Cosa c'è tra Melato e Aznavour? Tutto, tranne che un telefilm di Alessandra Pieracci

Cosa c'è tra Melato e Aznavour? Tutto, tranne che un telefilm TIVÙ' & TIVÙ' Cosa c'è tra Melato e Aznavour? Tutto, tranne che un telefilm DIALOdo di coppia dopo unlitigio. Lui: «Non ti devi scusare, è tutta colpa mia»; lei: «Sì questo è vero». Battibecco cori il fruttivendolo, lei: «Quanto costano le arance?»; «Quattordici franchi al chilo»; lei: «Ma mi ha |>reso per una miliardaria?»! lui: <<No< non c'è pericolo signora». Investigazione con la cameriera ostile. Lei: «Com'era la prima moglie di Charles?»; l'altra: «Era la figlia di un nobile cinese. Bella ;ome una bambolina. E sapeva cucinare»; lei: «Allora perme è finita». Lui è Charles Cotrel, imperturbabile investigatore privato francese appassiona• to di botanica (rose al posto delle orchidee di Nero Wolfe) e dispensgtore di pillole filosofiche orientaleggianti («Ci sono molfi generi di mondo e bisogna (conoscerli tutti»). Lei è la |nobildonna Valeria Contini Bingham, fidanzata del suddetto. Impersonati da Charles Aznavoui" e Mariangela Melato, i due sembrano Richard 1 Powell eMirna Loy dei poveri ri, ovvero la versione a di- L_ f mensione televisiva della sofisticata coppia cinematografica dell'«Uomo ombra». «Il cinese» si intitola la serie di film tv coprodotta da Raiduc e proposta il lunedì alle 21,35. Episodi giallo-rosa da Parigi a zonzo per l'Europa che hanno il pregio di andar giù lisci come un bicchier d'acqua. E l'acqua, com'è stato dimostrato a smentire pseudoscoperte scientifiche, non conserva alcuna memoria. A giudicare dalla prima puntata, diretta da Roberto Bodegas, la serie si presenta come un collage di telefilmoni cui bisogna riconoscere almeno il tentativo così poco italiano di inventare un dialogo brillante. Per il resto, nessuna novità. A parte l'anomala voce di Aznavour, doppiato, che fa un po' impressione. Il cantante armeno e la Melato sono di volta in volta coinvolti in avventure che la donna, impegnata in una dura battaglia- a scopo matrimoniale con il partner, rende più complicate per gelosia e improbabile deficienza. Come sempre, Mariangela Melato svetta. Non solo perché è molto più alta di Aznavour anche con le scarpe piatte e i capelli ben schiacciati sulla testa dal foulard alla maniera di Valentina Cortese, ma soprattutto perché è tremendamente simpatica. Soltanto lei può salvare lo schermo dalle ciabattate dei telespettatori imbufaliti per l'improbabile idiozia della protagonista. Capace di fare una sorpresa all'amato bene all'estero facendosi però precedere da otto valigie, di affrontare i bassifondi a Barcellona coperta di brillanti e trastullarsi con una confezione di vibratori in un porno-shop («Scusi, a che cosa servono?») mentre chiede notizie di un pericoloso spacciatore e assassino. E tutto perché si vuol liberare della «Flamenca», ex fiamma spagnola del suo attempato fidanzato impelagata in una storia di droga e ricatti. Mal gliene incoglie. Ben le sta. Tanto poi ci pensa «il cinese» a salvarla. Alessandra Pieracci cc^J

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Parigi