Maastricht L'Italia ha aderito di Andrea Di Robilant
Maastricht L'Italia ha aderito Ieri la ratifica Maastricht L'Italia ha aderito ROMA. Disco verde per l'Europa. La Camera ha approvato il Trattato di Maastricht con 403 voti a favore, 46 contrari e 18 astenuti (il Senato aveva già detto «sì» a settembre). Ai partiti di maggioranza si sono uniti pds, Lega e pri. Rete e Verdi si sono astenuti, msi e Rifondazione hanno votato «no». Per la Lista Pannella, un deputato estratto a sorte ha votato «sì», mentre gli altri cinque si sono astenuti. Con la ratifica del Trattato il Parlamento perde una parte cospicua della sua sovranità. «Oggi comincia una rivoluzione», ha ricordato il relatore, l'on. Cariglia, avviando il dibattito. Ma in quel momento non c'erano più di venti deputati. I banchi si sono riempiti al momento delle votazioni. Ma anche quando l'aula era piena i parlamentari erano distratti. E il brusio era a tratti così forte che il ministro degli Esteri si è lamentato. Il presidente della Camera, Giorgio Napolitano, è intervenuto più volte per richiamare i deputati. Si è continuato di questo passo finché Pannella ha chiesto la parola per annunciare il tentativo di perquisizione nell'ufficio del ministro De Lorenzo. «Esprimo il mio profondo turbamento - ha detto - per la cascata di forzature da parte della magistratura, che sono uguali nella loro gravità al delitto di omissione compiuto in tutti questi anni dalla classe politica». I deputati hanno applaudito l'intervento di Pannella in segno di solidarietà verso De Lorenzo. E da quel momento l'interesse per il Trattato, già scarso, è svanito. Il ministro Colombo non si è scoraggiato. Soddisfatto del largo consenso ottenuto nella votazione finale, ha sottolineato che la ratifica permette all'Italia di non presentarsi al prossimo vertice di Edimburgo «nelle brume dell'incertezza e del dubbio». Salgono così a sei i Paesi che hanno ratificato il trattato firmato il 7 febbraio scorso nella cittadina olandese: Francia e Irlanda per via referendaria, e Grecia, Lussemburgo, Spagna e Italia per via parlamentare. Andrea di Robilant
Persone citate: Cariglia, De Lorenzo, Giorgio Napolitano, Pannella, Verdi
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