Ecco il Patto della vergogna di Cesare Martinetti

Ecco il Patto della vergogna jL.I'J :i sf'.: v * i'm ■.' s il RITROVATI I PROTOCOLLI SEGRETI I documenti che gli storici hanno cercato per 50 anni: così nazisti e comunisti si spartirono l'Est Ecco il Patto della vergogna Stalin comprò la Lituania da Hitler MOSCA dal nòstro inviato AJexandr Yakovlev, l'uomo che nell'epoca d'oro della perestrojka venne incaricato senza successo di trovare il protocollo segreto del patto di non aggressione tra Urss e Germania, dice ora di non provare emozione. Ma sono in molti, qui nella sala di lettura del comitato statale per gli archivi della Russia, ad aver provato un certo brivido quando Alexandr Stepanov, l'uomo che l'ha scoperto qualche ora prima sotto la polvere di 53 anni, dispiega la grande mappa della Russia e mostra uno degli atti più segreti e misteriosi della storia contemporanea. Ecco sulla carta geografica della Lituania in matita blu la firma di Stalin sotto uno «za», che vuol dire sì; ecco in matita rossa la firma di Ribbentrop, ministro del Fuhrer. La data è quella del 28 agosto 1939: così l'Unione Sovietica e la Germania si sono spartite le terre baltiche. Dice Dmitri Volkogonov, ex generale dell'esercito, ora deputato incaricato di Eltsin di sovraintendere agli archivi: «Questi documenti non ci rivelano quasi nulla di sconosciuto, ma a me ha fatto effetto constatare ancora una volta il cinismo del sistema nell'averli deliberatamente nascosti: il nostro modo di governare era fondato sulla menzogna». La scoperta, rivela Volgokonov, che per non lasciare correre fughe di notizie e sospetti ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa, è stata fatta mercoledì. In tre buste rosse, che un funzionario mostra come se fossero reliquie, è stato trovato quel protocollo segreto del patto Molotov-Ribbentrop di cui si supponeva l'esistenza, senza che fosse mai stata provata da parte sovietica. Nove documenti tra cui un accordo finanziario, anche questo noto, ma non in un dettaglio così circostanziato in valori di allora: 7 milioni e 500 mila dollari oro, equivalenti a 31 milioni e mezzo di marchi (un ottavo in metalli rari, sette ottavi in oro) dall'Urss alla Germania in cambio di una porzione supplementare di Lituania. L'accordo, firmato da Molotov e Shulemburg (ambasciatore tedesco a Mosca), è del 10 gennaio 1941, sei mesi prima dell'entrata in guerra dell'Urss, quando ancora (a leggere il documento) vigeva non solo il patto di non aggressione, ma anche un accordo economico che prevedeva forniture reciproche di merci. Tant'è vero che i 31 milioni e mezzo di marchi, a leggere il documento rivelato da Volgokonov, non risultano pagati alla Germania, ma detratti dai pagamenti che il Reich doveva all'Urss. In tutto i documenti «trovati» sono nove: protocollo segreto sul confine delle sfere di influenza, chiarificazione del protocollo segreto, protocollo confidenziale sulla possibilità dello spostamento della popolazione che abita nel territorio di quelle che vengono chiamate «sfere di influenza», un supplemento segreto di modifica, il già citato protocollo di rinuncia tedesco a parte della Lituania, una dichiarazione di consultazioni reciproche, uno scambio di lettere tra Molotov e Ribbentrop sulle relazioni economiche tra i due Paesi, due mappe del territo¬ rio sovietico con le firme di Stalin e Ribbentrop. Infine un documento di illuminante crudezza sul modo in cui Urss e Germania intendevano il loro accordo sulla spartizione della Polonia: «...le parti non permetteranno sul proprio territorio nessuna forma di agitazione polacca che si estenda sul territorio di altri Paesi. Liquideranno i germogli di questa agitazione sul proprio territorio e informeranno l'altra parte sulle misure necessarie». Materia di studi storici, ora, ma incandescente documento di possibile uso politico solo tre anni fa, nell'89, quando Gorbaciov sotto la pressione dei fremiti indipendentisti del Baltici chiese a Yakovlev di presiedere una commissione con il compito di trovare il protocollo segreto. Gorbaciov ha visto il documento? Solo lui può rispondere che certo, a differenza della rivela- d'archivio sull'eccidio di Katyn, avrebbe avuto allora interesse a tacere sul passato per salvare il presente, cioè per impedire la fuga dei Baltici e innescare l'esplosione del nazionalismo. Cesare Martinetti 23 agosto del 1939 Il ministro sovietico Molotov firma il Patto tra Urss e Germania Da sinistra il ministro tedesco Von Ribbentrop Stalin Pavlov e Gaus Il documento firmato da Molotov e Shulemburg ambasciatore tedesco a Mosca con cui l'Urss comprò un pezzo di Lituania dalla Germania nazista