Onorevole imputato, adesso si difenda di Giovanni Bianconi

Onorevole imputato, adesso si difenda COME CAMBIA L'IMMUNITÀ' Onorevole imputato, adesso si difenda In sei mesi 157 uomini politici sono finiti sotto accusa OROMA LI ultimi tre verdetti sono arrivati ieri: due «assoluzioni» e una «condanna». La Camera ha infatti negato l'autorizzazione a procedere per il deputato verde Francesco Rutelli (volevano processarlo. per violazione delle norme sulla propaganda elettorale) e per il missino Carlo Tassi, accusato di favoreggiamento personale. Disco verde invece per l'onorevole Romano Scarfagna, liberale di prima legislatura, eletto nel collegio dell'Aquila: è finito sotto inchiesta per «falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici», come recita l'atto d'accusa dei magistrati. Ce n'è di lavoro a Montecitorio e palazzo Madama, in questo inizio dì legislatura, con le richieste che arridano dalle Procure di tutta Italia. Dal 5 aprile scorso - data delle ultime elezioni - alla Camera sono già arrivate 115 domande di autorizzazio- ni a procedere, 42 al Senato. I casi dei parlamentari che i giudici vogliono mettere sotto processo sono i più disparati: si- va da richieste contro il presidente del Consiglio Amato a deputati pressoché sconosciuti come il democristiano Lia o il pidiessino Monello. Quello che è certo, è che in attesa della definitiva approvazione della riforma della legge sull'immunità parlamentare che dovrebbe lasciare maggior spazio d'azione ai magistrati - il vento è cambiato in questa undicesima legislatura. Sarà per l'aumento del numero delle richieste, sarà per il sostegno che trovano nel Paese le inchieste giudiziarie sulla corruzione (da «Mani Pulite» in giù), il fatto è che le Giunte per le autorizzazioni a procedere e i voti espressi in aula non appaiono più il muro pressoché invalicabile delle passate legislature. Delle richieste arrivate a Montecitorio la Giunta ne ha già esaminate 71, l'aula 57, all'incirca la metà. Di quelle passate al vaglio dell'assemblea di deputati, 36 si sono trasformate in autorizzazioni a procedere, in 6 casi è stato negato il processo mentre per 15 volte le domande sono state restituite al mittente perché «irricevibili» o per altri motivi formali. Al Senato si va un po' più a rilento: delle 42 richieste arrivate, l'aula ne ha esaminate 13: sette «sì» e sei «no» le risposte ai magistrati. Ruona parte del mare di autorizzazioni a procedere chieste in questi sei mesi sono frutto delle indagini su Tangentopoli, della Procura di Milano ma non solo. Se in passato il reato più contestato a deputati e senatori era certamente quello di «diffamazione», adesso quel primato è conteso da accuse come «con¬ cussione» o «abuso d'ufficio». Ma queste inchieste, in passato, si fermavano quasi sempre davanti all'immunità parlamentare. Prendete le richieste arrivate dalla magistratura milanese negli ultimi cinque anni: fra il 1987 e il 1991 sono state fatte 89 domande per procedere contro i. parlamentari della decima legislatura, ma Camera e Senato hanno detto «sì» solo sei volte, tutte le altre richieste sono state archiviate; l'assoluzione è arrivata dal Parlamento anziché dalla magistratura. Ora invece il vento è cambiato. Quasi tutti i deputati e i senatori coinvolti nella inchiesta del giudice Di Pietro - dal cognome più o meno famoso - potranno essere processati, così come quelli invischiati in altre inchieste su altre Tangentopoli. Contro il segretario amministrativo della de Citaristi si procederà su sua esplicita richiesta, mentre il fascicolo del vicesc ^retano del psi De Miche- lis è «in attesa di giudizio». Si deve ancora discutere l'autorizzazione a procedere contro Giuliano Amato per il reato di diffamazione dopo la querela dell'ex-giudice istruttore del «caso Ustica» Vittorio Eucarelli, mentre fra quelli che per cui è già stata cancellata l'immunità c'è il presidente del Torino Felice Borsano: la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto di indagare su di lui per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata. Vittorio Sgarbi sarà processato per diffamazione nei confronti del senatore Covatta nonostante avesse chiesto lui stesso in aula che non venisse concessa l'autorizzazione a procedere. Il democristiano Vincenzo Culicchia, invece, dovrà rispondere ai giudici di omicidio e associazione mafiosa: lo accusa il «pentito» di Cosa Nostra Rosario Spatola. Giovanni Bianconi La Camera ha concesso ieri l'autorizzazione a procedere contro il liberale Scarfagna Non si procederà contro Francesco Rutelli e Carlo Tassi (da sinistra)

Luoghi citati: Aquila, Italia, Ustica