Rivolta sotto la Quercia

Rivolta sotto la Quercia Rivolta sotto la Quercia Gli ingraiani lasciano Occhetto «No al governo di transizione» ROMA. Cambiano gli equilibri interni nel pds: e già si parla di una nuova, possibile, scissione. I «comunisti democratici» di Pietro Ingrao, che dal 19 giugno facevano parte della maggioranza con il «centro occhettiano» e la «sinistra» di Antonio Bassolino, hanno deciso ieri di passare all'opposizione. Dopo Gavino Angius, ha lasciato anche Fulvia Bandoli, l'altro esponente dell'area «ingraiana» presente nella segreteria. La decisione è maturata lunedì sera in un'assemblea di componente cui hanno partecipato, tra gli altri, Ingrao, Tortorella, Chiarante e Salvagni. I motivi sarebbero da ricercare nell'intervento di Occhetto alla direzione di martedì scorso. La formulazione del «governo di transizione», secondo i comunisti-democratici, avrebbe infatti rivelato «la tendenza a un mutamento di linea politica». Achille Occhetto ha convocato alle Botteghe Oscure una riunione dei maggiori esponenti della sua componente. Al termine del summit, che si è svolto a porte chiuse, il segretario ha annunciato la decisione di mantenere fer- ma la linea politica e le iniziative già definite, in particolare la proposta del «governo di svolta». La maggioranza avrebbe anche decisio di respingere le dimissioni degli ingraiani, «nella convinzione che non sia queste il momento di ridiscutere gli assetti interni, ma di battersi per l'affermazione di nuove regole: a cominciare dalle leggi elettorali». Secondo alcune indiscrezioni, gli occhettiani avrebbero respinto i rilievi mossi dai comunisti-democratici allo svolgimento della riunione di direzione che si è svolta il 27 ottobre. In quell'occasione, Occhetto formulò l'ipotesi del «governo di transizione», e Ingrao abbandonò la seduta in segno di protesta. Nella sede del pds si è tenuta anche una riunione della «sinistra» di Bassolino, che si è conclusa con la decisione di continuare a condividere le responsabilità di direzione. I riformisti di Emanuele Macaluso, che si riuniranno nei prossimi giorni, fanno sapere di non avere intenzione di chiedere l'ingresso nella segreteria. [Ansa]

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