Santità, ci saranno ancora altri eretici

Santità, ci saranno ancora altri eretici TRA FEDE E RAGIONE Santità, ci saranno ancora altri eretici LA riabilitazione di Galileo si conclude con la vittoria del grande scienziato pisano e una apparente riconciliazione del: la scienza con la fede cattolica. La vittoria di Galileo è duplice. Quella scientifica è ovvia: la terra «eppur si muove». Quella ermeneutica sembra oggi, dopo il Concilio Vaticano II (Gaudium et spes, 1965), anch'essa ovvia: la Scrittura insegna, come diceva Galileo riprendendo le parole del cardinal Baronio, che riprendeva opinioni di alcuni Padri della Chiesa, «come si vadìa al cielo, e non come vadìa il cielo». Da ciò la conciliazione scienza-fede. Personalmente temo che non sia così. E non perché da laico (quale purtroppo il buon Dio ha voluto che fossi) intenda rovinare la festa, ma perché credo che la tesi della conciliazione sia troppo ottimistica. Secondo le stesse parole del Papa, essa tende ad accreditare l'opinione che un nuovo caso Galileo, una volta accettati i suoi (di Galileo e oggi della Chiesa) canoni ermeneutici della Scrittura, non possa più presentarsi. Penso invece che il caso Galileo c'è stato, c'è e ci sarà ancora. Sono convinto che in proposito avesse ragione il cardinale, poi santo, Bellarmino, che non credo oggi sarebbe soddisfatto della festa di conciliazione. Sospettare, da laico, che un santo della Chiesa non sarebbe d'accordo con un Papa della Chiesa mi obbliga alla maggiore chiarezza possibile compatibile con la concisione. Nel conflitto scienza moderna-Chiesa cattolica o, personalizzando, GalileoBellarmino si fronteggiano due tesi. La tesi di Galileo dice: «La scienza è competente su tutte le questioni di fatto, le quali sono tutte rivedibili». La tesi di Bellarmino dice: «La fede è competente su tutte le questioni salvifiche, nessuna delle quali è correggibile». Affinché tra queste due tesi non ci sia conflitto, bisogna assumere che nessuna questione di fatto sia essenziale alla salvezza. Perché se una questione di fatto lo fosse, allora, essendo di fatto, sarebbe una questione su cui l'ultima parola speUa alla I scienza, ed essendo essenI ziale alla salvezza, sarebbe una questione su cui unica competente a giudicare è la fede, e dunque, per i cattolici, Chiesa e Papa. Ora, nella maggior parte dei casi le relazioni sono pacifiche. Poco importa alla fede se la Terra gira o sta ferma, se i corpi cadono perché si avvicinano al luogo naturale o perché mossi dalla forza di gravitazione, se i caratteri acquisiti si trasmettono ereditariamente o no, eccetera. Ma in molti casi non è così. Citiamo san Bellarmino: «Sarebbe heretico chi dicesse che Abramo non habbia havuti due figliuoli e Iacob dodici, come chi dicesse che Christo non è nato di vergine». Passi per i figli di Abramo e Giacobbe: uno più, uno meno non cambia molto per la fede cattolica. Ma per la verginità della Madonna? E per gli altri dogmi? Se su queste questioni la scienza dice in un modo e la fede in un altro, nasce un conflitto. In tal caso a chi spetta la parola decisiva? Ho preso esempi semplici, ma ce ne sono di più importanti che mostrano che un caso Galileo è già nato (anche se non con gli effetti virulenti del primo). Pio XII, che non credeva alla tesi della conciliazione, ne sollevò uno nel 1952 con l'enciclica Humani Gèneris. Come Bellarmino aveva fatto per la teoria copernicana, egli ammise solo come «ipotetica» la teoria dell'evoluzione e condannò esplicitamente il poligenismo, cioè la teoria secondo cui «dopo Adamo sono esistiti qui sulla Terra dei veri uomini che non hanno avuto origine, per generazione naturale, dal medesimo come da progenitore di tutti gli uomini». Ora, per la scienza, il poligenismo è una teoria empirica, che può essere vera o falsa. Ma, per la fede, il poligenismo è una eresia religiosa che non può essere tollerata. Qui il conflitto c'è, e siccome è di principio, non è conciliabile. A questo punto, mettete assieme Galileo, Darwin, Freud, la genetica, ecc, e avrete che il meglio della scienza moderna confligge con la fede cattolica. In questi casi o cede la scienza o si perde la fede o il credente si tiene il conflitto nell'anima (e un altro caso Galileo sotto la cenere) Marcello Pera

Persone citate: Baronio, Bellarmino, Freud, Giacobbe, Iacob, Marcello Pera, Pio Xii