Il bar serve cocktail di insulti
Il bar serve cocktail di insulti Turpiloquio solo dopo le otto, avventori perfino dal Canton Ticino Il bar serve cocktail di insulti A Busto Arsizio, e i clienti possono replicare MILANO DALLA REDAZIONE «Scusi, mi fa un caffè?», chiede il giovanotto. E il cameriere, pronto, risponde: «E perché mi rompi le palle?». Arriva una signora di una certa età e ordina il suo caffè: «Eccolo, signora». «Scusi - replica lei - vengo fin qui per mandarla a farsi fottere e lei gioca a far l'educato con me?». Eh sì, le vie del successo sono imprevedibili. A Busto Arsizio, terra profonda di Lombardia percorsa da furori leghisti, spopola l'ex bar Parenti, specialista, dalle 20 in poi, in insulti diffusi tra clienti e camerieri. Già, l'ex bar Parenti perché proprio ieri il signor Parenti ha ceduto il locale dopo cinque anni di onorato servizio all'insegna del turpiloquio. «Ma non cambia niente - assicura il signor Guzzetti Antonio, il neo proprietario -. Ci ho messo quattro mesi a capire questo bar. Fino alle otto di sera siamo normali, poi ci trasformiamo. Un po' come il dottor Jekyll e mister Hyde». E dalle otto, in carovana, arrivano ragazzi dal Piemonte, da tutta la Lombardia e, in particolare, dal Canton Ticino. Tutti, ma proprio tutti, vogliono venir insultati e insultare a loro volta i camerieri, quasi tutti studenti. «Mia figlia, la Stefania - continua il neoproprietario Guzzetti - lavora solo di giorno. Alla sera come si fa? Le donne non ci possono stare...». Ma scusi, e se una donna la insulta? Non le succede? «Oh sì, capita eccome. Io faccio finta di non capire ma loro insistono. E lo stesso vale per le persone anziane. Qui vengono i ragazzi, ma c'è gente matura che fa chilometri per venire qui. E s'incazza se non la prendiamo a parolacce». Che storie strambe, in terra di Lombardia. La gente fa la coda per farsi dare del pirla in quel di Busto Arsizio. E non protesta nessuno, all'ex bar Parenti. E non protesta nemmeno il parroco anche se la birreria del turpiloquio fiancheggia l'oratorio. «Ma fino alle otto - ripete il Guzzetti - il bar è normale, proprio normale. Eppoi qui non si bestemmia. Ci si manda a quel paese e basta». E, fino a sera, in quel bar non c'è ressa. Solo alle otto di sera si comincia a far la fila per i panini e la birra. Ma c'è una specialità della casa? «No, proprio niente - dice il proprietario -. Gli stessi panini, la stessa birra che può trovare da tutte le parti. Magari, semmai, qji si paga un po' meno». Ma certe cose non hanno prezzo: vuoi mettere il piacere di ordinare un cappuccino mandando il cameriere a farsi fottere? E farsi rispondere: «Se lo vuoi, muovi le chiappe...».
Persone citate: Guzzetti, Guzzetti Antonio, Hyde, Jekyll
Luoghi citati: Busto Arsizio, Lombardia, Milano, Piemonte
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