Le prime parole: grazie Hillary E l'abbraccio fa impazzire i fan di Luigi Grassia

Le prime parole: grazie Hillary E l'abbraccio fa impazzire i fan Le prime parole: grazie Hillary E l'abbraccio fa impazzire i fan LA NUOVA FIRST LADY O vinto per merito di Hillary. Vedrete, sarà la migliore First Lady che l'America abbia mai avuto». E' alla moglie che é andato il primo pensiero di Bill Clinton quando il trionfo è apparso certo, è stato l'abbraccio fra i due a far toccare l'apice dell'entusiasmo ai fans, riuniti a Little Rock per la veglia elettorale. Un'esplosione di gioia per un lieto fine, ma il modo in cui avrebbe giocato il fattore-Hillary nella campagna elettorale è stato un'incognita fino all'ultimo: non era affatto detto che l'aggressiva avvocatessa di Chicago fosse fatta per piacere al popolo degli States. Anzi. Il passato di lei da giovane «freak» coi capelli sporchi e le gonnellone a fiori (passato recente, per forza di cose: Anni Settanta, Hillary ne ha 44) e la militanza per l'aborto non sembravano il pedegree ideale per la Casa Bianca. «Non posso credere che gli americani vorranno cambiare una madre di fa- miglia esemplare come Barbara Bush con quella femminista di Hillary Clinton», aveva tuonato Pat Buchanan, il leader dell'estrema destra repubblicana. Mentre un'altra voce ultraconservatrice, quella del giornalista Daniel Wattenberg, ha preso di mira la Hillary più recente, con la sua immagine da donna in carriera, paragonandola a Lady Macbeth (che per l'ambizione di diventare regina spinse il marito a macchiarsi dei più atroci delitti). Diffamate, diffamate, qualcosa resterà, dice l'adagio. Ma per parare l'accusa di essere troppo distante dalla donna americana media, Hillary ha dovuto darsi un «look» più mansueto. La sfida (vinta) con Barbara Bush a chi fa meglio i biscotti è rientrata in questa strategia. . Una critica più soft, ma ricorrente, individua in Hillary il tipico esempio di moglie invadente e «troppo» intelligente che mette in ombra il marito. L'immagine emerge a tutto ton¬ do all'inizio dell'anno quando Bill viene investito dallo scandalo Gennifer Flowers, la cantante da balera che rivela ai giornali di essere stata per dodici anni l'amante di Bill, già sposato e già governatore. Lui nega ma non convince. Per chiarire la cosa convoca una teleconferenza con la moglie al fianco. Parla per primo e risulta impacciato e contraddittorio. Poi è la volta di Hillary: «Che ve ne importa del mio matrimonio? Questi sono affari nostri. I problemi con mio marito io li ho risolti. Per voi sono ancora problemi? E allora non votatelo!», urla come dire «e andate all'inferno». Lo scandalo è finito. Gennifer continuerà fino alla fine a centellinare le rivelazioni, ma ormai l'argomento non fa più presa. Solo una volta emerge quello che potrebbe diventare uno scandalo vero attorno al nome di Hillary: siamo a marzo quando il Washington Post rivela la sospetta commistione fra il go¬ vernatorato dell'Arkansas e lo studio legale «Rose» di Little Rock, attraverso il quale passano il novanta per cento delle pratiche e degli affari dello Stato. Il nesso fra le due istituzioni è proprio Hillary, divenuta socia dello studio non appena Bill è stato eletto governatore. «E' un assioma nella vita politica dell'Arkansas che per ottenere qualcosa dallo Stato ci si rivolge al governatore o allo studio legale della moglie o più spesso a tutti e due», scrive il giornale. Alla luce della rivelazione, il fatto che lei sia rimasta Hillary Rodham anche dopo il matrimonio (è diventata «Clinton» solo all'avvio della campagna presidenziale) suona come un'interessata dissimulazione, anziché un gesto di orgoglio femminista. Ma anche stavolta lo scandalo non va lontano: nessuna insinuazione può cancellare il fatto che proprio l'anno scorso il National Law Journal, non influenzabile dal piccolo Arkansas, aveva incluso Hillary nella lista dei cento migliori avvocati americani. Con tutto il suo femminismo, il fatto centrale della vita di Hillary resta il matrimonio con Bill, incontrato all'università di Yale. Sarebbe bello citare qualcuna delle interviste in cui lei parla del loro amore. Ma è difficile perché non ci si trovano frasi celebri: Hillary emerge tenera e persino ingenua. Che First Lady sarà Hillary? Intervistata sul suo ipotetico ruolo futuro, qualche settimana fa dichiarò: «Vorrei essere la voce dei bambini dentro la Casa Bianca: mi batterò per far avere asili nido alle donne che lavorano e assistenza sanitaria a tutti i bimbi americani». Non proprio ambizioni da Erinni. Luigi Grassia Hillar/ fra le braccia del marito alla veglia elettorale di Little Rock [FOTO ANSA-EPA]

Luoghi citati: America, Arkansas, Chicago, Little Rock