Bossi alla conquista della scuola di Ugo Bertone

Bossi alla conquista della scuola All'istituto tecnico di Forlì i candidati leghisti hanno ottenuto 420 suffragi su novecento iscritti al voto Bossi alla conquista della scuola «Presenteremo liste in tutti gli atenei del Nord» MILANO. Che botta, la Lega avanza anche a scuola. Presidi e rettori: state attenti, arrivano i Bossini. Avanzano in terra di Romagna, adesso promettono faville negli atenei del Nord. «Eh sì, all'università ci presenteremo in tutto il Nord. Nelle superiori non so, dove si può qualcosa faremo». Parla così Tiziana Rogora, 31 anni, già insegnante di greco e latino al ginnasio e consigliere regionale in Lombardia. Tocca alla Tiziana, voce dolce e volontà di ferro, guidare l'avanzata nelle scuole del Nord all'insegna di una parola d'ordine semplice: «La scuola - dice - è attività lavorativa primaria. E come tale va trattata. Non ci fidiamo dei decreti delegati, non è questo che può garantire una vera rappresentanza a scuola». Solo parole? A Forlì, terra di Romagna e già gran feudo delle sinistre, il responso è stato secco. All'Istituto Tecnico indu¬ striale di Forlì, infatti, su 918 iscritti al voto, 420 hanno scelto la lista appoggiata dalla Lega. Una percentuale altissima, ma non basta. Altri 150 studenti si sono limitati a scrivere sulla scheda «Viva la Lega» invece di aderire alla lista «Non siamo solo numeri», promossa dai leghisti di scuola. «No, non me l'aspettavo», racconta raggiante Francesco Ferro, 19 anni, responsabile giovanile della Lega di Romagna. «Forse - continua - il segreto è di aver presentato un programma normale, fattibile. Gli altri parlano della luna, noi siamo stati ben lontani dall'astronomia». Ma a chi avete preso i voti? «Difficile dirlo». Vi hanno tacciato di fascismo? «Macché, roba vecchia. Non ci crede più nessuno a queste stupidaggini. Vedrete a dicembre, quando si voterà a Castrocaro, una delle culle della Lega in Romagna». Che succederà? «Abbiamo avuto il 5% alle passate elezioni. Vuole una previsione? Mi sbilancio: arriveremo al 18%, cresciamo, cresciamo anche in terra di Romagna». Ma la sinistra? Possibile che sia svanita proprio qui? «Sì, fino a due anni fa a Forlì, all'istituto tecnico, regnava la Fgci. Poi è scomparsa. A far politica attiva sono rimasti solo i cattolici popolari». E li avete battuti... «Eh sì, abbiamo preso voti anche a loro». Ecco, il nodo politico è qui: la Lega prende suffragi occupando gli spazi vuoti e, per giunta, occupando i terreni che altri fanno fatica a mantenere in tempi di Tangentopoli. E, soprattutto, esprime tra i banchi di scuola un certo pragmatismo, magari ingenuo, ma di sicura presa in tempi come questi: autogestione di un giornale scolastico, assemblee mensili sui problemi degli studenti, collegamenti pratici con il mondo del lavoro. E questi propositi la Lega è pronta a rilanciarli almeno in tutte le università del Nord. Per le superiori, ammoniscono alla sede, i tempi non sembrano maturi. Qua e là possono nascere altre esperienze come quella di Forlì. Ma è meglio andare con i piedi di piombo. Un movimento così dinamico non può controllare tutto, si possono rischiare brutte sorprese, tipo quella, ad esempio, patita a Trento con il manifesto dei cosiddetti giovani in chiave antimeridionale. Ma la Lega, comunque, cresce tra i giovani. Anche a scuola. E la Tiziana Rogora, un passato tra i cattolici popolari, lo sa. «Riceviamo richieste - dice -, verifichiamo ovunque un grande interesse. La realtà è che finora non abbiamo spinto sulla scuola perché non crediamo ai decreti delegati, temiamo di finire ingabbiati in uno strumento monco, nato per allargare, in maniera formale, alla sinistra il finto governo della scuola». Ma a Bossi i risultati di Forlì, comunicati con grande entusiasmo già nella serata di lunedì, sono piaciuti, e assai. Sono il segnale più eloquente di quell'onda lunga che attraversa il Nord e che, ormai, sembra aver passato il Rubicone... «Sì - conclude la Rogora, impegnata nelle battaglie della Regione Lombardia -, a questo punto lanceremo la sfida in tutti gli atenei». E non si scherza con la professoressa di Gallarate. Ugo Bertone Il leader della Lega Nord Umberto Bossi

Persone citate: Bossini, Rogora, Rubicone, Tiziana Rogora, Umberto Bossi