Enel e Cgil braccio di ferro
Enel e Cgil braccio di ferro Sullo sciopero Enel e Cgil braccio di ferro L'Enel di Torino ha ritenuto illegittimo lo sciopero del 25 settembre scorso, attuato dai lavoratori aderenti al sindacato Cgil-Fnle, perché non era stato dato il preavviso di dieci giorni previsto dalla legge 146 del '90, e ha inviato ai lavoratori una lettera di richiamo. La Cgil-Fnle ha citato in giudizio l'Enel per comportamento antisindacale e, come ha già fatto in una causa cominciata davanti al pretore di Bologna, intende sollevare un'eccezione di costituzionalità sulla legge 146 che regolamenta gli scioperi nei servizi pubblici. Sostiene il sindacato: «Il giorno dello sciopero l'erogazione di energia è stata garantita in modo regolare. Se l'obbligo del preavviso dovesse essere previsto per gli scioperi contro i prowerdimenti d'urgenza del governo, allora si avrebbe una dilazione della protesta e uno svuotamento del diritto di sciopero». Ieri, il pretore Maura Nardin ha sentito le parti: Carlo Cerutti, segretario generale aggiunto della Cgil-Fnle (avvocati Raffone di Torino e Massimo D'Antoni di Roma), e il responsabile del personale dell'Enel (professor Matteo Persiani di Roma). Carlo Cerutti ha dichiarato al pretore: «Come sempre avviene in occasione di scioperi, ci siamo preoccupati di individuare i lavoratori che avrebbero dovuto essere presenti per garantire il servizio. L'azienda aveva dichiarato che avrebbe considerato lo sciopero illegittimo. I responsabili dei reparti assunsero un atteggiamento ostile, precisando che l'astensione dal lavoro avrebbe potuto comportare l'irrogazione di una sanzione disciplinare». Il responsabile del personale dell'Enel ha affermato: «Il 18 settembre scorso, quando si seppe che il governo intendeva presentare il decreto per la manovra fiscale, avvertimmo le organizzazioni sindacali nazionali di categoria che lo sciopero era illegittimo perché non era stato dato il preavviso di dieci giorni. Dopo la manifestazione commutammo l'assenza ingiustificata in una lettera di richiamo».
Persone citate: Carlo Cerutti, Massimo D'antoni, Matteo Persiani, Maura Nardin, Raffone
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