Mediobanca sta con Ferruzzi di S. Lue

Mediobanca sta con FerruzziMediobanca sta con Ferruzzi Dossier di Ravenna sui «panettoni di Stato» MELANO. Mediobanca sta con Ferruzzi. Come tutto ciò che riguarda l'attività di Cuccia e della sua potente merchant-bank, l'appoggio al gruppo di Ravenna non trova conferme ufficiali (anche se sono noti i rapporti nuovamente stretti che intercorrono tra la Ferfin e via Filodrammatici) ma è dato ormai per certo dagli ambienti finanziari più addentro alla «pretattica» che il gruppo sta facendo in questi giorni. Se dunque Gardini e i suoi soci lanceranno un'opa sulla Sme - e sempre che l'In, cioè il governo, accetterà di apportare le sue azioni all'opa sarà immancabile una controopa dei Ferruzzi, assistiti da Mediobanca. Ciò posto, sia Ravenna che via Filodrammatici preferirebbero che fosse Tiri a lanciare un'offerta pubblica di vendita (opv) per meglio dettare le condizioni della cessione. Si tratta, probabilmente, di ragionamenti tutti campati in aria se il governo - come sembra dalle prime indiscrezioni - non prevede la cessione della Sme se non di qui a un paio d'anni. In casa Ferruzzi, nel frattempo, non stanno con le mani in mano. Il «dossier Sme» che campeggia sulla scrivania di Arturo Ferruzzi e Carlo Sama sarebbe lungo oltre mille pagine. Ci stava lavorando da un anno Renato Picco, il manager cui già Serafino Ferruzzi aveva affidato la gestione delle attività industriali del gruppo e che tra l'86 e il '92 ha portato l'Eridania da 800 a 12 mila miliardi di fatturato. Picco, Sama e i Ferruzzi vorrebbero portare il loro gruppo tra il quinto e il sesto posto nel mondo nel settore agro-industriale, alla pari con la Bsn. L'obiettivo è di raggiungere la quo¬ ta di 20 mila miliardi di fatturato. Secondo ambienti vicini al gruppo Ferruzzi è dalla fine del 91 che Picco, insieme ai manager della Cirio-BertoUi-De Rica, aveva cominciato a studiare possibilità di integrazioni con l'Italiana Oli e Risi. Poi c'era stato uno studio della Akros di Gian Mario Roveraro sulle possibili alleanze e sia Picco che Roveraro erano entrati nel comitato direttivo della Parmalat di Calisto Tanzi, che ha già dichiarato di essere interessato alle attività lattiero-casearie della Sme. A questo punto i Ferruzzi hanno cominciato - secondo le stesse fonti - a considerare soluzioni «globali». Ed hanno deciso che il gruppo poteva trovare integrazioni utili anche nella grande distribuzione, nella ristorazione e nel freddo, tutti settori ben presidiati da società della Sme. «I Ferruzzi conoscono le potenzialità della Sme come se già la controllassero - concludono le fonti - e sono decisi a fare il possibile per acquisirla. In loto, se possibile; in caso contrario, anche parzialmente o con possibili formule di alleanza industriale», [s. lue]

Luoghi citati: Ravenna