Scavi, caos e code E' polemica sull'Aem

Scavi, caos e code E' polemica sull'Aem I lavori del teleriscaldamento a Torino Sud Scavi, caos e code E' polemica sull'Aem Il teleriscaldamento, dice l'ingegner Burzio, è opera innovativa, addirittura la prima in Europa. Burzio è il direttore dell'Aem, appaltatrice dei lavori (70 miliardi). Un giorno, al tecnico della Snam progetti che gli ricordava come questa azienda sia «una delle prime quattro del mondo», rispose: «Meno male che non ci è capitata la quinta». Questo episodio sarebbe sufficiente a comprendere i rapporti tra Aem e imprese (Consorzio cooperative, Fiat engeenering e, appunto, Snam) incaricate dei lavori nella zona Sud di Torino. Quei lavori, per intenderci, che stanno paralizzando un quartiere. Via Genova, via Nizza, via Ventimiglia, corso Maroncelli sono i punti neri in una mappa del disagio che non risparmia altre zone: nel frattempo il Comune ha autorizzato cantieri in corso Bramante e corso Dante, più rilievi per il sottopasso di corso Massimo d'Azeglio. Trasformando la zona in un inferno. Ieri se ne sono occupate la seconda e terza commissione consiliare, riunite per affrontare i problemi di viabilità e commercio (molti negozianti protestano per il crollo degli incassi). Ma c'è di più: «Quella zona è oggi piena di tossicodipendenti richiamati dai tratti di strada chiusi» protesta il de Paolo Chiavarino. Errori ce ne sono stati. Come lo scavo di corso Maroncelli in cui due tubi del teleriscaldamento sono incappati in una conduttura dell'acquedotto (23 giorni di fermo cantiere). Ma ad indignare la gente è stata soprattutto la carenza di informazioni. «Nessuno sa dove andare, chi passa in quella zona s'infila in un labirinto» sostiene il leghista Bava. E' vero. Lo ammettono i dirigenti di Palazzo civico: «Faccia¬ mo incontri periodici con Aem e imprese, puntualmente riceviamo promesse e assicurazioni. Poi non accade nulla». Anche gli uffici comunali scrivono, segnalano, contestano. Inutilmente: code e ingorghi non si placano, lo smog è alle stelle, la gente, esasperata, tempesta i telefoni (anche privati) degli assessori. I lavori sono in ritardo: «Ho l'impressione che procedano lentamente» dice il pidiessino Vindigni. E' critico verso l'Aem «azienda che fino ad oggi avevo sempre giudicato effigiente». Il vicesindacò Pìzzetti ci mette una pezza ricordando «complessità Sì al progetto C'è la variante del sottopasso La rampa di accesso del sottopasso di corso Massimo d'Azeglio inizierà a 50 metri da corso Dante. E' una delle novità del progetto, prevista dalla variante presentata in questi giorni all'assessore Deorsola. La «copertura» della rampa, oggetto di molte contestazioni, s'allunga fino a via Tiziano, dalla quale sarà possibile attraversare il corso in auto. Lo stesso accadrà da via Canova. Su di essa saranno ricavati parcheggi per 260 automobili. Dice Deorsola: «Ho incontrato circoscrizione e residenti, trovando una maggiore disponibilità». Replica il pds: «Chiederemo una commissione per verificare l'opportunità dell'intera opera». La decisione spetta ora alla giunta. ed elementi innovativi, e quindi rischiosi, dell'opera». Ma il liberale Dondona, assessore alla Viabilità, attacca: «Ma dove siamo? Per lavori così delicati si è messo in piedi un cantiere alla geometra Pautasso, con tutto il rispetto per i geometri e i Pautasso. Cosa ci vuole a sistemare gabbiotti dove i cittadini si possano informare per evitare brutte sorprese? Lo fanno in tutta Europa». Assessore, se la situazione è tanto grave perché il Comune non interviene? Le ordinanze che autorizzano gli scavi escono da Palazzo civico: «Non escludo che si possa arrivare a misure drastiche». Anche l'ingegner Burzio immagina provvedimenti forti «pur considerando la rescissione del contratto come l'extrema ratio». Come al solito le responsabilità si confondono, appuntandosi maggiormente sulle imprese. Che, tra l'altro, hanno la grossa e involontaria colpa di non essere presenti. Ma come nascondere altre magagne? Dove sono i vigili urbani? Perché è stato conservato a parcheggio il tratto finale di via Genova (verso corso Bramante), con il risultato di restringere ulteriormente la carreggiata? «Perché non togliete i chiodi che proteggono in via Genova le corsie degli autobus?» domandano i rappresentanti della circoscrizione. Qualcosa si farà, promettono i responsabili. L'Aem installerà cartelli di informazione sui percorsi alternativi; la sezione dei vigili, assicura l'assessore Tedeschi, «sarà potenziata per fronteggiare l'emergenza». Vedremo. Intanto, entro 10 giorni dovrebbero concludersi i lavori su corso Maroncelli. Giampiero Pavido L'assessore alla viabilità Giuseppe Dondona (pli) e Marcello Vindigni, pds (foto sotto) Le tubazioni commissionate dall'Aem raggiungeranno oltre 200 mila famiglie

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