Kevin balla col pallone
Kevin balla col pallone L'attore americano da ieri a Milano: prima tappa, San Siro Kevin balla col pallone Commenta: «Peccato, nessun gol» Stasera da Armani, domani a Roma MILANO. «Ma a me piacciono i gol, rimango male quando nessuno segna», ha commentato sorridendo, un po' deluso, Kevin Costner, che, arrivato ieri mattina a Milano, ha trascorso allo stadio il primo pomeriggio della sua breve permanenza. Con un volo di linea proveniente dal Giappone, era giunto all'alba a Zurigo per poi imbarcarsi su un aereo privato diretto a Linate. Il capoluogo lombardo lo ha accolto, alle 7,30, con pioggia e nebbia, una giornata di autentico novembre milanese. A coloro che lo stavano aspettando, Costner ha subito anticipato che desiderava solamente andare in albergo a riposarsi, né voleva altri impegni, tranne la cena di lavoro da tempo programmata. Verso mezzogiorno però, dopo una colazione leggera, ha detto che non si sentiva più stanco; gli sarebbe piaciuto uscire, «fare qualcosa». Con entusiasmo ha accolto la proposta di recarsi allo stadio per vedere Milan-Torino, insieme con Paolo Glisenti, amministratore delegato della Rcs video. L'arrivo a San Siro del protagonista e regista del famoso «Balla coi lupi» è stato proprio come si può immaginare: ressa, centinaia di richieste di autografi, ragazzi e ragazze che persino durante la partita distoglievano l'attenzione dal campo per voltarsi a guardarlo. Durante l'intervallo, Costner ha incontrato Silvio Berlusconi, presidente del Milan. «Abbiamo commentato l'andamento della partita», ha raccontato uscendo da San Siro, «e anche ricordato una squadra che a suo tempo mi appassionò particolarmente, la gloriosa "Cosmos", composta da'tutti i più grandi giocatori, come Pelè, Beckenbauer, Chinaglia. Oggi ho visto un buon gioco, però io avevo sentito dire che il Milan segna sempre tanti gol. Peccato non sia stato così anche in quest'incontro». Poi si è infilato in macchina e ha chiesto di assaggiare la cioccolata con panna di un famoso caffè del centro di Milano. Anche qui, tutti lo hanno immediatamente riconosciuto e gli si sono stretti intorno. Disponibile, cordiale, vestito con un paio di jeans e un cappotto blu scuro, Costner ha di nuovo distribuito autografi, sorrisi, battute. Il fatto di poter avere qualche ora libera è stata una gioiosa sorpresa: «Da voi è tutto diverso», ha commentato, «non ho invece avuto un attimo di respiro durante i due giorni appena trascorsi in Giappone per il lancio in video-cassetta di "Robin Hood" e la presentazione di due nuovi lavori». La prima giornata italiana si è chiusa con una cena di lavoro in compagnia di alcuni distributori internazionali, i quali, per parlargli, si sono trattenuti a Milano dopo la chiusura del Mifed. Coprodotte dalla Tig, casa di cui Kevin Costner è titolare, e la Rcs Rizzoli, le nuove realizzazioni di cui Costner parlerà oggi a Milano e da domani a Roma, sono «The Body Guard», film destinato al normale circuito cinematografico e un altro girato invece per la tv, «500 nazioni». Si tratta di un'inchiesta su un soggetto al quale Costner si è particolarmente appassionato dopo «Balla coi lupi»: la vita delle tribù indiane, che, da 500 che erano prima della «scoperta», si sono adesso ridotte a 80. Oggi dunque, giornata tutta lavorativa: «Ma riuscirò a trovare il tempo an¬ che per fare acquisti, sia qui sia a Roma», dice l'artista statunitense. Stasera cena privata, in casa di Armani, e domani partenza per la capitale. Il programma romano prevede un incontro con il sindaco Carrara e una cena di gala con personaggi dello spettacolo. E' molto probabile che domani sera l'attore e regista sia ospite all'Ambasciata degli Stati Uniti per seguire in diretta le elezioni presidenziali. La prima visita in Italia di Costner risale a 7 anni fa, in occasione della presentazione al festival di Venezia, del film «Fandango», uno dei primi che lo hanno visto protagonista. Ornella Rota Kevin Costner è arrivato ieri mattina alle 7 all'aeroporto di Linate Dopo Milano andrà a Roma La visita in occasione del lancio della videocassetta del suo «Robin Hood» (Rcs)
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