Mao versione rock? I diritti agli eredi di Fernando Mezzetti

Mao versione rock? I diritti agli eredi CINA I giudici: non era l'autore, ma gli inni furono scritti per lui, ne goda la famiglia Mao versione rock? I diritti agli eredi A rubagli arrangiamenti dei classici musicali «rossi» Munito di armi legali, il partito interviene in un fenomeno nuovo che con ironia e leggerezza ha trasformato gli inni sacri di Mao e dei suoi furori ideologici in grandi successi rock: da oggi in poi, si dovranno pagare agli eredi del Timoniere i diritti d'autore per le canzoni che lo glorificavano, come «Servire il popolo» o «Lunga vita al presidente Mao». Ne dà notizia il «Quotidiano legale», riferendo di una ordinanza con la quale una società produttrice e distributrice di musicassette viene obbligata a pagare la somma di 3900 yuan, circa 900 mila lire, per le registrazioni di versioni moderne della rossa musica sacra della rivoluzione culturale. I motivi non erano stati composti da lui, ma per lui: che gli eredi ne godano i frutti. L'iniziativa prende spunto da una rinverdita popolarità di inni e canzoni rivoluzionari, un tempo imposti a tutto il Paese, ora irremovibili da una scanzonata hit-parade cui il partito non può opporsi, ma nella quale interviene con lo strumento del diritto d'autore. Negli ultimi anni, dopo la Tienanmen, malgrado gli appelli del potere alla vigilanza contro «i subdoli tentativi del capitalismo per una evoluzione pacifica del socialismo», la Cina è stata invasa da musicassette di vario genere provenienti da Hong Kong e Taiwan: operazione maoista in termini strategi¬ ci, cioè accerchiamento della capitale dalla periferia con l'arma del rock mandarino. Alcuni gruppi musicali indigeni, fiutato il vento, si sono a loro volta lanciati nel rock, ma ripescando e rivisitando vecchi motivi. Di maggior successo, riproposti in versione aggiornata, quelli tratti dalle sette opere rivoluzionarie della rivoluzione culturale, allora imposte dalla consorte di Mao, Jiang Qing: dal '66 fino alla fine degli Anni 60, in tutta la Cina, a teatro, in tv, alla radio, il repertorio artistico musicale era limitato solo a queste sette opere, tutte battaglia all'imperialismo e al revisionismo, eroismi di contadini e soldati uniti nella lotta. Sono così tornati in auge a ritmo di rock vecchi inni sacri come 1'«Oriente è rosso», o «Servire il popolo», e soprattutto «Lunga vita al presidente Mao». Il fenomeno ha assunto tali proporzioni che sul Quotidiano del popolo, nei mesi scorsi, se ne è discusso a lungo: pura e semplice nostalgia da parte delle nuove generazioni di un Mao ad esse ignoto, o sottile forma di opposizione a un regime che condanna quel Mao della rivoluzione culturale? L'una e l'altra. In ogni caso, un nuovo culto, ma scanzonato. Un conto è cantare in massa «la rotta sui mari dipende dal Timoniere»; altro è sentirlo sculettando a sfrenato ritmo rock. Fernando Mezzetti

Persone citate: Jiang Qing, Mao

Luoghi citati: Cina, Hong Kong, Taiwan