«I giovani sono esasperati Ma così fanno il loro gioco» di Maria Corbi

«I giovani sono esasperati Ma così fanno il loro gioco» REAZIONI TUA FALCHI E COLOMBE «I giovani sono esasperati Ma così fanno il loro gioco» LA reazione dei giovani ebrei alle provocazioni dei naziskin hanno creato imbarazzo nelle comunità ebraiche italiane. Quasi tutti «comprendono», ma quasi nessuno «giustica». Si teme, soprattutto, che la paura per gli atti di intolleranza dei giorni scorsi, per le croci uncinate riapparse, per le stelle di David fatte trovare davanti ai negozi, per gli slogan anti-semiti, possano far perdere la testa ai ragazzi che l'Olocausto l'hanno sentito raccontare dai loro genitori. La storia, tra l'altro, insegna che, quando in Israele i falchi hanno avuto il sopravvento, un popolo-vittima ha perso la solidarietà di molti protettori. Enrico Modigliani, parlamentare repubblicano e consigliere della comunità ebraica romana, cerca di minimizzare l'episodio. Ma comunque lo condanna. «Da quello che so, i ragazzi ebrei sono andati nei pressi della sede dei naziskin per rimuovere manifesti oltraggiosi, non è stata una spedizione punitiva - spiega -. Però è stato un errore, perché i naziskin non aspettavano altro. Tutto questo è il risultato del clima che si è creato. Ma non può essere la violenza la risposta all'intolleranza razzista. Solo con la cultura e l'istruzione si possono risolvere i problemi». «Le leggi esistenti non sono sufficenti per colpire quanti si distinguono nell'incitamento all'odio verso le minoranze in genere, siano essi extracomunitari, immigrati o ebrei - continua il parlamentare -. Per questo sto preparando un disegno di legge per colmare le lacune legislative. Confidiamo nelle forze dell'ordine per impedire che si crei una spirale di violenza». La rivendicazione degli episodi di violenza nella piazza del portico d'Ottavia è stata respinta da Sergio Frassineti, presidente della comunità ebraica romana: «Non rappresenta la posizione ufficiale della comunità ebraica». «Si può capire - ha dichiarato -, comprendere, ma non giustificare questi episodi, perché non bisogna cadere nella trappola di rispondere con violenza alla violenza. Il consiglio della comu- nità si è espresso chiaramente: non bisogna accettare provocazioni». «Siamo in uno Stato di diritto e quindi bisogna ricorrere alle Istituzioni - continua -. Io stesso ho parlato con il ministro dell'Interno Mancino che mi ha dato garanzie. La legge è sufficiente a tutelarci, non occorrono leggi speciali, basta applicarle». Una dura condanna arriva anche da Lia Levi, direttrice di Shalom: «Disapprovo, non è questo il modo di reagire, può provocare solo altro odio e altra violenza. La rabbia è comprensibile, ma è molto pericoloso opporsi con le stesse irragionevoli armi ai teppisti. Dopo gli ultimi fatti l'opinione pubblica ha reagito bene, ma lo Stato deve per tempo combattere il teppismo. Bisogna o modificare la legge, o integrarla con nuove norme, o interpretarla in diverso modo. In molti casi, di fronte ad evidenti atti che ci offendono, non si riesce a configurare nessun reato preciso. In Francia, chi imbratta i muri è punito dalla legge e deve ripulirli. Qui non avviene nulla di simile». «Il nostro giornale aveva avvertito - continua -: la mania di gonfiare gli episodi che riguardano gli ebrei può facilmente diventare un boomerang». Parole severe vengono dal Nobel Rita Levi Montalcini: «E' grave quello che hanno fatto i giovani ebrei. Anche se è giustificato lo sdegno contro questi individui miserabili della croce uncinata, io non sono mai per le ritorsioni. Appartengo più alle colombe che ai falchi». Quanto ai naziskin «è meglio dimenticarti ha aggiunto -. Per questo io ritengo colpevoli i giornali che hanno dato risonanza alle loro "gesta"». Gad Lerner, giornalista, conduttore di «Milano, Italia», condanna, ma cerca di capire l'origine di questi atti di violenza: «Non c'è dubbio che sia un episodio deprecabile, anche se nasce da una situazione oggettiva molto pesante per i giovani ebrei romani. Non si sentono abbastanza difesi, né tutelati. Hanno subito oltraggi e violenze, circondati dall'indifferenza della gente e spesso delle istituzioni. Quando la scorsa estate al Parco dei Principi fu organizzato il convegno a cui doveva partecipare il cosiddetto storico revisionista Irving, quello che nega l'Olocausto, gli ebrei romani protestarono da soli. Recentemente c'è stata la manifestazione dei fascisti in piazza Venezia, con i loro slogan antisemiti, poi l'affissione delle stelle gialle sui negozi del ghetto. Si è creato una clima di esasperazione, tra gli ebrei, e queste sono le conseguenze». Maria Corbi Levi Montalcini «I miserabili della svastica vanno dimenticati» Lerner: «Situazione insostenibile» Le tombe del cimitero ebraico di Finale Emilia devastate a colpi di mazza. A destra, una sede del movimento naziskin a Roma

Persone citate: Enrico Modigliani, Gad Lerner, Lerner, Levi Montalcini, Lia Levi, Mancino, Rita Levi Montalcini, Sergio Frassineti

Luoghi citati: Finale Emilia, Francia, Israele, Italia, Milano, Roma