Quando lei fa l'autogol

Quando lei fa l'autogol Quando lei fa l'autogol «Troppi soldi, facile perdere la testa» Lo sportivo celebre sempre unito alla stessa donna fa ancora notizia? La signora Rita Bonaccorso Schillaci annuncia ad un giornale con una lettera - quella da noi pubblicata ieri che si separa dal marito, e le reazioni non sono obbligatoriamente di sorpresa. Anzi. C'è stato chi nell'ambiente ha chiesto: ma come, non erano già separati? C'è stato chi ha fatto sapere di essere indifferente all'evento. C'è stato chi ha detto: toh, anche loro? La sorpresa può consistere casomai nel non trovare sorpresa. E nel poter mandare avanti una discussione già sui dettagli, non solo sul fatto. Come quella che abbiamo tenuto con tre mogli di calciatori celebri, di ieri e di oggi. La premessa del dialogo è stata il caso Schillaci, ma anche una lunga serie di casi analoghi, separazioni e divorzi, pubblici e no. Citiamo in fretta, cercando di stare solo agli ultimi anni: Zenga, Tardelli, Manfredonia, Giordano, per dire di atleti famosi. Il precursore fu Colombo, del Milan: sua-moglie andò ad una televisione ad annunciare di essere stata lasciata. Dieci anni, sembra un secolo. Prima c'era stata la fine del matrimonio fra Simona Marchini, figlia del presidente della Roma e attrice, e Ciccio Cordova, calciatore della Roma, lei generosa di dettagli su cosa facevano gli atleti, anche quelli sposati, nei ritiri. E ricordiamo una memorabile frase della prima moglie di Giordano, Lazio, teleintervistata sulla crisi della coppia: «Io, quando Bruno gioca fuori casa, sto a casa, in pigiama, senza uscire, dal venerdì al lunedì». Tanti calciatori anche celebri hanno avuto e stanno avendo quelle che si chiamano storie extramatrimoniali. Possibile persino che una signora dal cognome celebre continui a lavorare in tv come moglie di «lui», moglie in piena carica, anche se la separazione è in corso. Ma sentiamo tre signore con cognomi famosi, Interpreti di matrimoni felicemente ancora nel loro pieno. Nadia Agroppi, due figli, ha seguito il marito calciatore nel suo giro d'Italia, con la sosta più lunga a Torino, 9 anni per lei (lui c'era già da 4, quando si sono sposati). Finito di fare il calciatore, il marito si è messo a fare l'allenatore. Finito di fare l'allenatore, ha scoperto il giornalismo tv. Lei sempre a Piombino, in attesa di un giropremio del mondo promesso e mai concesso. Come può tenere un matrimonio su queste basi? «Con l'intelligenza, lasciatemelo dire. Sempre che ci sia amore, si capisce. Ma da solo l'amore potrebbe non bastare. Ci vuole anche il senso del sacrificio. Ma si è ripagati, e quando si sta finalmente insieme, e quando si vive bene il successo dell'altro. Certo, bisogna sapersi organizzare, bisogna saper approfittare bene dei momenti comuni. Ci sono vantaggi grossi, nella vita della famiglia di un calciatore di successo: quelli economici, ad esempio». «Il fatto è - continua la signora Agroppi - che a molte mogli di sportivi celebri non importa nulla del marito, della sua carriera. Sono superficiali. Oppure, se partecipano ai suoi successi, si montano la testa, come se fossero loro a far gol. E coltivano l'invidia per i successi altrui». Anna Zoff, moglie di Dino, un figlio, Mantova e Napoli e Torino e Roma al seguito del marito-monumento, non ha voluto parlare del caso Schillaci. Però ha detto che «ognuno deve potersi gestire la vita come crede, anche se è personaggio pubblico, anche nel calcio». Chiara, perentoria, e in un certo modo assolutoria. Caterina Collovati, moglie di Fulvio che gioca nel Genoa, dopo tanti anni di Udine, Milano e Roma, fa la giornalista tv. Il problema è quasi rovesciato, potrebbe essere il marito a lamentarsi del suo non esserci mai: «Ma non è così, siamo uniti, tutto era stato messo in chiaro prima del ma- trimonio. Io ho fatto l'università ed ho intrapreso un lavoro, e quando, come nella scorsa stagione calcistica, questo lavoro si è ridotto, ho sofferto, compresa da lui». Come le altre due mogli, sapeva di problemi degli Schillaci, e in un certo modo si aspettava la separazione, la seconda. I Collovati hanno una figlia. Vivono a Milano, la domenica la loro città è Genova, o se non troppo lontana quella dove Fulvio gioca con la squadra rossoblu, al lunedì lei va per lavoro a Roma. «Si può fare, penso che valga sia la tattica della casalinga che aspetta serena il marito, sia quella della giornalista che fa più viaggi di lui». Il suo giudizio poi si allarga alla situazione dell'ambiente: «Mi risulta che casi come quello degli Schillaci siano numerosi, nel mondo del calcio. La vetrina è troppo illuminata, i guadagni sono troppo rapidi, ancor più che troppo alti, c'è da perdere la testa». E sulla moglie di Schillaci: «Io non approvo la forma dell'annuncio. Suo marito non è più il Totò nazionale di due anni fa, si poteva approfittare della sordina messa al personaggio per gestire le cose senza clamori ora inevitabili». Gian Paolo Ormezzano Divise le mogli dei calciatori Agroppi: non è una vita serena ma basta organizzarsi (Movati: non c'è un modello ,:W Web Caterina Collovati, moglie di Fulvio (ora al Genoa), e, a destra, Simona Marchini, ex moglie di Cordova (Roma) Roberta Termali, moglie di Walter Zenga, il portiere dell'Inter