Tutti casa, lavoro e rapine

Tutti casa, lavoro e rapine Presa la gang degli assalti a banche, l'ultimo nel Cuneese Tutti casa, lavoro e rapine / colpi decisi a passeggio col cane Recuperato un bottino di 25 milioni Due mesi fa, dopo le ferie, un maresciallo della Mobile da poco in pensione lo aveva incontrato in corso Moncalieri: «Enzo, hai messo la testa a posto?». E lui, Vincenzo Mecca, 41 anni, ex rapinatore, arrestato nell'estate '87 con un terrorista in via Valperga Caluso, sotto la casa del medico delle Nuove, aveva sorriso: «Sono vecchio, adesso faccio il camionista». Eppure gli agenti della sezione antirapine lo seguivano da tempo. E pedinavano altre persone, pregiudicati, ex rapinatori. Qualcuno aveva detto che la vecchia banda si era riformata, che in quattro o cinque assaltavano banche e furgoni blindati, a Torino e in Piemonte. Vincenzo Mecca è stato arrestato la scorsa notte. Con Renato Marenco, 38 anni, imbianchino; Carmelo La Rosa, 37 anni, commerciante in abbigliamenti; Michele Lo Giudice, 43 anni, l'unico incensurato, ex guardia giurata. Avevano appena compiuto una rapina in una banca di Baldissero. Avevano ancora il denaro, 25 milioni, e le armi: pistole, munizioni, parrucche, mazze ferrate. «Professionisti del crimine», dice Salvatore Longo, vicecapo della Mobile. Erano riusciti a mascherare la loro attività. Una vita normale: con la moglie al supermercato, la gita domenicale con i figli, alla sera la passeggiata con il cane. Mai assieme, mai una telefonata che potesse tradirli. Pochi giorni fa si è scoperto che due di loro si incontravano al parco delle Vallere, verso Moncalieri. Uno portava a spasso il cane, l'altro lo avvicinava. Sembrava tutto casuale. Roberto Di Guida, capo dell'antirapine, dice: «Ora sappiamo, lì si passavano le istruzioni per le rapine». Lunedì mattina c'è stato l'assalto alla banca di Baldissero, nel Cuneese. Due banditi sono entrati nell'agenzia, altri due sono sull'auto. Si erano finti clienti, non avevano estratto le pistole: ((Abbiamo le armi in tasca». Poi uno di loro aveva alzato i lembi della giacca: «Vedete la pistola? Non scherziamo». Stessa tecnica, stesse parole usate in altre rapine, una decina. I quattro sono rientrati da Baldissero verso le 18. Invece di passare nei nascondigli (quattro box che avevano affittato e che la polizia conosceva), ciascuno è tornato a casa sua. Nella notte sono statf fermati. Lo Giudice abita a Carmagnola, in via Viglione 8: aveva le armi. Marenco e La Rosa vivono assieme a Moncalieri, in via Pannunzio 24: avevano parte dei soldi, alcune banconote ancora raccolte nella fascetta dei- l'agenzia di Baldissero. Mecca vive in via Pizzi 3/b: aveva il resto del bottino. Era stato arrestato, l'ultima volta, sette mesi fa per una rapina, ma venne prosciolto. L'altra notte è sbottato con i sottufficiali Cerqua e Di Marco: «Ci risiamo, state facendo un altro errore». La Rosa, il «dandy» della banca, amava curare i particolari. La pamicca, i baffi, i batuffoli di cotone in bocca per falsare la fisionomia. Ma anche un filo di cipria sul volto. E con le armi, i caricatori, le mazze telescopiche, è stato trovato anche un portacipria. Renato Marenco, sedicente imbianchino viveva con il La Rosa a Moncalieri Carmelo La Rosa (a fianco) aveva in casa una parte dei soldi rapinati a Baldissero. Sopra, l'armamentario sequestrato ai quattro banditi

Luoghi citati: Baldissero, Carmagnola, Moncalieri, Piemonte, Torino