«Galileo», il film della Cavani resta eretico di Liliana Cavani
«Galileo», il film della Cavani resta eretico Dopo la riabilitazione voluta da Papa Wojtyla riaffiorano le polemiche per la pellicola censurata «Galileo», il film della Cavani resta eretico Guglielmi: girato nel '67fu bocciato da Bernabei e mai trasmesso ROMA. Mentre Giovanni Paolo II chiude il caso di Galileo Galilei con la riabilitazione dello scienziato, sarà ben difficile chiudere l'assai più modesto caso del film che Liliana Cavani girò sull'argomento per la Rai e che la Rai non volle mandare in onda considerandolo pericoloso. Anche questa è una storia vecchia. Era il 1967, Ettore Bernabei governava la tv di Stato, Liliana Cavani aveva da poco girato il suo primo film su San Francesco, gli studenti stavano per scendere in piazza, quando, nell'ambito della moda di realizzare vite di personaggi illustri, al capo dei culturali Mario Motta, cattolico di sinistra, e al suo vice di allora Angelo Guglielmi, comunista, venne in mente di realizzare un film sulla storia di Galileo. Purtroppo, prima ancora che il film fatto da Liliana Cavani fosse ufficialmente visionato dai committenti, si diffuse la voce che la pellicola avesse un contenuto sulfureo, poco adatto a una tv di matrice cattolica o comunque benpensante. Il direttore centrale Beretta, e il capo del settore spettacolo Gennarini, senza avvertire né Motta né Guglielmi, chiesero allora al produttore Pescarolo di poter mostrare nottetempo il film a Ettore Bernabei, e la mattina dopo, senza alcun commento né giustificazione, pregarono Pescarolo di ricomprarsi anche la quota che la Rai vi aveva versato, facendolo scomparire non solo dalla messa in onda, ma perfino dall'ideazione. Un caso di censura strabilian- te. «Di quest'operazione fui avvertita solo molto tempo più tardi - racconta Liliana Cavani - quando diventato direttore di Raiuno Mimmo Scarano pensammo che, cambiato il clima in Rai con la riforma, il mio film "censurato" potesse finalmente andare in on¬ da. Ma non si riuscì a trovarne traccia». «Galileo» nel frattempo aveva infatti avuto una sua vita autonoma: festival di Venezia nel '68; poi distribuito (e subito ritirato) dalla Cineriz; infine, per un curioso gioco del destino, noleggiato dalla San Paolo. Ma cosa c'era di tanto sovversivo? Cavani sospira. «Era una ricostruzione storica. Veniva mostrato come anche allora, nell'ambito della Chiesa, ci fossero già numerosi sostenitori delle teorie di Galilei». Oggi, la Rai non è più monoliticamente de ma tripartiticamente spezzata; però, se volesse trasmettere il film, non lo potrebbe fare: con il fallimento Rizzoli il «Galileo», insieme a tutto il listino Cineriz, è stato comprato dalla Fininvest. Berlusconi. [si. ro.] Liliana Cavani regista del «Galileo» censurato dalla Rai negli Anni 60 e mai trasmesso
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