toulà di Roma). Vi parliamo di Pasolini perché è proprio il mondo pullulante di «Petrolio» che sembra dare in queste ore la tragica rappresentazione delle privatizzazioni. Il governo Amato ha affrontato nel giro di poche settimane una crisi valutaria di rilevante gravità, ha abolito le indicizzazioni salariali e tolto ai sindacati alcune loro storiche conquiste, ha messo in qualche modo sotto torchio due delle corporazioni più potenti politicamente (statali e lavoratori autonomi), ha drenato 100 mila miliardi e passa. Ma appena ha provato, con Alberto Staterà CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Alberto Staterà, Pasolini, Pier Paolo Pasolini, Troya

Luoghi citati: Roma