Stet: più utili in vista mentre i debiti scendono

Stet: più utili in vista mentre i debiti scendono Piano quadriennale, si investono 44 mila miliardi Stet: più utili in vista mentre i debiti scendono ROMA. Aumento annuo pari all'I 1,8% in termini assoluti del risultato operativo, investimenti tecnici per oltre 44 mila miliardi, discesa dell'indebitamento a quota 21.200 miliardi e crescita dei collegamenti fino a 26,8 milioni di abbonati: questi gli elementi più significativi del piano quadriennale '93-'96 della Stet, comprensivo dei dati riportati nel programma del gruppo Finsiel, approvato dal consiglio d'amministrazione della finanziaria pubblica. La redditività del capitale investito, specifica una nota della Stet, fa registrare anch'essa una positiva evoluzione passando dall'I 1,1% del '92 al 15,2% del '96, mentre la struttura patrimoniale del gruppo uscirà ulteriormente rafforzata con un indebitamento che passerà, nel quadriennio, dal 53,5% del capitale investito al 45%. Per il gruppo guidato da Biagio Agnes, comunque, «questi dati si collocano ovviamente all'interno di un piano macroeconomico segnato da inevitabili incertezze di scenario e condizionato dalle variabili di contratto di programma e dalla pressione fiscale». , In particolare, le linee strategiche dell'azienda sono finalizzate ad accrescere il peso relativo dei servizi forniti alle imprese attraverso politiche di prodotto e servizio tarate per questo segmento; continuare nell'opera di ammodernamento e razionalizzazione della rete, volta a ridurre i costi di gestione; espandere il ruolo del gruppo all'estero; confermare, nei settori manufatturiero e impiantistico, le linee volte ad otti¬ mizzare e razionalizzare le risorse. Per il comparto manufatturiero, «è previsto di perseguire un nuovo posizionamento che faccia perno su accordi di vasta portata». Per quanto concerne gli aspetti quantitativi, il programma prevede uno sviluppo degli abbonati della rete fissa di circa 750 mila unità annue: la densità passerà da 42 telefoni per 100 abitanti a 47. La numerizzazione di rete viene stimata in sensibile crescita: quella delle centrali urbane a commutazione passerà dal 49% del '92 al 77% del '96, mentre quella della rete di giunzione dall'84% al 100%. Il traffico nazionale, dopo la sostenuta crescita del biennio, è previsto attestarsi sul 7,4% annuo, mentre il traffico internazionale costituirà la componente più dinamica con tassi di crescita pari al 16% medio annuo. Dei 44 mila miliardi di investimenti tecnici, 41 mila saranno destinati ai servizi di telecomunicazione, 600 miliardi per le attività manifatturiere e circa 300 per quelle impiantistiche. Per i ricavi di vendita e il valore della produzione, è stimata una crescita del 10,1% e dell'8,2% rispettivamente. Gli investimenti, conclude la nota, saranno totalmente autofinanziati dal cash-flow che raggiungerà i 13.000 miliardi nel '96: pertanto, l'indebitamento finanziario netto, in minima crescita nel '93 e '94, segnerà di seguito una netta inversione di tendenza posizionandosi nel '96 a circa 21.200 miliardi, livello inferiore di oltre 1800 miliardi rispetto al '92. [Ansa]

Persone citate: Biagio Agnes

Luoghi citati: Roma