Miglio ai meridionali: ribellatevi a Roma

Miglio ai meridionali: ribellatevi a Roma LA LEGA E GLI INSULTI AL SUD L'ideologo dei Lumbard nega contrasti con Bossi: il manifesto contro il Mezzogiorno è stata una iniziativa atroce Miglio ai meridionali: ribellatevi a Roma «In passato ho usato spesso la parola terrone, ma adesso mi sono pentito» Dal segretario del movimento nuovo attacco ai Bot: un dramma per l'Italia ROMA. «Miglio contro Bossi sui "terroni"? Balle, le solite balle. Umberto adesso è nell'altra stanza, ma abbiamo appena finito di riderci su. Ogni volta che emerge un caso, c'è qualcuno che punta tutte le sue carte sulla divisione tra me e il leader della Lega. Provano a spararci addosso perché sono disperati, ma usano le armi sbagliate». Il senatore Gianfranco Miglio si schiera con Bossi nella scomunica ai giovani leghisti trentini autori del manifesto anti-meridionale. Solidarietà all'iniziativa? Mai data, secondo l'ideologo dei lumbard. A dir la verità le agenzie di stampa l'hanno raccontata in maniera diversa. Lei, senatore, avrebbe giudicato «onesto» il messaggio inviato da Trento al Sud. Ha cambiato idea in appena 24 ore? «No, ancora una volta le mie parole sono state travisate. Ho cercato di correggere il testo mandato dalle agenzie, ma se ne sono accorti in pochi. Era meglio tenere in piedi la guerra tra Miglio e Bossi sulla questione meridionale». Ha già dimenticato quel pensiero sulla Sicilia che all'indomani dell'omicidio Borsellino la fece finire nella bufera? «Un sacco di balle, anche quella volta. Ero stato completamente frainteso. Io volevo dire: cari siciliani, voi avete una grande tradizione alle spalle, usatela per combattere i mali del presente, come la mafia e la corruzione. Possedete la forza di sconfiggere da soli il nemico che avete in casa. Non ho mai detto: ammazzatevi tra di voi». Che cosa pensa veramente, allora, dei fatti di Trento? «Quei ragazzi sono inesperti e hanno sbagliato clamorosamente. Forse volevano fare una "buona provocazione", dicendo ai meridionali: "Andate al Sud a dare una mano ai vostri conterranei". Ne è invece venuta fuori una cosa atroce e Bossi ha fatto bene a scomunicarli così duramente». Tutti angeli alla Lega, dunque. Non le sembra di esagerare? Confessi che almeno lei qualche volta la parola «terun» la usa. «Certo, in passato l'ho usata un sacco di volte. Adesso non posso più, altrimenti mi mettono in croce. Ma non ricordo di averla mai pronunciata in senso aggressivo o con cattiveria. Era piuttosto uno sfottò bonario verso amici meridionali, parenti, colleghi di lavoro». Perché, allora, il Sud l'ha in- serita nella lista dei nemici? «In effetti ricevo molte lettere firmate da meridionali che non si possono certo definire prodighe di elogi, ma qualcosa sta cambiando. C'è anche chi mi scrive per chiedere l'aiuto della Lega. C'è chi, anche laggiù, ci vede come un modello da seguire». Per andare dove e contro chi? «Contro i vecchi partiti, l'assistenzialismo, la compravendita di voti. Il Nord ormai non accetta più l'asservimento produttivo che per anni è stato la forza di chi ci ha governati. La rivolta è cominciata e presto toccherà anche al Sud che deve riconquistare quella dignità che si porta nel sangue». Lei è d'accordo con Bossi quando dice che i veri razzisti sono i vecchi partiti e i vescovi? «Sui partiti concordo, sui vescovi preferisco dire che sono disorientati, non capiscono più che cosa gli sta succedendo intorno». Qui Miglio chiude e va a cercare l'Umberto, che (dopo le scuse ai meridionali) è in vena di un'altra ammissione: «I Bot sono andati a ruba, questa volta è vero. Ci tengo a sottolineare la nostra sconfitta perché tra un anno, quando la crisi economica sarà più grave perché non si investe più, questa sconfitta sarà la polvere che ci porta all'altare. Con questi tassi d'interesse pazzeschi oggi la gente non ha alternative ai Bot, ma i soldi che finiscono nei titoli di Stato sono il vero dramma del Paese». Per la serie: sibillino. Dario Cresto-Dina I senatore e ideologo della Lega, Gianfranco Miglio

Luoghi citati: Italia, Roma, Sicilia, Trento