Roberta, un antiDylan per presidente

Roberta, un antiDylan per presidentePRIME CINEMA L'esordio in regia dell'«antipatico» Tim Robbins con un fìlm-provocazione sulle elezioni Usaj Roberta, un antiDylan per presidente Parabola politica sulla scalata di un cantante disonedfo LA rivista «Cahiers du Cinema», che pratica l'enfasi, ha definito Tim Robbins un nuovo Von Stroheim per la sua propensione a interpretare personaggi odiosi: il produttore arrivista in «The Player» di Robert Altman, che gli ha fruttato il premio per il migliore attore a Cannes, e il reazionario folk-singer «Bob Roberts» nell'omonimo film che lo vede esordire nella regìa. Con un occhio all'Orson Welles di «Citizen Kane» e l'altro al cinema del suo amico Altman, soprattutto la serie televisiva «Tanner 88», micidiale demistificazione del meccanismo elettorale americano, Robbins ha messo in opera un falso documentario girato da un giornalista inglese sulla campagna condotta in Pennsylvania dall'aspirante senatore Bob Roberts contro il rivale Paiste, reduce dell'era kennedyana. Imbroglione senza scrupoli, in combutta con un ex funzionario della Cia implicato nel traffico di armi e droga (siamo alla fine del 1990, nell imminenza della guerra del Golfo), Bob combatte la sua battaglia presentandosi accattivante con la chitarra in mano. Ma pur parafrasando per i suoi album di canzoni titoli storici come «Freewheelin» e «Time are changing», Roberts è un contro-Dylan dell'epoca Bush, che invece di incitare alla protesta propugna il verbo del perfetto capitalista: «Prendi, fai soldi e vinci». E fra una preghiera al Signore e un patriottico proclama sul Sogno americano messo in pericolo dalla smania di riforme sociali, sconfigge l'avversario ricorrendo a ogni colpo basso, compreso un finto attentato che lo fa arrivare al giorno delle elezioni su una sedia a rotelle. Intanto un giornalista nero che sa troppe cose e sta per denunciarle finisce ucciso. Film manicheo nel presentare un Paese occultamente governato da una specie di super-P2, «Bob Roberts» non lascia ancora intuire una figura originale di autore, però una forte personalità sì. Circondato da attori amici che si sono prestati a partecipazioni straordinarie, dalla moglie Susan Sarandon a James Spader, da John Cusack a Fred Ward, Robbins sfodera una luciferina ambiguità mentre lo scrittore Gore Vidal nel ruolo di Paiste, memore della sua commedia politica «The Best Man», ci regala riflessioni sugli Usa particolarmente allarmanti in questa incerta vigilia elettorale. Alessandra Levantesi BOB ROBERTS di Tim Robbins con Tim Robbins, Giancarlo Esposito, Ray Wise, Gore Vidal Brian Murray Usa 1992 commedia satirica Cinema: Alcazar di Roma; Centrale di Torino; Colosseo di Milano. «Bob Roberts» con la chitarra propugna il verbo «Prendi, fai soldi e vinci» , :

Luoghi citati: Cannes, Milano, Pennsylvania, Roma, Torino, Usa