Madonna, Patty, Sarah seduzione in album

Madonna, Patty, Sarah seduzione in album r- I DISCHI Madonna, Patty, Sarah seduzione in album ONNE alla ribalta. Fatali, astute, dotate, fortunate, naturali, artefatte, risorte, banali. Dato comune nei nuovi dischi femminili è il ritorno della seduzione. O comunque, come ha cantato Vecchioni, suscitando polemiche, «donne con le gonne». Le armi usate sono le più diverse, musicali e non. Il tonfo. Lo fa la sfacciata Madonna. Che le gonne, e tutto il resto, se le toglie volentieri. La Ciccone ha ordito una operazione multimediale, provocatoria al limite della volgarità. Nata come cantante, ora la musica è l'ultima sua preoccupazione. Lei è regina della pubblicità. Impostasi con lo stile e lo stereotipo di mito hollywoodiano basato su videoclip, cinema off, edonismo. Usa la civiltà dell'informazione e l'era della «lingerie» con calcolo, cercando sempre nuovi limiti. Ora è totalmente sulla linea del sesso, offerto con astuzie pubblicitarie in libri, film. E purtroppo in disco. L'effetto choccante non funziona sul piano musicale. Il titolo dell'ultimo disco «Erotica» (Maverick, 1 Cd, Lp, Me) rivela intanto l'equivoco di fondo in cui Madonna si dibatte: tra erotismo e sesso c'è un abisso e di mezzo la volgarità. Nelle 14 canzoni del disco non si sa che salvare. Suoni elettronici, freddi, ritmi da discoteca senza il minimo fascino, tonalità inconsuete per lei e per niente coinvolgenti. Anche la famosa «Fever» di Davemport-Cooley è imbarazzante. Sembra una Moana stanca. Una prova da dimenticare. Sensualità. Una conferma per Sarah Jane Morris, inglese, una gran chioma rossa e una voce nerissima. Un bel vocione, robusto, ricco di tonalità. Tendenza jazzy e atmosfere raffinate per eleganti, romantici weekend nella campagna del Kent. Con «Heaven» (Virgin, 1 Cd, Lp, Me) presenta dieci brani, a volte intensi e focosi. Testi intelligenti in cui affronta i diversi atteggiamenti della vita femminile, tra orgoglio e fiducia nel futuro, tra la fine di un amore e i dubbi, le paure quotidiane. Ripresenta l'intensa I «I'm missing you» ascoltata a I Sanremo. Bellissimo finale con «Heaven II», chitarra elettrica, rumori di città e la sua calda voce che vola. L'invenzione. Suz arine Vega con «99,9 F°» (A&M, 1 Cd, Lp, Me) segna una svolta: da folksinger ai suoni del futuro. Ora più che a Dylan è vicina ai mondi fantascientifici di Lamie Anderson. Resta la sua voce sottile, il suo grande temperamento e la sua sensibilità d'interprete. Ha saputo adeguare scrittura e intuizioni musicali alla realtà. Un lavoro di grande intelligenza e creatività. Maturità. Gli Anni 70 sono lontani, come anche le ossesioni psichedeliche di «Radio Ethiopia», la chitarra arrabbiata, Andy Warhol e Rimbaud, i jeans strazzonati. Labbra rosse, capelli neri e lunghi, vestitino a fiori. E tanta naturale, allegra, vitale, sapiente femminilità. Si fa fatica persino continuare a chiamarla Patty Smith. Eppure è lei, con la sua nuova visione più serena della vita, che esprime in modo, splendido con le dieci canzoni dell'album che porta solo il suo nome (Mca, 1 Cd, Lp, Me). Sanguigna, energica, Patty Smith riunisce la carica di un Mick Jagger e la personalità di una primadonna di gran classe, alterna rhythm & blues vigorosi e rock bianco d'impatto. Canzoni ad alto voltaggio («Out there», «My town») e deliziose ballate «Sometimes love just ain't enough» e «I should be laughing». Ben l'aiutano alle tastiere Roy Bittan, ex della E Street Band di Springsteen, Tim Pierce e Rusty Anderson alle chitarre. Una grande registrazione dal punto di vista tecnico. Ben la merita una delle più belle e potenti voci in circolazione. Alessandro Rosa >sa^J

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