Dc, l'amaro addio dei Dorotei

Dc, l'amaro addio dei Dorotei L'annuncio del leader del Grande centro. E Gaspari accusa l'ex segretario Forlani: è stata anche colpa sua Dc, l'amaro addio dei Dorotei Gava: Martinazzoli scioglierà la corrente ROMA. L'annuncio lo ha dato il gran sacerdote doroteo in persona, Antonio Gava. Uscendo dajla sua nuova dimora a Palazzo Madama, il capogruppo dei senatori de ha pronunciato le storiche parole: «Riunioni di corrente io non ne faccio più. Ci hanno detto che bisogna sciogliere la corrente e io più che dire a Martinazzoli che può fare ciò che vuole, che altro devo fare?». Poi, per essere più perentorio, Gava ha ironizzato sui malumori dei dorotei che hanno digerito poco e male l'elezione del nuovo segretario. «Io - ha detto - tutt'al più conosco i malumori di mia moglie. A me nessuno è venuto a dire niente... Forse non osano. E' naturale, comunque, che quando si prendono decisioni c'è sempre qualcuno che protesta...». Già, la storica decisione è diventata ufficiale: la grande corrente dorotea, il ventre molle della de, il gruppo che neanche quattro anni fa fece le scarpe alla segretria De Mita, sta per passare la mano. Certo non mancano i nostalgici come Giovanni Prandini che difende ancora la validità della corrente. O i romantici come Giovanni Zarro che, prendendo in prestito un vecchio slogan dell'ultrasinistra, in mezzo al Transatlantico di Montecitorio quasi grida: «Azione popolare è viva e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai». Ma, in fin dei conti, per i dorotei, che hanno perso la segreteria del partito, che sono stati privati di molti ministeri e che, in ultimo, sono stati perseguitati, almeno alcuni di loro, da noie giudiziarie, è venuta l'ora di chiudere i battenti. I più categorici, anche per de¬ lusioni personali, sono gli exministri Vito Lattanzio e Remo Gaspari. «Sono stato tra i soci fondatori di Azione Popolare dice il primo - ma adesso bisogna prendere atto che la corrente non esiste più. Non sono 10 che esco dal grande centro, è 11 grande centro che non si riunisce più da mesi, né alla base né al vertice. Prendo atto che la corrente si è praticamente sciolta, ma, certo, sarebbe stato meglio che ci avessero avvertito, magari dicendoci: "Guardate, riteniamo di scioglierci"». Anche Gaspari lancia accuse' al vetriolo. «Nell'ultimo anno Azione polare - spiega - non è esistita. Tutte le decisioni le ha prese il vertice della corrente e si sono visti i risultati. Del resto come potevamo fare politica con Forlani che si dimetteva un giorno sì e un altro no. Poi, se la corrente deve servire solo a garantire il potere personale di qualcuno, tanto vale che si sciolga. Ho solo un rammarico: se dobbiamo chiudere facciamo almeno una riunione per darci la mano e dirci arrivederci». L'unico che se ne va con il sorriso sulle labbra è Romeo Ricciuti, che però non ha il «pedigree» del vero doroteo visto che fa parte di una specie «impura» come quella forlaniana. «Sabato - dice felice - scioglierò i forlaniani d'Abruzzo». Così, è vero, i dorotei se ne stanno per andare. Ed è una data davvero storica per la de, dato che questa corrente, più di qualunque altra, ha incarnato per tanti anni l'anima più tradizionale del partito e, addirittura, ha dato il proprio nome ad un aggettivo non proprio positivo del vocabolario politico italiano. Di fatto è venuta meno la ra- gione sociale: il gruppo si era ricostituito per reclamare più potere nel partito; ma ora che il potere non c'è più, manca il collante che possa tenere insieme tutta questa gente. E anche chi, come Prandini, vuole che la corrente sopravviva, lo fa, solo per avere un ombrello in un momento di difficoltà, visto che il suo nome è inviso al nuovo segretario Martinazzoli. Non c'è, però, da meravigliarsi troppo di questo scioglimento. I dorotei, infatti, sono un razza che va sempre in crisi nella de, quando il partito vive, diciamo così, un periodo di recessione. Ma se la de tornerà ad accumulare potere, se sorgerà all'orizzonte un'altra epoca di strapotere democristiano, si può essere certi che la corrente come si è sciolta, si ricostituirà. E' una legge naturale per la de. [au. min.] A sinistra: Giovanni Prandini mugugni per la fine dei dorotei Nella foto grande: Guido Bodrato, uno dei leader storici della sinistra de

Luoghi citati: Abruzzo, Roma