La Fim lancia un appello alla Fiom di E. Bac

La Fim lancia un appello alla Fiom Metalmeccanici, anche la Cgil prende le distanze dagli scioperi spontanei La Fim lancia un appello alla Fiom «Lasciamo stare le polemiche, pensiamo all'unità» L'obiettivo: ricomporre una frattura a prima vista difficile da sanare. La Fim-Cisl ha riunito ieri il consiglio regionale per fare il punto sulla grave situazione del settore industriale ma soprattutto per tentare di dare uno sbocco alla crisi del movimento sindacale. Anche una parte della Cgil si muove nella stessa direzione. L'ultima polemica in ordine di tempo riguarda lo sciopero di giovedì contro la manovra del governo deciso dalla Fiom, contestato dalla Firn e che ha avuto scarso seguito nelle fabbriche della provincia torinese. Pierpaolo Baretta, segretario nazionale dei metalmeccanici della Cisl, ritiene che il sindacato abbia raggiunto «risultati utili. Sappiamo che ci sono questioni non ancora risolte, però ora la cosa più importante è riaprire il confronto con la Confindustria per quanto riguarda l'occupazione e per decidere che struttura adottare dopo il superamento della scala mobile». Per Baretta gli scioperi Fiom producono due effetti negativi: «Prima di tutto non viene detta la verità alla gente: i lavoratori credono che questi scioperi possano servire ad aprire una seconda fase di trattativa con il governo e non è vero. In secondo luogo si rischia di lasciar cadere un discorso aperto con la Confindustria». Che cosa propone la Firn? «Da questa situazione si esce con una forte discussione sull'unità sindacale, su un vero programma politico. Dico: valutiamo come superare questa struttura, è un discorso aperto a tutto, si può anche arrivare a cambiare nome al sindacato». Baretta ritiene che la situazione a Torino sia migliore rispetto ad altre città: «Qui, fra i dissensi, sta prevalendo un forte dibattito». Il consiglio regionale della Fim-Cisl ha quindi approvato all'unanimità un documento articolato su un progetto «per uscire da discussioni legate al metodo e non al merito delle scelte». Un richiamo all'unità del sindacalismo confederale da contrapporsi «alla frantumazione e al corporativismo». Una parte della Cgil sembra muoversi nella stessa direzione. Renzo Penna, segretario generale aggiunto della Cgil Pieinonte, spiega infatti che «non vi può essere un sostegno acritico della Cgil» alle iniziative di lotta decise in modo autonomo dai consigli di fabbrica. «Da soli - spiega Penna - si possono fare anche lotte generose, ma che poi non conducono da nessuna parte e finiscono per portare i lavoratori alla sconfitta. Per questo, non sono condivisibili dichiarazioni di sciopero da parte della nostra sola organizzazione», [e. bac]

Persone citate: Baretta, Penna, Pierpaolo Baretta, Renzo Penna

Luoghi citati: Torino