Il Milan spazza lo Slovan

Il Milan spazza lo Slovan Una larga vittoria e un inutile pari preparano la sfida di domenica fra Capello e Ranieri Il Milan spazza lo Slovan Boban dà il via allo spettacolo MILANO. Lampi di grande calcio illuminano la marcia del Milan. All'orchestra di Fabio Capello basta un minuto per liquidare lo Slovan, già tramortito a Bratislava, ed entrare a pieno titolo nell'elite della Coppa dei Campioni. Che manchino Gullit e Van Basten, Albertini ed Evani, per tacere di Eranio, non se ne accorge nessuno. Potenza del turn over, e della classe di elementi come Zvonimir Boban, autore della rete che spiana la strada, e Frank Rijkaard, cui si deve il secondo, cruciale, timbro. Difesa impeccabile, almeno per un'ora, centrocampo all'altezza dello spartito e fucina di bellissimi gol. Trame avvolgenti, e spettacolari. Formidabile il lavoro ai fianchi di Donadoni e Lentini. E quel Boban: regale, ispirato, generoso. Lo Slovan viene spazzato via. Alla ciliegina sulla torta pensano Simone e Papin. Inni a Baresi, e uno striscione che fotografa il momento: i milanisti senza cuore davanti al televisore. Quelli col cuore, e sugli spalti, non sono più di 30 mila. Il Milan parte di slancio, e già al 4' Donadoni smarca Massaro a centro area: sembra gol, e invece Vencel butta in angolo. Tre corner nel giro di 10', a conferma delle idee, sempre chiare, che animano i campioni d'Italia. Lo Slovan imita il Toro sin troppo alla lettera. Squalificato Glonek, da libero funge Stupaia. Zeman bracca Papin, mentre Chvila si dedica a Mas- sarò. Capello sistema Donadoni a sinistra (Kristofik) e Lentini a destra (Kinder), spalleggiati - a rigor di schema - da Maldini e Tassotti. Il 4-4-2 di base trova in Rijkaard e Boban - il primo al rientro, come Tassotti, il secondo preferito a Savicevic - i perni centrali. La zona degli slovacchi è una gelatina che sa di catenaccio. Haraoui, l'algerino, ronza attorno a un Boban elegante e disinvolto, Dubovsky soffre la stazza di Rijkaard, Timko, sballottato fra Baresi e Costacurta, fa la figura del passerotto smarrito. Lo stesso dicasi di Gostic a sinistra (Tassotti) e Pecko dall'altra parte (Maldini). Classe, pressing e velocità, ecco i grimaldelli con i quali il Milan sbriciola lo Slovan. Lentini e Tassotti imperversano, Boban stuzzica Vencel da lontano poi, nel giro di un minuto l'uno-due che folgora i frastornatissimi rivali. Al 29', un fallo di Zeman su Papin determina una punizione dal limite che Boban trasforma in un gioiello di gol con. una splendida traiettoria, alla Platini. Non meno esaltante il raddoppio, al 30', propiziato da una martellante incursione di Massaro e da una micidiale volée di Rijkaard. Ogni volta che si sbilancia, lo Slovan paga pedaggi molto salati. E soltanto su calcio piazza- to, al 39', arriva a impegnare Antonioli: il tiro di Dubovsky è avvelenato; la deviazione del portiere (sulla traversa), provvidenziale. Quando il Milan rifiata, la partita rimane saldamente nelle sue mani. Tanto che, in tribuna, si può tranquillamente dissertare sul ritorno di capitan Baresi in Nazionale. «Sono felice per lui, e contento di aver dato il mio contributo», spiega Berlusconi, prodigo di elogi per Boban, «che gol, che giocatore, sembra milanista da una vita», e diplomatico sul conto di Savicevic, «stiamo cercando di adattarlo ai nostri schemi, il suo futuro potrebbe essere sul¬ la fascia destra» (?). Il Dottore parla poi del pubblico («non mi lamento, se penso che anche a Milano c'era la diretta tv) e lancia una frecciata, profetica, a Papin: «Se non segna, é come se non ci fosse». Alla ripresa, Capello richiama Massaro e propone Simone, subito in gol (50') sugli sviluppi di una staffilata di Tassotti non domata da Vencel. Nello Slovan c'è Maixner al posto di Timko: aria fritta. Savicevic, per la cronaca, non è neppure in tribuna: tempi duri, va capito, e aiutato. Sarà anche una formalità, ma Sacchi non stacca lo sguardo da Baresi, regista di una difesa che soltanto sul 3-0 allarga i cordoni: e qui spunta Antonioli, abile nel rintuzzare una bordata di Pecko, un tocco di Dubovsky e un rasoterra di Kristofik. Moravec avvicenda Haraoui, Gambaro rileva Tassotti. Donadoni e Lentini si scambiano settore. Lo Slovan s'inchina, deferente. Papin cerca il gol salva-pagella: lo sfiora al 68' (miracolo di Vencel) e lo firma di testa, poco dopo, su parabola di Lentini. Applausi scroscianti. Il Diavolo giostra in scioltezza. Domina. Diverte. Potrebbe infierire. Rivali di burro, d'accordo, ma Milan sempre e comunque di un'altra categoria. Anche così, senza Van Basten e senza Gullit. L'avventura continua. E se questo è l'antipasto, figuriamoci il dolce. Roberto Becca rttin! MILAN ANTONIOU 7 TASSOTTI 6.5 (68' GAMBARO) sv MALDINI 6,5 DONADONI 7 COSTACURTA 6,5 BARESIF. 6,5 LENTINI 7 RIJKAARD 7 PAPIN 6 BOBAN 7,5 MASSARO 6 (46' SIMONE) 6,5 All.: CAPELLO 7 4 VENCEL 6 STUPALA 5 CHVILA 5 KRISTOFIK 6 KINDER 5 ZEMAN 6 PECKO 6 HARAOUI 5 (62' MORAVEC) sv GOSTIC 5 DUBOVSKY 5 TIMKO 5 (46' MAIXNER) 5 AIL: GAUS 6 0 Arbitro: MARTIN NAVARRETE (Spagna) 7 Reti: 29' Boban, 30' Rijkaard, 50' Simone, 72' Papin. Ammoniti: 27' Zeman. Spettatori: paganti 26.798, incasso di lire 1.057.463.000. Simone, terzo gol del Milan

Luoghi citati: Bratislava, Italia, Lentini, Milano, Potenza, Spagna