Il Trap alza la voce con i tifosi di Angelo Caroli

Il Trap alza la voce con i tifosi La contestazione al Delle Alpi provoca la reazione del tecnico bianconero Il Trap alza la voce con i tifosi «Fischino me e lascino in pace i giocatori» TORINO. Dopo un tempo Boniperti aveva già capito tutto: «Non male la Juve, ma se non la buttiamo mai dentro...». Infatti. Mettiamo pure, come sostiene Trapattoni, che il gol annullato a Baggio fosse invece regolare, resta il fatto che la Juve che è piaciuta a Trapattoni ha imbufalito la tifoseria. Quei fischi mandano in bestia il tecnico juventino: «Abbiamo creato molte palle gol, l'arbitro ci ha negato un rigore netto su Baggio. Il nostro pubblico se ha la bocca per fischiare deve avere anche gli occhi per vedere. Se la prendano pure con me, ma non con i giocatori che hanno cuore e volontà. E' inutile contestare e poi pretendere affetto». Il tecnico bianconero è du- rissimo con la gente bianconera, ma tenero con una Juve che a lui è piaciuta moltissimo: «La coppia d'attacco funziona, la squadra cresce. Stiamo migliorando e lo confermano le E' stato omologato il 4 a 3 di Genoa-Pescara, quello di Dobrowolski ammonito due volte, però senza ricevere il cartellino rosso dell'arbitro. Il quale arbitro è stato Fortunato a inventare un altro che lui voleva espellere, e a trovarsi intorno uomini Onorati di credere a parole di Chiesa. occasioni costruite. Loro hanno fatto un solo tiro in porta, impegnandoci però più che ad Atene e marcandoci a uomo in ogni zona del campo. La qualificazione però è giusta». Baggio ammette gli errori: «Abbiamo sbagliato troppo, io per primo. Ma se il Panathinaikos, lo scorso anno, è arrivato in semifinale di Coppa Campioni non è un caso. I tifosi? Vogliono sempre vincere e divertirsi. Se questo non succede è normale che protestino». Rassegnati i greci. L'allenatore Osim: «Abbiamo perso la qualificazione all'andata, qui abbiamo fatto l'impossibile per rimediare». Da segnalare, infine, che l'I 1 novembre la Juve giocherà una partita amichevole a Fer rara contro la Spai. [f. ver.] tiche ricevute fino ad oggi. Ma è giusto ammettere che alla confezione del risultato ha contribuito anche il Boavista, e non solo per il tocco di Nogueira (10') che ha deviato il tiro sporco di Di Chiara dopo la spumeggiante iniziativa con cui ha seminato il panico nella difesa portoghese evitando gli avversari come birilli. Il Boavista non attraversa infatti una fase di luna favorevole, talvolta si muove al rallentatore, con passo sussiegoso, quasi senza anima, cose se avesse dimenticato pressirig ed agonismo nello spogliatoio. Soltanto nel secondo tempo ha reagito, ma in modo scomposto, disarticolato, mai pescando la carta buona da calare sui piedi di un lento Ricki, pericoloso solo atleticamente. Fra i portoghesi ha fatto bella figura Caetano, uno dei più rapidi, e un fastidioso Sanchez, che ha giocato un tempo ma che ha punzecchiato a destra e a sinistra dimenticando però che la partita è pure un fatto collettivo. Gloria al Parma, dunque, vicino al gol della tranquillità già al 22' (azione andata in fumo di un soffio) e poi al 68' (un diagonale ben indirizzato va a lato), impresa raggiunta dieci minuti dopo da Melli, in un classico schema di rimessa che ha fatto viaggiare Pizzi, al quale non è restato che spedire sul destro di Melli un pallone ghiotto: partita finita e tifosi parmigiani (erano 600) felici. La squadra di Scala si rilancia dunque in campo internazionale, e trova nelle tiepida sera di Torres Novas l'implacabile concentrazione di un Minotti quasi perfetto e di un attento Apolloni, la brillantezza di Di Chiara che quando affonda i colpi non trova barriere insuperabili, la lucidità geometrica e misurata di Zoratto, semplice quanto efficace. E bene si sono comportati Pin a cucire e mantenere le distanze fra i reparti, perché non si allungassero mai pericolosamente, mentre Pizzi aveva il compito di assistere Melli con invenzioni e un pizzico di fantasia. Brolin è stato abbattuto dall'irruente scorrettezza di Bobo ed è stato sostituito con Franchini (un difensore); ed è chiaro che a Melli non è rimasto che vivere alla giornata, ma comunque vitale nei movimenti e fatale nell'attimo che ha chiuso del tutto la partita. Il Boavista ha dovuto cercare soluzioni confuse, la testa di Ricki con cocciuta quanto inutile insistenza e non ha cavato un ragno dal buco di un masticare gioco che ha partorito soltanto fumo, che ha dato solo esigui fastidi. Non c'era Nelo, squalificato, uno dei migliori a Parma. Ma il Parma ha dovuto rinunciare, per la stessa ragione, a Gran. E tutti sanno quanto conti il belga. Il Parma ha vinto la sua prima partita all'estero, ha riscoperto tesori sommersi. Un risultato del genere fa anche morale, un ingrediente di cui aveva tanta necessità. Che premio toccherà ai giocatori? Non è difficile scoprirlo: da stasera tutti in ritiro in attesa di affrontare domenica il Pescara. Angelo Caroli 1 /,

Luoghi citati: Atene, Parma, Pescara, Torino