L'eroina era parcheggiata in garage

L'eroina era parcheggiata in garage I carabinieri sequestrano cinque chili di «brown sugai» pronti per essere smerciati L'eroina era parcheggiata in garage Due custodi notturni arrestati Un rifugio insospettabile, così come i suoi custodi, per cinque chili di eroina: un garage per auto a Madonna di Campagna dove erano «parcheggiati» cinque chili esatti di sostanza stupefacente allo stato puro, il fabbisogno di tre-quattro giorni del mercato dei tossicodipendenti a Torino. Merce in arrivo dalla Turchia, secondo gli inquirenti, con un valore sul mercato, una volta tagliata, superiore al miliardo di lire. In carcere son.o finiti i due custodi notturni del mega-garage dove eseguivano anche piccole riparazioni sulle auto: Luigi Monticone, 44 anni, via Costantino Nigra 18, sposato, con figli, senza precedenti, operaio di giorno; e Donato Mancini, 30 anni, via Fantina 30, Settimo Torinese, pregiudi¬ cato per ricettazione. Il maxi-sequestro è stato effettuato dagli uomini del Nucleo operativo del reparto informativo di Torino, coordinati dal capitano Fabrizio Polvani. Un'operazione che ha visto l'impiego di parecchi uomini, compresi quelli del servizio segreto del Sisde, che ha fornito, tra l'altro, microfoni ultrasensibili e binocoli agli infrarossi per potere vedere al buio. Le indagini non sono ancora concluse. C'è la certezza che i due arrestati abbiano un ruolo marginale nella vicenda: i carabinieri stanno cercando le «menti» dell'organizzazione. Nel frattempo, ieri mattina, sono stati sentiti i titolari del garage: nei loro confronti non sarebbero emersi elementi di accusa. Resta da scoprire chi ha nascosto la droga e a quale organizzazione possa far parte. Sono stati avviati i controlli sui nomi di tutti i proprietari delle vetture parcheggiate nell'autorimessa e di chi l'ha frequentata ultimamente per scoprire se ci siano personaggi in qualche modo legati al traffico di droga. Chi non si spiega come Luigi Monticone sia finito in carcere è la moglie: «Luigi non c'entra nulla, è innocente. Lavorava lì di notte, da due anni, effettuando anche piccole riparazioni alle auto per arrotondare il magro stipendio. Di giorno va in una fabbrica che è in difficoltà. Il più delle volte era a casa, in cassa integrazione. Ha sempre lavorato onestamente», [i. bar.] Luigi Monticone (sotto) e Donato Mancini (in basso)

Persone citate: Fabrizio Polvani, Luigi Monticone, Mancini

Luoghi citati: Settimo Torinese, Torino, Turchia