Amato: per ora a digiuno Gardini e i Ferruzzi di Valeria Sacchi

Amato: per ora a digiuno Gardini e i Ferruzzi Sme, la Borsa scommette su un'Opa e il titolo sale. Danone e Ifil non interessati. Tanzi si fa avanti per il latte Amato: per ora a digiuno Gardini e i Ferruzzi Ma Raulprepara il blitz MILANO. «Cardini 2: la vendetta». Se l'ex signore di Ravenna, come molti segnali lasciano prevedere, si lancerà alla conquista dell'impero alimentare Sme, sicuramente a spingerlo sarà anche la forte molla della rivincita. Rivincita su quel sistema politico che, seppure strapagando, gli ha impedito di essere la «Chimica», rivincita sulla famiglia che ha tolto lo scettro a lui e al figlio Ivan. Nonostante il silenzio, troppe coincidenze sembrano confermare che sire Raul ha nel mirino l'alimentare di Stato, ma nessuno sa quando scoprirà le prime carte. Ieri una risposta di Giuliano Amato, intervistato da Minoli per «Mixer», ha congelato di fatto ogni iniziativa, almeno nel breve periodo. Ha detto infatti il presidente del Consiglio, a proposito delle voci su ipotesi di cessione della Sme a Gardini o ai Ferruzzi: «Nessuno è, attualmente, in condizioni di farcela. Lo Stato metterà in vendita le sue imprese dopo aver definito il piano di riordino, che andrà in Parlamento nel mese di novembre». Subito, sia Gardini sia i Ferruzzi si sono dichiarati d'accordo su questo metodo di «trasparenza». Ma oltre alle parole un fatto ò certo: che lo si voglia o no, da 36 la Borsa considera la Sme «in vendita». L'impaziente Gardini deve tuttavia pazientare. E con lui devono pazientare i Ferruzzi che, pochi giorni or sono, hanno scritto direttamente a Giuliano Amato di essere disponibili a rilevare il gruppo Sme. L'hanno fatto, probabilmente, perché sapevano che Gardini stava muovendo le sue pedine. Nella partita, poi, spunta anche Calisto Tanzi, che commenta: «E' inutile stare tanto a parla- re, la privatizzazione della Sme dipende da volontà politica. Noi, comunque, siamo da anni interessati al suo settore latte». Si sono invece chiamati fuori dalla questione, ufficialmente, sia la francese Danone sia la Ifil. «Non so nulla di quello che sta succedendo in Sme» ha dichiarato ieri Umberto Agnelli, aggiungendo: «Il nostro gruppo non è interessato alle privatizzazioni, così come sono ora proposte». Anche il presidente dell'Iri Franco Nobili è caduto dalle nuvole, spiegando: «Di questa operazione non so nulla». E certamente Nobili ha detto la verità, visto che i Ferruzzi hanno scritto direttamente alla presidenza del Consiglio, e alla Sme per conoscenza. Recita infatti il testo della lettera ai vertici Sme: «Come le ho reso noto a voce, il gruppo Ferruzzi ha espresso al più alto livello degli organi pubblici il proprio intendimento di essere tenuto presente nell'ambito di possibili programmi di privatizzazione totale o parziale della Sme, o di sin- gole aziende dipendenti, con quella priorità che discende dalla posizione del gruppo stesso nell'ambito dell'industria alimentare del Paese». Quella che viene indicata come alleata di Gardini nell'operazione, la Nestlè, ha viceversa ammesso: «Stiamo guardando con un certo interesse a ciò che sta accadendo. E anche se la maggior parte delle attività in cui è presente la Sme, come ristorazione e distribuzione, non ci interessa, ci sono rami che potrebbero rientrare tra i settori in cui siamo presenti». Sui progetti di Gardini, il mercato non può fare a meno di ricamare. E difatti, il titolo Sme, riammesso alle grida, è salito da quota 4738 fino a 4849, poiché è chiaro che l'ipotesi di un'opa elettrizza il parterre di piazza Affari. E nel ricamare, altre possibilità si affacciano. Addirittura quella che l'operazione di Gardini sia tanto complessa da preveda anche un «management buy out», ossia una offerta di acquisto da parte di alcuni manager del gruppo Sme. Qualcuno ricorda come Delio Fabbri, ex amministratore delegato del polo alimentare Iri. sia restato sentimentalmente legato alla società. E qualcun altro sostiene perfino che uno schema di questo tipo potrebbe interessare l'amministratore delegato di Italgel, Armando Cutolo de Rosis. Si tratta - va sottolineato - di voci fantasiose, che si rincorrono senza conferma, come quella che, se Gardini lancerà un'opa, i Ferruzzi lanceranno una contro opa, poiché l'onore non ha prezzo. Però circolano vorticosamente in Borsa a riprova della tensione che c'è sul «caso-Sme» in un momento in cui, in realtà, le uniche cose certe sono la lettera dei Ferruzzi al governo, il rinvio di Giuliano Amato al piano di privatizzazione, i contatti presi negli ultimi tre mesi da Gardini e dal suo nuovo partner Giulio Malgara con i grandi gruppi internazionali, dalla Saint Louis Bouchon alla Anglo American Corporation, padrona dei diamanti De Beers e, da pochi giorni, dei sughi Del Monte. E' stato fatto anche il nome del gruppo Berlusconi, come potenziale alleato di Gardini, ma Fedele Confalonieri smentisce, anche se ammette che la Gs potrebbe interessare alla Standa, che proprio sire Raul a suo tempo vendette a re Silvio. Valeria Sacchi A sinistra Raul Gardini ex presidente del gruppo Ferruzzi e oggi imprenditore in proprio E' capofila di una cordata che sarebbe pronta a lanciare un'Opa sulla Sme LA CORSA -M ALLO SMEJI 5/10/92 7 9 12 14 16 20 22 26 27 28

Luoghi citati: Milano, Ravenna