La Juventus ringrazia l'altro Baggio

La Juventus ringrazia l'altro Baggio Coppa Italia: i bianconeri reagiscono alle polemiche per il ko di S. Siro e battono il Genoa La Juventus ringrazia l'altro Baggio Dino apre e chiude il 4-3 GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Un solo Baggio, Dino, è bastato alla Signora per liquidare il Genoa e calmare le acque in casa bianconera dopo la batosta di San Siro con l'Inter. Ha aperto e chiuso il poker vincente. Con Roberto Baggio tenuto in panchina a riposare, e meditare, in attesa di rientrare domenica con l'Ancona, la Juventus ha imposto la sua superiorità tecnica su un Genoa troppo presto messo in...fuori gioco da Dino Baggio. Il gol che Baggiodue ha segnato dopo appena 5', incornando una splendida punizione di Moeller e lasciando di sasso l'ex Stefano Tacconi, incappato in una serataccia, ha garantito la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia anche se la reazione del Genoa ha prodotto il temporaneo pareggio di Bortolazzi su punizione (25'). Il colpo di grazia è arrivato al 28' da Andy Moeller, già autore del matchball all'andata, che, su intelligente assist di Vialli, ha dirottato di sinistro, imparabilmente, alle spalle di Tacconi che s'è trovato con due gol al passivo senza aver ancora effettuato una parata. Poi il tris di Casiraghi a beneficio dello spettacolo quando ormai il Genoa pensava al derby di campionato con la Sampdoria. I rossoblu di Giorgi hanno rimontato con Skuhravy (81') e Panucci (84') quando la Juventus era in dieci per l'espulsione di Di Canio, decisione troppo severa di Beschin. E poi, al 93', Baggiodue ha sorpreso un distratto Tacconi da fuori area ed ha firmato il successo. L'altro Baggio, Roberto, era rimasto seduto accanto a Trapattoni per 65'. E qualcuno metteva l'esclusione in relazione alla polemica tra il fantasista e l'allenatore. Niente di più falso. Martedì, lo stesso Trapattoni, ancora prima di sapere che Baggio aveva chiesto di...multarlo, ci confidava che era intenzionato a farlo rifiatare per averlo fresco in vista dei prossimi impegni casalinghi con Ancona e Panathinaikos. E l'ha mandato in campo a poco meno di mezz'ora dalla' fine al posto del generoso e contu¬ so Platt quando la partita sembrava incanalata su un binario tranquillo. Ma i genoani non avevano esaurito la loro carica agonistica e reagivano con l'orgoglio alle sollecitazioni del pubblico che voleva «undici leoni» per salvare almeno la faccia. Baggiouno si faceva notare solo su una punzione in area respinta dalla difesa. Senza di lui, la Juventus si era disposta secondo i canoni trapattoniani più tradizionali. Vialli, promosso capitano, punta, con Casiraghi al suo fianco, Moeller rifinitore e Conte tornante. Vialli, non più costretto a disperdere energie preziose in un lavoro di raccordo, ha giocato con lucidità in funzione del gol. Ha impegnato duramente Torrente in duello da...derby e da un fallo del genoano su di lui è scaturita la punizione che ha permesso a Baggiodue di sbloccare la situazione. Ma la cosa più bella, Vialli l'ha compiuta toccando a Moller il pallone del raddoppio. Su passaggio di Casiraghi avrebbe potuto togliersi la soddisfazione di firmare il 3-1, allo scadere del primo tempo. Ci ha pensato Casiraghi, in apertura di ripresa, sugli sviluppi di un corner di Moeller, a sorprendere Tacconi, coperto dalla difesa, con un astuta puntata di destro. A Casiraghi è stato anche annullato un altro gol per un fallo su Collovati (67'). Un Vialli in crescita, come Casiraghi, e un Moeller in cattedra. Il fuoriclasse tedesco ha strappato applausi anche al pubblico «nemico», ammirato per la sua abilità di battuta e per la concretezza. Moeller ha svolto le veci di Baggiouno, muovendosi a tutto campo. Insomma, un Moeller determinante. Come determinanti sono state le tre parate compiute ne! primo tempo da Perazzi, una sui piedi di Skuhravy, che ha reclamato il rigore, l'altra su un colpo di testa ravvicinato di Padovano e la terza, la più bella, su una rasoiata angolatissima dello stesso Padovano. Perazzi, che non ha colpe sulla punizione di Bortolazzi nè sugli ultimi due gol, ha riscattato in pieno le incertezze di San Siro, sotto gli occhi di Carmigna- ni, collaboratore di Sacchi. Ma tutta la squadra è apparsa più equilibrata. E la difesa, con Kohler che ha «domato» Skuhravy, e con un Carrera più sicuro e autoritario come libero, ha retto bene, grazie al filtro dei centrocampisti. I due gol incassati nel finale, in inferiorità numerica e con la qualificazione in tasca, non cancellano i passi avanti compiuti dalla Juventus. Bruno Bernardi Genoa: Tacconi; Torrente (55' Caricola), Fortunato; Panucci, Collovati, Fiorin; Van't Ship (46' Ruotolo), Bortolazzi, Padovano, Skuhravy, Onorati. Juventus: Perazzi; Torricelli, D. Baggio; Galia, Kohler, Carrera; Conte (52' Di Canio), Platt (65' R. Baggio), Vialli, Moeller, Casiraghi. Arbitro: Beschin. Reti: 5' e 93' D. Baggio, 26' Bortolazzi, 28' Moeller, 47' Casiraghi, 81' Skuhravy, 84 Panucci. Ammoniti: 34' Moeller, 36' D. Baggio, 45' Perazzi, 51' Ruotolo, 68' Tacconi, 83' Bortolazzi. Espulso: 78' Di Canio. Roberto in campo negli ultimi 25' quando i rossoblu rimontano 2 reti Dino Baggio (a fianco) ha segnato il gol che ha sbloccato il risultato e allo scadere quello della vittoria juventina Tacconi è stato battuto anche da Moeller e Casiraghi (foto a sin.)

Luoghi citati: Ancona, Genova, Italia