Quell'insulto viene dalla terra

Quell'insulto viene dalla terra IL LINGUISTA Quell'insulto viene dalla terra NEI titolo di un giornale si legge: «Terroni a casa. Miglio contro Bossi». Il manifesto, fatto prontamente rientrare da Bossi, fatto preparare dai baldi giovani leghisti di Trento, diceva però, quasi fosse una traduzione falsamente riguardosa e perciò ancor più offensiva: «Onesti e bravi siciliani, calabresi, campani e sardi fate un atto di coraggio, tornate a casa». La parola «terrone» non c'è ma l'inqualificabile invito ad un ritomo nei paesi d'origine è fin troppo palese. «Terrone» è frequente nel linguaggio parlato e che sia voce offensiva è provato dal fatto che, fin dall'agosto 1987 (la Lega era solo in gestazione) un democristiano veneto chiame De Mita «terrone» perché nel nuovo governo allora formato non c'era nessun ministro veneto. Il I vog I c'era personaggio chiese scusa e questa è una ulteriore prova del valore offensivo di una parola che pure sembrerebbe avere un'origine sana, onesta, pulita: viene infatti da «terra». Ma c'è il veleno nella coda: il suffisso «one», tanto che qualcuno ha pensato ad un significato originario di «legato alla terra» con cui si supererebbero i valori di «mangiatore di terra» in cruda analogia a «polentone», con cui i meridionali contraccambiano gli insulti dei settentrionali. Io ho pensato allora che si tratti piuttosto di un incrocio fra «terra» e «cafone», parola che è ancora più greve, la cui attestazione è ben più antica di quella di «terrone» (che compare intorno al 1950), visto che si trova già nel 1861. Tristano Bolelli elli |

Persone citate: Bossi, De Mita, Terrone, Terroni, Tristano Bolelli

Luoghi citati: Trento