Latte, corsa contro il tempo

Latte, corsa contro il tempo In forse la possibilità di risolvere entro l'anno il problema delle quote Latte, corsa contro il tempo Ritarda l'approvazione del disegno di legge ROMA.il ritardo nell'approvazione del disegno di legge in Italia sull'applicazione del sistema comunitario delle quote lattiere sta mettendo in pericolo la possibilità di chiudere entro l'anno la vicenda. Questa la sensazione emersa dal Consiglio dei ministri dell'Agricoltura Cee tenutosi lunedì e martedì scorsi a Lussemburgo. Il ministro Fontana ha ammesso che, se fosse giunto al Consiglio con il disegno di legge sulle quote latte approvato, la richiesta italiana di un aumento della produzione da 9 a 9,9 milioni di tonnellate sarebbe stata facilitata. Il dibattito tra i Dodici si è invece trasformato «in un'altra stazione dei misteri dolorosi» e diverse delegazioni hanno espresso opinioni «non certo incoraggianti». I Paesi che mantengono un atteggiamento di chiusura verso le richieste italiane sono soprattutto Gran Bretagna, Olanda e Belgio. Ma altri Paesi, hanno fatto notare fonti diplomatiche, «non nascondono la loro irritazione sul fatto che l'Italia non ha ancora potuto mantenere la promessa di presentare un dispositivo sulle quote latte». Per Fontana la trattativa sulle quote latte è «un decisivo banco di prova per riallacciare quel filo di fiducia che è andato sgretolandosi tra gli agricoltori italiani e la Comunità europea». / «So che ci possono essere state carenze da parte nostra - ha sottolineato ancora il ministro - ma negli ultimi tempi abbiamo dimostrato di voler superare le vicende del passato». Le difficoltà a fare avanzare il dossier però restano. [v. cor.J ROMA. Il panorama del latte cambia ma grosse nuvole minacciano tempesta a Roma e a Bruxelles. L'industria casearia cerca latte e si registrano accenni di ripresa delle quotazioni. La svalutazione della lira ha fatto aumentare il prezzo del latte importato favorendo la richiesta del prodotto nazionale. Ma intanto il prelievo è passato da 7,08 a 7,26 lire litro per quello intero e da 4,72 a 4,84 per quello ridotto. Ancora ferme, invece, le quotazioni dei formaggi a pasta dura. L'eccessiva disponibilità di prodotto continua a pesare negativamente sulla domanda interna, mentre le esportazioni vanno a rilento. C'è stato il previsto recupero delle 15 lire ottenute nel contratto di marzo, ma 6 sono venute meno per l'avvenuta riduzione dell'Iva compensata, passata dal 10 al 9%. L'industria sta valutando la richiesta dei produttori di latte per recuparare le sei lire e rivedere il contratto in coincidenza con la caduta degli lem, prevista con l'avvento del meicato unico, Gennaio 1993. La proposta di legge per regolamentare le quote latte e dare obbligatorietà alla appartenenza ai consorzi dei formaggi tipici (misure urgenti nel settore lattiero-caseario) ha incontrato ostacoli sul suo cammino in Parlamento, suggerendo al Ministro Fontana di rimandare, al consiglio dei ministri della Comunità del 16 novembre, la conclusione della discussione sull'adeguamento della quota dalla quale dipende l'aumento del 10% e l'azzeramento, o in subordine il dimezzamento del pagamento del superprelievo di alcune migliaia di miliardi da parte del nostro Paese. Con la proposta di legge, si dovrebbe anche chiarire la titolarità della quota nel caso di aziende in affitto e l'ambito: provincia, area omogenea o regione, entro il quale realizzare le compensazioni. Temi che hanno messo in movimento gli opposti sostenitori contruibuendo ad allungare i tempi del progetto. Non si esclude infatti che questo ritardo richieda il ricorso al decreto legge. L'Aima, dopo un ritardo che aveva provocato vivaci reazioni, ha sbloccato le domande dei produttori di latte che hanno deciso l'abbandono della produzione e il conseguimento dell'indennizzo di 83 mila lire il quintale previsto dalla Cee e che sarà pagato in 5 annualità. L'operazione ha consentito di ripristinare il clima di serenità necessario per un'azione che l'Italia è costretta a proseguire per riportare la produzione nazionale entro i quantitativi che la Comunità andrà a fissare, ma che già da ora si può prevedere al di sotto di oltre 10 milioni di quintali rispetto alla produzione registrata. La 169, la legge che incoraggia l'immissione sul mercato di latte fresco pastorizzato di alta qualità, non riesce ad esplicare tutta la sua validità soprattutto per gli inaccettabili ritorni che l'industria della pastorizzazione ha riservato ai produttori di latte. Solo 15 lire il litro delle 400 che i consumatori pagano in più rispetto al latte pastorizzato normale. Il mercato europeo registra un nuovo calo della produzione più marcato in Germania e una graduale diminuzione dei surplus, ma anche una flessione dei consumi di latte fresco in parte compensata dai consumi di formaggi in lieve ascesa. A livello mondiale le tendenze differiscono e si registrano nuovi aumenti di produzione del latte nell'area americana, australiana e neozelandese. Quest'ultima mentre insiste per inviare nuove partite di burro sul mercato britannico, sta però orientando la sua esportazione verso il Giappone. Un quadro settoriale complesso con problemi di difficile soluzione che deve preoccupare perché condiziona la vocazione al miglioramento genetico, strutturale e organizzativo degli allevatori italiani. . Fortunato Tirelli TUTTO IL LATTE D'EUROPA

Persone citate: Fontana, Tirelli