Anche «L'lntrepido» fa letteratura

Anche «L'lntrepido» fa letteratura Asor Rosa presenta il Dizionario del '900: romanzieri, saggisti, fumetti Anche «L'lntrepido» fa letteratura Fra 1800 nomi esclusi Bonito Oliva, Veca, Marramao ROMA l'i sono Federico Zeri e ItaI lo Svevo, Beniamino Pla1 i cido e Pirandello, Lucia. _ ^ 1 no De Crescenzo e la rivista Frigidaire, L'intrepido e Corrado Augias, Ungaretti e Walter Pedullà. E' l'ultimo nato e raccoglie oltre 1800 lemmi: è il nuovo Dizionario della letteratura italiana del Novecento, diretto da Alberto Asor Rosa, che Einaudi sta per mandare in libreria. Il volume, circa 600 pagine, è stato «partorito» dall'officina del più ampio Dizionario bio-bibliografico che la casa editrice ha pubblicato nel 1990 a coronamento della Letteratura italiana, diretta dallo stesso Asor Rosa. Le voci, che arrivano fino ai nostri giorni, non contemplano solo narratori e poeti, ma anche critici letterari, linguisti e filosofi, riviste, movimenti letterari e case editrici. Asor Rosa ieri mattina, con la redazione del Dizionario, coordinata da Giorgio Inglese, ha presentato il volume nella sede romana dell'Einaudi: «E' tempo di bilanci. Il Novecento è finito. L'unico secolo della nostra letteratura che ci stava davanti e che non sembrava doversi esaurire mai sta per concludersi». Tutti presenti all'appello i protagonisti di quest'epoca al tramonto? «Non abbiamo voluto selezionare. Il nostro vuol essere un dizionario informativo e non militante. Comunque abbiamo compiuto anche delle rivalutazioni come quelle di scrittori futuristi e simbolisti ingiustamente dimenticati». «Ci sono poi anche autori che pur non essendo dei letterati hanno avuto influenza sulle vicende letterarie; oppure scrittori stranieri come Joyce, che ha soggiornato da noi e scritto in italiano», rileva Guido Davico Bonino, responsabile della serie dei «Piccoli dizionari» che comprende anche un volume, di prossima pubblicazione, sull'Etologia coordinato da Danilo Mainardi. Ecco Vattimo ed ecco Cacciari, ecco Giulio Carlo Argan, la femminista Lea Melandri e l'ex leader di Lotta continua Mauro Rostagno. Chissà perché, tra tanti, mancano all'appello filosofi come Marramao, Veca, Rovatti, o il critico d'arte Achille Bonito Oliva. Mentre forse, nella logica del bilancino, dei pesi e delle misure anche minimali che regola la composizione dei dizionari, si sentiranno strettini autori come Arbasino, Malerba, Volponi. Lei pensa che vi sia qualcuno che nel Dizionario è stato trattato ingiustamente? «Non credo proprio. Al contrario, per esempio, abbiamo dato ampio spazio all'ultima e all'ultimissima generazione di narratori - dice Asor Rosa -. Se, è ancora un altro esempio, Pedullà ha più righe di Angelo Guglielmi o la Marami di Francesca Sanvitale non è certo per scelta dei curatori. Hanno solo scritto più opere». Mirella Serri Alberto Asor Rosa: dirige il «Dizionario della letteratura italiana del '900»

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