Comune contro Cucciolo mio

Comune contro Cucciolo mio «Era un mercato non autorizzato». La commissione comunale decisa a perseguire gli organizzatori Comune contro Cucciolo mio Annunciata una multa di 400 milioni Gli organizzatori di «Cucciolo mio» rischiano di pagare centinaia di milioni per le vendite senza autorizzazione. Il coordinatore della commissione comunale affari animali, Nemesio Ala, che, su segnalazione dei veterinari dell'usi, dei vigili della polizia amministrativa e del presidente di circoscrizione Francone aveva scoperto le irregolarità della mostra, è deciso a perseguire i responsabili del non autorizzato mercato, l'allevatore Dante Bellelli e la l.E.I. di Verona, società che ha promosso la rassegna, rappresentata a Torino da Maria Marletta. «I funzionari comunali mi hanno detto - spiega Ala - che la contravvenzione in caso di vendita abusiva prevede una sanzione di un milione per metro quadro. Qui si tratta di uno spazio di 2 mila metri quadrati». Sopra una certa superficie questo conteggio salta. Il conto si aggirerebbe sui 400 milioni. Ala chiederà che la cifra riscossa, dovendo restare a bilancio sotto il capitolo «animali», sia investita nella risistemazione del canile municipale di via Germagnano. L'operazione «Cucciolo mio» che faceva gioire gli organizzatori (20 mila biglietti venduti a 10 mila lire l'uno nel primo giorno d'apertura, sabato scorso; venduti più di 300 cagnolini a prezzi da 800 mila a due milioni) sta raccogliendo una tempesta di critiche anche da pane degli acquirenti. A La Stampa molti hanno telefonato segnalando che i loro cuccioli rivelano preoccupanti sintomi patologici. In taluni casi i responsabili della manifestazione sono arrivati a cambiare il cane, in altri a restituire i soldi, in altri ancora a pagare le cure indicate dal veterinario. «Anche questi comportamenti - aggiunge Ala - dimostrano l'assoluta mancanza di regole di questa specie di zoo arrivato da Reggio Emilia e che aveva già sostato in altre città, pare senza problemi amministrativi. Di chi sono quei cuccioli? Che fine fanno quelli invenduti? Mostre del genere non devono più ripetersi. Dobbiamo darci una normativa che garantisca i poveri animali e anche i visitatori che non potevano immaginare di trovarsi di fronte a un mercato non autorizzato». La commissione, a difesa degli acquirenti, ha intenzione di consultare i veterinari per conoscere quanti sono i cuccioli in condizione di salute precaria e capire se ci sono focolai di infezione. «Sarà una sorta di monitoraggio che servirà come consulenza per l'ufficio di igiene e per gli acquirenti stessi» dice Ala. Per controversie tra clienti e organizzatori di «Cucciolo mio», invece, bisognerà rivolgersi all'autorità giudiziaria. Sono accordi di natura privatistica, e gli acquirenti hanno firmato un contratto con cui si sono impegnati a presentare eventuali denunce alla magistratura di Correggio o di Reggio Emilia.

Persone citate: Dante Bellelli, Maria Marletta, Nemesio Ala

Luoghi citati: Correggio, Reggio Emilia, Torino, Verona