BEATLES correzioni d'autore

BEATLES correzioni d'autore Raccolti per la prima volta i testi manoscritti delle canzoni, dalla stesura iniziale alla versione definitiva BEATLES correzioni d'autore "■TiEL lontano, arrabbiatisK Simo 1968, i Beatles era* no in sala di registrazio■ ne a confezionare lo stoÀ-Urico Album bianco. E mentre eseguiva l'allegro Obla-dì, Ob-la-da, Paul McCartney invertì per sbaglio i nomi che compaiono alla fine della canzone definita da Copeland, componente del disciolto gruppo dei Police, il primo esempio di reggae bianco. E il testo originale si modificò in «Molly lascia che i ragazzi diano una mano. Desmond sta a casa e si trucca il bel visino». L'involontaria ambiguità divertì il gruppo e l'errore restò. Stranezze del genere sono frequenti nella storia del quartetto. Anzi, erano tipiche dei Beatles, del loro modo di lavorare creativo, estroso e ironico. A trent'anni dalla pubblicazione del loro primo 45 giri, Love me do, il tesoro musicale dei Beatles riserva ancora molte curiosità e sorprese. Una, importante, è contenuta in uno studio sui loro testi: vengono pubblicati in Italia per la prima volta i manoscritti delle canzoni più famose. Una trentina di riproduzioni dei fogli originali dove John, Paul e George (Fingo ne ha scritta una sola) hanno vergato i testi di brani famosi come Yesterday, EleanorRigby, Help. I manoscritti hanno provenienze d'ogni genere, un po' da tutto il mondo, anche da collezioni private. Le pagine autografe sono il corredo gustoso e inedito per l'Italia dell'edizione di lusso (formato più grande, disegni di Roberto Grassilli, grafico di «Cuore») del volume Beatles. Tutti i testi. 1962-1970 (Arcana). Sui versi dei Fabulous Four hanno lavorato Donatella Franzoni e Davide Taormina, due giovani laureati al Dams di Bologna. La parte principale del libro contiene, accanto ai versi con traduzione a fronte, un corredo di annotazioni sulle paternità del brano, chi lo ha cantato, la genesi delle liriche, le chiavi interpretative, i retroscena rivelati in anni successivi dai protagonisti. II fenomeno Beatles ha scatenato da decenni la caccia a qualsiasi oggetto appartenuto loro: i manoscritti sono la parte più preziosa, e in pratica fuori mercato. Le riproduzioni permettono in particolare di capire il lavoro paziente compiuto dai due giovani studiosi, in modo da porre fine alle numerose inesattezze che da sempre accompagnano la pubblicazione dei testi. Gli errori sono stati favoriti nel tempo anche dalle revisioni, magari improvvise, compiute dagli autori, specie in fase di registrazione. Le tecniche di composizione dei testi erano diverse da autore ad autore, sottolinea,Davide Taormina. Paul McCartney, precisissimo, mai un capello fuori posto, ha sempre scritto di getto. Modificava poi in studio, adattando le parole alle esigenze musicali. John Lennon, da sempre il più «letterato», aveva continui ripensamenti, lunghissime gestazioni creative. George Harrison nel primo periodo cercava di imitare un po' l'uno un po' l'altro compagno d'avventura, in seguito trovò una originalità prendendo spunto - o copiando - dalla tradizione indiana orientale (in The inner light è riportato il capitolo 47 del Tao Te Ching, l'antica opera religiosa cinese). Dalla scrittura più contorta e «disegnata» di Lennon, da quella precisa e sicura di McCartney, dalle cancellazioni di Harrison emergono scoperte curiose e piccoli colpi di scena. Paul McCartney intitolò Why did it die? la prima versione di For no one, scrivendola sul retro di una busta. In essa, a parte la strofa iniziale, tutto è diverso. Non compare nemmeno l'espressione «for no one», emblema della canzone che affronta il tema della convivenza tra un uomo e una donna prossimi a un inevitabile distacco. Scriveva Paul: «Stai decidendo di rimanere sola», ed è l'unico punto dove compare la parola «one». And your bird can sing, sempre di McCartney, era inizialmente You don't get me. Lennon odiava questo brano del disco Revolver per la sua scarsa consistenza letteraria. Altri particolari rivelano ad esempio le situazioni anche bislacche in cui Harrison componeva. Blue jay way è scritta sulla carta intestata di uno studio di Los Angeles, in cui Harrison attendeva un appuntamento di lavoro. Mentre l'interlocutore ritardava, George scrisse il testo e compose la canzone su un organo elettrico. Di Long Long Long (del doppio Album bianco) si può supporre l'esatta data di nascita: il testo è scritto sul foglio di calendario le cui date sono 11, 12, 13, 14 agosto 1968. Pochi mesi prima della pubblicazione del disco. La prima stesura di Here comes the sun è scritta sotto un disegno indiano. Le parole usate sono le stesse, ma la successione delle strofe è invertita. Un sole ridente è posto come firma. Accanto ai manoscritti, nel libro, sono molti e divertenti gli aneddoti. Nelle note sono riportati ad esempio i coretti, gli interventi irònici di sottofondo durante le registrazioni (spesso ad opera di Lennon). In For you blue di Harrison, prima che inizi la musica, si sente una battuta di Lennon: «Queen says no to pot-smoking Fbi members» (La Regina vieta lo spinello ai membri ' dell'Fbi). Nuovi particolari anche sulla fine del quartetto, annunciata dagli stessi Beatles due volte, proprio all'interno di loro opere. La prima allusione è nella scena conclusiva del film Let it be; Lennon fa l'ultimo sberleffo, dicendo: «Vorrei ringraziarvi a nome del gruppo e di noi stessi e spero che abbiamo passato l'audizione». L'altra è nell'ultimo album, Abbey Road: McCartney canta «E alla fine l'amore che prendi è uguale all'amore che dai». «Love» (amore) è la seconda parola più usata nei testi dei Beatles, come risulta dallo studio, quasi maniacale, di un inglese che si è messo a far di conto tra i 200 testi di canzoni firmati da McCartney, Lennon e Harrison. Risulta così che il vocabolario usato è stato di 2346 parole. Quella più ricorrente è stata «me», 825 volte, un primato anche di egocentrismo. Seguono 485 volte «love», 154 «girl», 151 «come», 63 «ciy», 39 «people». Le parole-guida di due generazioni. Alessandro Rosa Lapsus di successo per McCartney. Harrison autore in sala d'aspetto BEATLES correzioni d'autore John Lennon, Ringo Starr, Paul McCartney e George Harrison: i Beatles prima maniera, con le zazzere a caschetto e gli abiti Anni Sessanta. Nei loro manoscritti, la «storia» della canzoni più celebri Da sinistra a destra, la prima stesura \ di «l'm only sleeping», di Lennon; «Here comes the sun», scritta (ma non firmata) da Harrison, e «Eleanor Rigby», in un testo senza correzioni di McCartney

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