Chiambretti, i mostri puoi trovarli nel Tg3 di Curzio Maltese

Chiambretti, i mostri puoi trovarli nel Tg3 Chiambretti, i mostri puoi trovarli nel Tg3 La SattaNCHE Chiambretti s'è «.messo a strisciare notizie. Altri seguiranno. E' inevitabile. La satira sulla televisione, genere inesauribile, è nata con la tv stessa. «Un due tre» di Tognazzi e Vianello è del '58. Trent'anni prima di «Avanzi». Nel frattempo i bersagli si son ridotti. Il varietà è in coma profondo, legato a idee e personaggi di sempre, magari clonati (Baudo-Frizzi, Bongiorno-Scotti, Tortora-Castagna); la tv-verità è stata sbugiardata; gli anchormen da quinto potere (Santoro, Ferrara, Funari, ecc.) ormai esauriti. Perder tempo a farne la parodia è un'operazione necrofila. Rimane il solo telegiornale: mito, rito, show. Tutti ci provano, ma nessuno fa sul serio. Anzi, fanno troppo sul serio. Ricci è ormai preso dalla missione sociale del Gabibbo. Chi «striscia» davvero è Fede. Chiambretti, altro fumetto vivente, batte la strada della piccola provocazione, il testone rotante di Curzi, la bandiera rossa sul grattacielo, il travestimento da reporter Anni Quaranta: birichinate. Nel suo piccolo, cerca lo scoop e finisce come tutti per intervistare Bocca e mettersi in coda per il cardinal Martini. Se si ride, è grazie all'umorismo involontario (la dabbenaggine) di qualche improvvisato esternatore. Bignasca, il pingue Bossi ticinese, è una nota macchietta («I terroni buoni possono restare, gli altri a casa»). La scoperta è Giorgio Bonamessa, avvocato del latitante Manzi, che non capisce il gioco e riversa su Chiambretti un confuso, buffissimo comizio sessantottino. Paragona il suo assistito a Valpreda. Tangentopoli a Piazza Fontana. Con un avvocato tanto brillante, si capisce che Manzi non abbia fretta di costituirsi. Altri gioielli comici scaturiscono dall'archivio: Frajese truccato da barbone, in missione «nella città nascosta»; Berlusconi giovane e fichissimo che favoleggia di Milano 2 «invidia d'Europa». Ma dov'è la strombazzata satira sui mezzibusti d'oggi? Eppure il materiale non manca. Prendiamo l'ottimo Tg3. «Qui Roma, qui New York». Nata per confutare lo slogan di TeleKabul, sforna ogni notte duetti sublimi, tra il conduttore in sede (alle spalle: Colosseo) e il corrispondente dalla Grande Mela (grattacieli). L'America vista da Manhattan. In questi giorni, lunghe analisi per spiegare che se la tv condiziona il voto, allora vince Clinton. Altrimenti vince Clinton. Mania 1 delle notizie curiose: sondaggi I paradossali, mirabolanti sco- Emilio F no de perte, balle spaziali. Il latte fa venire il cancro, i faraoni sniffavano cocaina. Un po' «Strano ma vero» (Settimana Enigmistica) e molto barone di Munchausen. In linea con la generale e allegra propensione dei media a spacciare leggende metropolitane. Copertina. Novità del Tg3 serale e già culto. Un temino da sei politico in versione videoclip. Di sottofondo, risaputi brani classici (Beethoven e Puccini, Verdi e Mozart: una Garzantina della Musica) e dolenti note di Ferretti o Marinoni. In tre minuti tre, brevi cenni sull'universo titolati con pomposa ridicolaggine: «Guerra e fame», «Lezione di Storia», «Maastricht, o cara». Pathos epocale. Una provvida mano ha bloccato l'avvio di «Firenze indifesa». Citarsi addosso. Ovvero: lo sterminato documento numero 3 del cdr, in sindacalese puro, letto da Mariolina Sattanino senza mai muovere le labbra. Interviste di giornalisti del Tg3 a giornalisti del Tg3, sul Tg3. Trionfali aggiornamenti su share, audience e contatti del Tg3, comparati al passato proprio come nei piani quinquennali. I complimenti al «bel servizio» appena andato in onda. Il trasloco da via Teulada a Saxa Rubra trattato come esodo, anabasi, la fuga da Mosca in «Guerra e Pace». Il tutto nella drammatica convinzione che ciò interessi al pubblico a casa. «Visto da lei». Rubrica di retroguardia fin dal titolo, affidata a Leila Costa, donnaletizia del cabaret milanese. Vera manager del femminismo, moralista pendolare tra Rai e Fininvest, «Cuore» e Costanzo, consigli di fabbrica e consigli per gli acquisti. Di recente, ha sparato sulla croce Rosa Jervolino. Ecce Zombi. Più moderno di Tgl e Tg2, il Tg3 non si limita a porgere il microfono all'azionista di riferimento (pds) ma ne «cura l'immagine». Ammirevole è l'accanimento col quale Curzi tenta di decifrare la presenza di Achille Occhetto sulla scena politica italiana e comunicarla al popolo con titoli sempre tostissimi. «Occhetto: mai al governo con la De», «Occhetto pronto a entrare nel governo». Domani è un altro giorno. L'edicola. Rassegna stampa notturna con editoriahno omaggio. A parte Paolo Galimberti, nessuno che capisca quant'è inutile la manona professorale agitata davanti alla camera a nascondere con segnacci titoli e sommari. Basta così, buon lavoro Chiambretti. Curzio Maltese La Sattanino Emilio Fede

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