Indagini in trenta banche sulla massoneria segreta di Giovanni Bianconi

Indagini in trenta banche sulla massoneria segreta L'accusa: alti dirigenti negli elenchi delle logge coperte, i Ros alla Bnl e Nuovo Ambrosiano Indagini in trenta banche sulla massoneria segreta ROMA. L'inchiesta sulla massoneria segreta è arrivata alle banche. Alla procura di Palmi s'è affiancata quella di Reggio Calabria, e su ordine della magistratura calabrese ieri sono state perquisite le sedi di oltre trenta istituti di credito in mezza Italia: Modena, Genova, Firenze, Torino, Milano, Bologna e Roma. Tra le filiali visitate dai carabinieri del Ros ci sono quelle della Banca Nazionale del Lavoro e del Nuovo Banco Ambrosiano. Gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno sequestrato documenti, titoli di credito e il contenuto di molte cassette di sicurezza. Laddove i direttori degli istituti di credito si sono opposti all'apertura delle cassette, sono stati messi i sigilli in attesa di ulteriori decisioni della magistratura. Secondo l'ipotesi accusatoria, i vertici delle filiali in cui si sono presentati i carabinieri figurano negli elenchi delle logge massoniche «coperte» sequestrati nei giorni scorsi dalla procura di Palmi: il sequestro dei documenti e dell'altro materiale serve a verificare se dietro l'attività degli istituti di credito non si nascondano traffici illeciti messi in atto da alcuni massoni attraverso le loro «centrali occulte». Tra le ipotesi fatte dagli investigatori c'è quella che le banche perlustrate ieri siano dei canali per il riciclaggio del denaro sporco. Ma alle banche si sarebbe arrivati anche attraverso una precedente indagine condotta dalla direzione distrettuale di Reggio Calabria, partita da un'ipotesi di truffa ai danni della Cee: nell'ambito di quell'inchiesta c'era stata la perquisizione nella casa di un massone da cui sono scaturiti elementi che interessavano l'inchiesta di Palmi sulle logge coperte. Nel frattempo i giudici di Palmi hanno trovato le tracce della loggia «Colosseum», sciolta nella primavera scorsa dal Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Di Bernardo, e che invece sarebbe ancora operante. Secondo gli investigatori la «Colosseum» avrebbe ricoperto il ruolo che aveva un tempo la P2 nei rapporti con gli Usa. Ieri altri sequestri di liste di massoni sono stati eseguiti nelle Marche, in Emilia e in Piemonte. A Macerata i carabinieri del Ros hanno visitato un appartamento dove ha sede l'unica loggia massonica della città che non aderisce al Grande Oriente d'Italia. Anche lì hanno sequestrato l'elenco degli aderenti. Altre perquisizioni e sequestri sono avvenuti anche a Trieste. Le informazioni che filtrano sull'inchiesta della procura di Palmi sono poche e generiche. Di certo c'è che nei fascicoli del processo adesso ci sono anche gli atti sulla Loggia P2 di Licio Gelli. Il procuratore Agostino Cordova è andato ieri a palazzo San Macuto, sede delle commissioni parlamentari d'inchiesta, ed è uscito con i due volumi della commissione P2 intitolati «Altre forme massoniche coperte», un compendio su come le varie «comunioni» hanno fatto crescere al loro interno le logge segrete. In quelle carte, quasi tremila pagine, c'è la corrispondenza tra i rappresentanti delle varie «obbedienze» che fa esplicito riferimento alle logge segrete. «Puoi suggerirmi il modo attraverso il quale sia possibile iniziare questi profani che però intendono veramente rimanere coperti, cosa che invece purtroppo non si verifica sempre?», scrive ad esempio un «fratello» al Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia che gli risponde: «Se ritieni che i profani da tenere poi "coperti" siano almeno sette, puoi esaminare la possibilità di costituire una Loggia coperta. Come ben sai, e come puoi evincere dagli statuti della Gran Loggia, le logge coperte sono alla mia diretta dipendenza e i relativi Maestri Venerabili vengono da me nominati con mio decreto legislativo». Un sistema che dopo la «legge Anselmi» del 1982 dovrebbe essere stato smantellato, ma che dalle indagini della procura di Palmi risulterebbe invece ancora attivo tra i massoni italiani. Giovanni Bianconi I carabinieri sequestrano documenti a Roma Modena, Genova, Firenze, Torino, Milano e Bologna In alto il procuratore Agostino Cordova A sinistra il Gran Maestro della P2 Licio Gelli

Persone citate: Agostino Cordova, Anselmi, Di Bernardo, Licio Gelli