Fratelli cattolici ma perché vi odiate?

Fratelli cattolici ma perché vi odiate? Fratelli cattolici ma perché vi odiate? ~7Sp ATTOLICI perché vi 1 ' odiate? Le vostre riviste I sono in continua polemi1 i Ica. I vostri teologi si lan vociano scomuniche. I vostri movimenti marciano l'uno contro l'altro armati. E la carità? Non era il punto forte della vostra cultura? E' Caino il vostro nuovo Abele? Sul Giornale di ieri lo scrittore e critico Geno Pampaloni ha lanciato l'accusa. Elzeviro di terza pagina, pensieri divisi in paragrafi e dedicati alla vita di oggi. In una riflessione, («Un'altra dedica»), Pampaloni chiama in causa II Sabato, il settimanale di area ciellina. Poche righe, un pensiero sferzante: «Agli ex amici di II Sabato. Dedicando il suo libro II vescovo di Prato (1959), Giacomo Noventa scriveva: "A mio figlio Antonio perché resti cattolico - senza odiare nessuno, - neppure i cattolici"». Una citazione del poeta. E quel riferimento che sa di rimprovero, durissimo rimprovero. Amici del Sabato, perché tanto astio? Perché vedete nemici ovunque? Non sapete che così facendo correte il rischio di dare spazio all'odio? Geno Pampaloni spiega quelle poche righe con una parola scomoda: lacerazione. «E' quel che vedo in certe posizioni del mondo cattolico - dice -. Si segue e ci si entusiasma per ciò che fluttua, il provvisorio, la moda. Se ne fa una bandiera, un idolo da difendere a qualunque costo contro il nemico, poi, dopo un certo periodo, lo si butta per inventarne un altro. Ci sono idee e personaggi che si cambiano come i vestiti ad ogni passaggio di stagione. Le contrapposizioni chiare sono utili. Quelle fluttuanti diventano pericolose. Questo è spettacolarità, effime- ro. Il confronto sulla verità è un'altra cosa». Il rasoio di Pampaloni è affilato. E il bersaglio evidente. I cattolici sono sulle barricate. E combattono fra loro. Polemizzano sull'eredità del Concilio, si scontrano sul nuovo catechismo universale, duellano sull'eredità del filosofo Jacques Maritain e di don Lorenzo Milani, si azzuffano sulla scoperta dell'America, riescono perfino a dar vita al partito dei fans di padre Ennio Pintacuda, che chiede a gran voce le dimissioni di padre Bartolomeo Sorge dal centro «Pedro Arrupe» di Palermo. I cattolici sono divisi su tutto. Ma sulle barricate^ c'è anche chi da tempo ha piazzato i cannoni. E i colpi che spara non sempre sono a salve. «Non esageriamo - dice il direttore del Sabato Alessandro Banfi -. Pampaloni ci accusa di cambiare idea? E' vero, a volte cambiamo idea: siamo movi¬ mentisti, corsari, ma il nostro obiettivo non sono mai le persone. Critichiamo le idee, cerchiamo di sfatare i luoghi comuni». Per alcune settimane c'è stata una durissima polemica fra II Sabato e le riviste delle Edizioni Paoline, Famiglia Cristiana e Jesus sul catechismo di San Pio X. Accuse reciproche di eresia. E' carità questa? «C'è stato un equivoco. Si è voluto leggere la polemica con le solite lenti colorate: noi che difendiamo il catechismo di Pio X come "tradizionalisti", i paolini che temono il passato come "progressisti". Nulla di vero. Abbiamo ristampato il catechismo come documento della Chiesa. E il cardinale Ratzinger ha detto che non c'è contrasto fra vecchio e nuovo catechismo». Avete bollato come «gnostico», quindi eretico, il filosofo cattolico Rocco Buttiglione, che oltretutto fa parte di Comunione e Liberazione. Non sono toni da «In¬ quisizione» questi? «Nessuna Inquisizione. Abbiamo criticato quella formula che lui usava - "il Cristo" - perché a forza di usarla, secondo noi, si corre il rischio di trasformarla in formuletta e di perdere così la specificità del cristianesimo». Polemiche, accuse. Il confronto sulla fede trasformato in un ring. Fra le corde c'è anche padre Stefano Andreatta, direttore del mensile Jesus. «Sì, col Sabato polemizziamo spesso e in modo anche aspro. Ma non certo perché ci piace la boxe. Guardiamoci intorno. Per quarant'anni il cattolicesimo è stato in trincea contro il comunismo. Poi il muro è crollato, e che cosa abbiamo visto? Che l'avversario si era dissolto nel nulla, ma che due nemici ben più feroci ci stavano sfidando: il consumismo e l'indifferenza religiosa. Oggi la battaglia è tutta da combattere. Noi ci confrontiamo, a volte polemizziamo. Ma è molto meglio la polemica che la censura». Padre Giuseppe De Rosa, editorialista di Civiltà Cattolica, predica prudenza: «Le riviste religiose dovrebbero essere più caute nella polemica come scoop». Il politologo don Gianni Baget-Bozzo fa una riflessione. «La cultura "avvolgente" di giornali e tv ha ormai contagiato la stampa cattolica. Ciò che conta è la rappresentazione scenica. Conta vendere, fare audience. Lo scontro e la polemica fanno audience. Ecco perché funzionano così bene anche fra i cattolici». Il filosofo Rocco Buttiglione ricorda un insegnamento del cristianesimo. «Esiste una potenza più forte dell'uomo che lo inganna e lo porta al male: il Demonio. Opera ovunque, anche fra i buoni. Chi lo dimentica diventa incapace di prendere il male sul serio». Mauro Anselmo

Luoghi citati: America, Palermo, San Pio